Anche la città abruzzese, domenica 14 e lunedì 15 maggio, è chiamata al voto per scegliere il nuovo primo cittadino e rinnovare il Consiglio comunale. Si vota domenica dalle 7 alle 23 e lunedì dalle 7 alle 15, poi gli scrutini. Se nessuno dei tre candidati riuscirà a ottenere la maggioranza assoluta dei voti al primo turno, il ballottaggio sarà domenica 28 e lunedì 29 maggio. Ecco i nomi in corsa
Teramo è tra i 700 comuni italiani che domenica 14 e lunedì 15 maggio 2023 sono chiamati al voto per eleggere il nuovo sindaco e per rinnovare il Consiglio comunale. Anche nella città abruzzese i seggi saranno aperti domenica dalle 7 alle 23 e lunedì dalle 7 alle 15. Subito dopo la chiusura delle urne, si partirà con lo spoglio dei voti. A Teramo, così come in tutti i comuni con più di 15mila abitanti, per l’elezione del primo cittadino al primo turno è necessario ottenere almeno la maggioranza assoluta (50%+1). Se nessuno dei tre candidati dovesse arrivare alla quota richiesta, domenica 28 e lunedì 29 maggio si andrà al ballottaggio tra i due più votati (TUTTO QUELLO CHE C'È DA SAPERE SULLE ELEZIONI).
Chi sono i tre candidati a Teramo
Come detto, i candidati sindaco a Teramo sono tre, sostenuti da 15 liste. Per il centrodestra corre l’avvocato Carlo Antonetti, sostenuto dalle liste Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia-Noi moderati, Futuro In e AmoTe, in cui confluiscono anche i candidati di Azione. Pd e M5S sostengono il sindaco uscente Gianguido D’Alberto insieme alle liste Insieme Possiamo, Innova Teramo, Teramo Vive, Bella Teramo e In Comune per Te. In corsa anche Maria Cristina Marroni, coordinatrice provinciale di Italia Viva sostenuta dalle liste Teramo Sul Serio, Teramo Protagonista e Azione Politica - Teramo.
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Come si vota a Teramo
Teramo è un Comune con circa 51mila abitanti, quindi per votare valgono le regole generali che disciplinano le elezioni di tutti i comuni con più di 15mila abitanti. Se nessun candidato dovesse ottenere la maggioranza assoluta al primo turno, cioè il 50% più uno dei voti, si andrà al secondo turno con il ballottaggio tra i due nomi più votati. Nei Comuni al di sopra dei 15mila abitanti è concesso il voto disgiunto: un elettore può decidere di votare un candidato sindaco e insieme una lista a cui non è collegato. Anche il Consiglio comunale viene rinnovato in occasione dell’elezione del nuovo sindaco. Il sistema elettorale con cui vengono ripartiti i seggi è proporzionale: il 60% dei posti disponibili vanno automaticamente alle liste che appoggiano il sindaco che risulta eletto, il restante 40% viene spartito tra le altre liste, in maniera proporzionale al numero di voti ricevuti da ciascuna.