
Nella mattinata è arrivato l'ok dell'Aula della Camera al decreto legge Ilva. Il testo, su cui il governo ieri aveva incassato l'ok di Montecitorio, è stato approvato definitivamente con 144 voti a favore, 103 contrari e 16 astenuti. Dallo scudo fiscale al commissariamento, scopriamo quali sono le novità introdotte

Nella giornata di ieri la Camera ha confermato la fiducia al governo votando il decreto legge Ilva con 194 pareri favorevoli, 138 contrari e 4 astenuti. Questa mattina è arrivato il via libera definitivo dell'Aula della Camera, che ha approvato definitivamente il decreto legge con 144 voti a favore, 103 contrari e 16 astenuti

Il decreto legge dispone il versamento da parte di Invitalia ad Acciaierie d'Italia di 680 milioni destinati ad un aumento di capitale per assicurare la continuità della produzione di Taranto e per pagare i fornitori, in particolare quelli dell'energia
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Presenti anche nel testo norme sul commissariamento,:ovvero l'ammissione immediata alla procedura di amministrazione straordinaria per le imprese che gestiscono stabilimenti di interesse strategico nazionale, da parte del socio pubblico che ne detenga almeno il 30%
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Un'altra novità è quella della reintroduzione dello scudo penale, ossia la non punibilità dei soggetti che agiscono per dare esecuzione ai provvedimenti che autorizzano la prosecuzione dell'attività produttiva di stabilimenti industriali dichiarati di interesse strategico nazionale

Sarà quindi prevista la restrizione dell'ambito di applicazione delle sanzioni interdittive, delle misure cautelari e del sequestro preventivo per consentire la prosecuzione dell'attività delle imprese di interesse strategico nazionale

Si prevede inoltre la proroga per il periodo di vigenza del Piano ambientale (23 agosto 2023) della esclusione sia della responsabilità amministrativa della persona giuridica Iva sia della responsabilità penale o amministrativa di commissario straordinari

Altre misure introdotte dal decreto legge riguardano i compensi degli amministratori straordinari delle grandi imprese in crisi e degli amministratori giudiziari, chee consentono la proroga fino a fine 2023 della indennità, pari al trattamento di mobilità in deroga per i lavoratori delle aree di crisi industriale complessa che si trovano nella Regione Sicilia
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