Maternità surrogata, proposta di legge di FdI per renderla “reato universale”. È scontro
In Parlamento è iniziato l’iter delle due proposte di legge, di Lega e Fdi, che mirano a far diventare la pratica un reato perseguibile anche se commesso all'estero. Si preannuncia un dibattito acceso. Nelle opposizioni, anche chi è contrario alla getazione per altri si è detto contrario alla proposta di legge. Cei: “Inaccettabili pratiche che mercificano la donna e il nascituro”
Si riaccende in Italia lo scontro sulla maternità surrogata. Ieri in Parlamento è iniziato l’iter delle due proposte di legge, di Lega e FdI, che mirano a dichiararla un reato universale, cioè perseguibile anche se commesso all'estero. Si preannuncia un dibattito acceso. Nelle opposizioni, anche chi è contrario alla pratica della maternità surrogata si è detto contrario alla proposta di legge
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Le due proposte di legge sono state illustrate dalla relatrice Carolina Varchi (FdI) in Commissione giustizia di Montecitorio, che nelle prossime settimane procederà ad audizioni di giuristi ed esperti, prima della discussione generale. Enrico Costa (Azione-Iv) e Debora Serracchiani (Pd) hanno affermato che le proposte "non stanno in piedi" dal punto di vista giuridico, mentre Riccardo Magi (+Europa) parla di "boiata incostituzionale". Non a caso nella scorsa legislatura l'identica proposta di FdI si arenò per questo
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Pure Mara Carfagna (Azione), che nell’altra legislatura ha presentato la stessa proposta, dice che è giusto "approfondire i dubbi costituzionali". Stessa linea per Valeria Valente (Pd): ribadisce la contrarietà alla pratica vista la sua militanza "femminista". E chiede un confronto sulla proposta Zan: "Mi auguro che nel Pd ci confronteremo sulla gravidanza per altri soprattutto in relazione al nostro ddl sull'omogenitorialità, tenendo conto di tante voci femministe, cattoliche e altre autorevoli e significative che stanno esprimendo contrarietà e perplessità"
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"Noi siamo fermamente contrari a ogni forma di mercificazione del corpo della donna, ma è doveroso porsi alcune domande sulla costituzionalità della proposta: siamo davvero sicuri che si possa sanzionare una condotta in Italia quando è avvenuta in un Paese dove, invece, è perfettamente legale? Ci sembra incredibile pensare poi che, ad esempio, una coppia straniera che decide di trasferirsi in Italia possa finire in carcere, con il figlio che perderebbe anche il genitore biologico, finendo in orfanotrofio", ha detto la senatrice del M5S Dolores Bevilacqua
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La ministra alla Famiglia, alla Natalità e alle Pari Opportunità Eugenia Roccella ha ribadito “la condanna dell'utero in affitto, stabilita dalla legge 40, e ribadita più volte da diverse sentenze della Corte Costituzionale. Recentemente anche la Corte di Cassazione, il 30 dicembre 2022, ha affermato con chiarezza che tale pratica 'offende in modo intollerabile la dignità della donna e mina nel profondo le relazioni umane, assecondando un'inaccettabile mercificazione del corpo, spesso a scapito delle donne maggiormente vulnerabili sul piano economico e sociale'”
L'Episcopato italiano, intanto, ha espresso il proprio disagio su come il dibattito politico sta affrontando i temi della maternità surrogata e dei figli delle coppie gay. Il tema della maternità surrogata, infatti, si intreccia a quello dell'iscrizione all'anagrafe dei bimbi nati dalla gestazione per altri: su questo punto, come detto, diversi deputati del Pd hanno chiesto che sia discusso nel gruppo il ddl di Alessandro Zan, che la segretaria Elly Schlein aveva annunciato che sarebbe stato fatto proprio dal partito ufficialmente
Tornando alla Cei, alla fine del Consiglio permanente i vescovi hanno espresso "forte preoccupazione per il crescente individualismo e per l'avanzare di visioni che rischiano di distorcere l'idea stessa di famiglia". La tutela della famiglia "significa tutelare in primo luogo i figli, che mai possono essere considerati un prodotto o l'oggetto di un pur comprensibile desiderio", e implica "riconoscere come inaccettabili pratiche che mercificano la donna e il nascituro". Un modo, quindi, di stigmatizzare la pratica della maternità surrogata
La Cei ha invece evitato di pronunciarsi sulla punibilità anche se effettuata all'estero. "Posso dire che è un problema universale", ha detto il segretario generale Giuseppe Baturi. Ha anche sottolineato che a farne ricorso sono soprattutto coppie eterosessuali
Nei giorni scorsi cento persone tra giuristi, medici, psicologi e sociologi di 75 nazionalità hanno firmato la "Dichiarazione di Casablanca": tra i punti, il bando globale della maternità surrogata e l’avvio di un processo che porti all'adozione di una Convenzione internazionale in materia, vincolante per gli Stati che la ratificano. Erano riuniti in Marocco, Paese che - come riferisce Vatican News - proibisce la pratica della gestazione per altri
Pratica invece legale in 20 Paesi: Australia, 4 Stati Usa, Regno Unito, Canada, Bielorussia, Russia, Ucraina, Kazakistan, Georgia, India, Israele, Messico, Nepal, Thailandia, Guatemala, Cipro, Grecia, Belgio, Repubblica Ceca, Islanda. I firmatari si sono detti consapevoli "della sofferenza delle persone che non possono procreare", ma anche convinti che la maternità surrogata "mina la dignità umana e contribuisce alla mercificazione di donne e bimbi". Chiedono di "condannarla in tutte le sue modalità e forme, remunerate o meno, e di adottare misure per combatterla"
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