Naufragio Calabria, le opposizioni attaccano il ministro Piantedosi: "Parole indegne"
PoliticaIl titolare del Viminale aveva detto che “la disperazione non può mai giustificare condizioni di viaggio che mettono in pericolo la vita dei propri figli”. Durissime le repliche dei partiti che si oppongono al governo Meloni
Mentre sono ancora in corso le ricerche a seguito del naufragio al largo della Calabria, in cui hanno perso la vita almeno 63 persone e risultano ancora decine di dispersi, si accende la polemica politica intorno alle parole del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. Il titolare del Viminale, rispondendo ai giornalisti dopo la strage di migranti, ha detto: “La disperazione non può mai giustificare condizioni di viaggio che mettono in pericolo la vita dei propri figli”. E subito sono arrivate dure repliche dal mondo politico, dal segretario di Più Europa Riccardo Magi secondo cui “c’è da inorridire” fino al leader di Azione Carlo Calenda che parla di “parole indegne”. Mentre Antonio Tajani, ministro degli Esteri, è intervenuto in difesa del collega. (IL NAUFRAGIO - LO SPECIALE MIGRANTI - I NUMERI DEGLI SBARCHI NEL 2023)
Piantedosi: disperazione non giustifica viaggi a rischio
Nel primo pomeriggio il ministro dell’Interno ha parlato di quanto avvenuto: “La disperazione non può mai giustificare condizioni di viaggio che mettono in pericolo le vita dei propri figli”, ha detto Matteo Piantedosi. Che sul tema del contrasto agli scafisti ha aggiunto: “Ci stiamo lavorando. È un problema internazionale”. Sul ruolo dell’Europa nella gestione del fenomeno il titolare del Viminale ha aggiunto: “Sto andando in Francia per questo”, dove è in programma un bilaterale con l’omologo di Parigi. Già ieri il ministro aveva detto: “È una tragedia immane, che dimostra come sia assolutamente necessario contrastare con fermezza le filiere dell'immigrazione irregolare, in cui operano scafisti senza scrupoli che pur di arricchirsi organizzano questi viaggi improvvisati, con imbarcazioni inadeguate e in condizioni proibitive”.
Le reazioni delle opposizioni: "Parole indegne”
Le parole del ministro dell’Interno hanno subito scatenato una durissima polemica politica. “C'è da inorridire alle parole del Ministro Piantedosi che non sa dire altro, di fronte a una tragedia come quella di Crotone, che bisogna bloccare gli sbarchi. Si trattava di persone che, vista la loro provenienza, quasi sicuramente avrebbero avuto diritto a protezione internazionale. Servono canali sicuri di ingresso nel nostro Paese per i rifugiati e anche per chi cerca lavoro”, ha detto il segretario e deputato di Più Europa, Riccardo Magi. Il leader di Azione Carlo Calenda ha attaccato su Twitter: “Parole indegne dette con una prosopopea insopportabile”. Per Nicola Fratoianni, deputato e segretario nazionale di Sinistra Italiana, “è evidente la difficoltà in queste ore del governo: la propaganda quando si scontra con la realtà fa una misera fine. E quello che è accaduto sulla spiaggia di Cutro manda in frantumi qualunque posizione ideologica sulle migrazioni. Tuttavia il nervosismo dei rappresentanti del governo non può travalicare il confine della decenza: sentire il ministro dell'Interno parlare di 'vocazione alle partenze', 'la disperazione non giustifica i viaggi a rischio', quando poi sono parole relative a naufraghi provenienti da Afghanistan, Siria o Iraq, è offensivo nei confronti delle vittime”.
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Le dure risposte di Pd e M5s
Anche i due principali partiti d’opposizione, M5s e Pd, si sono scagliati contro il titolare del Viminale: "Ieri sera a Crotone il ministro Piantedosi, a poche ore da una tragedia immane, ha pronunciato parole di rara inumanità. La colpa secondo lui è tutta di chi parte, ignorando le ragioni che spingono a fare una scelta così rischiosa. Come ha potuto esprimersi così davanti a 60 morti tra cui 14 bambini? Da un ministro della Repubblica ci saremmo aspettati parole più prudenti e capaci di cogliere il senso profondo di una tragedia che richiama la politica, in Italia come in Europa, alle sue responsabilità”, ha detto il deputato pentastellato Gaetano Amato. Per Simona Malpezzi, capogruppo Dem al Senato, “nelle parole di Piantedosi tutta la linea del governo Meloni che arriva persino a valutare il livello di disperazione delle persone. Io sono senza parole”. Mentre Carlo Cottarelli su Twitter ha scritto: “Cara Presidente Meloni, alla luce di quanto da lui dichiarato dopo il disastro nel Crotonese, se proprio non si può fare di meglio, consiglierei almeno un corso di comunicazione per il ministro Piantedosi. Sarebbe anche piuttosto semplice: stare zitto. Grazie".
Lo scontro tra Saviano e Salvini
Sulla tragedia avvenuta al largo della Calabria è intervenuto anche Roberto Saviano: “Giorgia Meloni, Matteo Salvini, Matteo Piantedosi siete stati voi a fermare le Ong, a rendere il tratto di mare di fronte alle coste di Crotone sguarnito”, ha affermato lo scrittore. “Le Ong avrebbero salvato i naufraghi di cui oggi il mare ci restituisce i corpi. Le Ong avrebbero impedito la tragedia”. Parole a cui ha risposto il vicepremier Matteo Salvini: “Non una parola contro i trafficanti di esseri umani che hanno condannato a morte decine di innocenti: la propaganda di certa sinistra non si ferma nemmeno davanti a una tragedia come questa e offende lo sforzo immane di donne e uomini della Guardia Costiera che salvano vite". A lui ha controreplicato Saviano: “Io i trafficanti di esseri umani so chi sono, li denuncio da sempre insieme alle Ong. Salvini e i suoi compari al governo i trafficanti li finanziano".
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Tajani: “Ingiusto incolpare governo, impegnati nei soccorsi”
In difesa del titolare del Viminale è intervenuto il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani: “È inutile dare la colpa al governo, alla guardia di finanza e la guardia costiera. È inutile ribaltare le responsabilità, la responsabilità è del criminale” che traffica in esseri umani. Sul collega Tajani ha aggiunto che “ha dato sempre disposizione di salvare le vite in mare", mentre guardia costiera e guardia di finanza hanno "salvato migliaia di vite" in mare, quindi gli attacchi sono "ingiusti”.
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Piantedosi: “Vergognoso strumentalizzare”
In serata è poi intervenuto nuovamente il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, commentando da Parigi le polemiche seguite al terribile naufragio dei migranti sulle coste calabresi: "Credo che tragedie come queste impongano un grande rispetto nei confronti delle vittime, una postura e scelte verbali adeguate da parte di chiunque, da parte soprattutto di chi ha incarichi di governo a partire dal sottoscritto. Però trovo vergognoso che esista un livello così alto di strumentalizzazione di tragedie così grandi per mettere in discussione quelli che sono poi dei principi di cui si potrebbe poter discutere liberamente.