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La sindaca vuole registrare il futuro bimbo di due mamme: polemica nel Piacentino

Politica

La prima cittadina di Sarmato Claudia Ferrari: "Di fronte a un bambino che tra poco entrerà a fare parte della nostra comunità sento come dovere fare ciò che è in mio potere per poter garantire massime tutele ai minori". Contro la decisione si è scagliata la consigliera comunale di Fratelli d'Italia

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È scoppiata una polemica molto accesa dopo che la sindaca di Sarmato, cittadina emiliana di 2.800 abitanti nel Piacentino, ha annunciato attraverso il quotidiano Libertà, a margine del Gay Pride a cui ha partecipato, di voler registrare all'anagrafe il bimbo di due mamme che nascerà tra pochi mesi nel suo comune. Contro la decisione di Claudia Ferrari si è scagliata la consigliera comunale di Fratelli d'Italia Gloria Zanardi che parla di "comportamento contrario alle previsioni normative (nonché giurisprudenziali) sulla registrazione all'anagrafe di minori quale figli di coppie omogenitoriali". Ma la sindaca non molla: "Di fronte a un bambino che tra poco entrerà a fare parte della nostra comunità, anche come responsabile del rispetto dei diritti dei cittadini, sento come dovere fare ciò che è in mio potere per poter garantire massime tutele ai minori".

"Non escludiamo nessuno"

La festa dell'orgoglio Lgbt è stata oggetto di polemiche anche per la questione dell'uso della fascia tricolore, indossata all'evento sia dalla stessa Ferrari che dal collega di Calendasco, Filippo Zangrandi. Ma gli interessati hanno replicato: "Siamo sindaci e quindi siamo i rappresentanti istituzionali di tutta la comunità, nessuno escluso - affermano - proprio per questo abbiamo consapevolmente indossato la fascia tricolore al Pride, perché nei suoi colori sono rappresentanti tutti gli italiani, sia persone Lgbtq che eterossessuali".