Berlusconi e la Russia, gli imbarazzi nel governo e le tensioni con Meloni

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Jana Gagliardi

Jana Gagliardi

Fra i due leader rapporti da sempre contrassegnati da alti e bassi, sull'Ucraina le tensioni rischiano di deflagrare dopo l'ultima clamorosa vicenda: Zelensky che davanti a Meloni, in Ucraina, attacca Berlusconi per le sue parole il giorno delle elezioni

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L'ultimo episodio fa particolare rumore visto il contesto: il viaggio del presidente del Consiglio in Ucraina, la conferenza stampa di Meloni accanto a Zelensky, gli occhi del mondo puntati su un'occasione che comunque rilancia la nostra posizione a livello internazionale. E in quel contesto, appunto, è venuto al pettine il nodo Berlusconi. Il tema dei rapporti fra la premier e il fondatore di Forza Italia, in particolare, che poi sono i rapporti all'interno del governo. Il presidente ucraino attacca Berlusconi, con la Meloni in piedi al suo fianco: "a lui non hanno mai bombardato casa o ucciso i parenti". Una risposta che forse covava da tempo, sicuramente dal giorno delle elezioni regionali in Italia, quando il leader azzurro aveva fatto scoppiare un caso diplomatico criticandolo apertamente. Una reazione, quella di Zelensky, stavolta meno ironica di quella che giusto pochi giorni fa lo aveva portato ad alludere alle casse di ottima vodka che anche lui avrebbe potuto mandare a Berlusconi, visto che il leader di Forza Italia aveva gradito quelle di Putin tanto da raccontarlo con affetto. (CONFLITTO IN UCRAINA: LIVEBLOG - SPECIALE)

Berlusconi e la Russia, gli imbarazzi nel governo 

Gli storici rapporti di amicizia di Berlusconi col presidente russo del resto sono cosa nota e per quanto il Cavaliere nelle dichiarazioni ufficiali e nelle posizioni politiche espresse dal suo partito abbia da subito sostenuto la linea dell'appoggio all'Ucraina e della critica alla Russia, in altre dichiarazioni non ha mancato di fare critiche, anche allo stesso Zelensky. Spesso definito "quel signore", senza neanche nominarlo. Come a ottobre, nell'audio rubato durante una riunione in parlamento col gruppo di Forza Italia e diffuso da La Presse: "Non dico quello che penso, ha triplicato gli attacchi in Donbass", alcune delle parole che aveva pronunciato. E come, appunto, nel giorno delle elezioni regionali il 12 febbraio, quando è tornato a parlare di "quel signore lì" come di qualcuno che lui, da premier, non avrebbe mai incontrato perchè di fatto ha anche responsabilità in questa situazione di guerra. Parole molto distanti dalla linea del governo e di Giorgia Meloni, schierata fin da subito in difesa dell'Ucraina senza se e senza ma.

Meloni e Berlusconi, scintille fra leader

Dunque ancora una volta frizioni fra i due leader, tensioni e imbarazzo. Si racconta dei malumori fra la presidente del consiglio e Berlusconi, nell'ultimo caso, tanto che - secondo alcuni - Palazzo Chigi avrebbe lamentato un presunto disegno per indebolire Meloni proprio mentre era in Ucraina. Ma nei fatti è comunque da tempo che i rapporti sono contrassegnati da alti e bassi, o forse bassi e medi, alti non se ne ricordano di recente.

I dubbi di Meloni

Non sono retroscena ma dati di fatto che gli incontri fra i due siano ridotti a quasi zero, l'ultimo pubblico per il sostegno comune ai candidati in campagna elettorale per le regionali. Sorrisi di circostanza, tensioni tenute sotto il tappeto, ma l'irritazione del premier per la costante sensazione di un logoramento messo in atto nei suoi confronti da Berlusconi e da Forza Italia trova riscontro anche negli scambi spesso accesi fra gli esponenti dei due partiti.

La linea del silenzio scelta dal presidente del Consiglio

Meloni pubblicamente tace e sceglie la linea del riserbo, minimizzando regolarmente e derubricando le differenze di vedute a normale dialettica politica. Alle frasi di Berlusconi non arrivano sue reazioni dirette, il presidente del consiglio si limita a sottolineare la differenza fra "le dichiarazioni", che lasciano il tempo che trovano, e "i fatti", cioè i voti in Parlamento e in Europa. Le azioni concrete di Forza Italia insomma sono sempre in sintonia con la posizione espressa dal governo. E l'alleanza tiene, pur fra i malumori. Fino al prossimo episodio.

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