Caso Donzelli-Delmastro, il ministro Nordio: "Documenti non erano atti classificati"

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Il ministro è intervenuto sulla vicenda che ha coinvolto il sottosegretario alla Giustizia e il vicepresidente del Copasir: quest’ultimo in Aula aveva parlato del contenuto di colloqui in carcere tra Cospito e alcuni boss della criminalità organizzata e aveva attaccato il Pd per aver fatto visita all’anarchico in carcere nello stesso periodo. Gli "elementi di novità addotti dalla difesa non hanno la necessaria portata demolitoria del regime 41bis", ha aggiunto il Guardasigilli

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“I documenti su Cospito non erano atti classificati”: a dirlo è il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, nel corso l’informativa alla Camera sul caso Donzelli-Delmastro. La dicitura "limitata divulgazione rappresenta una formulazione che esula dalla materia del segreto di Stato e dalle classificazioni di segretezza ed è inidonea a connotare il documento trasmesso come atto classificato”, ha aggiunto il Guardasigilli. Un appuntamento che è stata anche l'occasione per il ministro per fare il punto anche sulla vicenda di Alfredo Cospito, l'anarchico in sciopero della fame da più di tre mesi contro il regime del 41 bis, che il ministro non ha voluto revocargli. Nei confronti di Cospito sono pendenti due situazioni: una di competenza giurisdizionale davanti alla Cassazione e una di competenza del ministero a seguito richiesta di revoca del 41bs, nel frattempo, sono intervenute delle "novità", ha detto il ministro della giustizia Carlo Nordio alla Camera. Il 9 febbraio dopo aver acquisito tutti i pareri necessari "ho respinto richiesta revoca del 41bis". "Gli "elementi di novità addotti dalla difesa non hanno la necessaria portata demolitoria del regime 41bis", ha aggiunto il Guardasigilli. L'informativa riguarda la vicenda che ha visto come protagonisti il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro delle Vedove, e il vicepresidente del Copasir, Giovanni Donzelli, e che ha spinto l'opposizione a chiedere le loro dimissioni e la procura di Roma ad aprire un'inchiesta con l'ipotesi di reato di rivelazione e utilizzazione del segreto d'ufficio. Intanto si è riunito per la prima volta alla Camera il giurì d'onore costituito chiesto dal Pd dopo le affermazioni di Donzelli: martedì prossimo, il 21 marzo, la commissione audirà sia Donzelli sia i deputati del Pd Debora Serracchiani, Andrea Orlando e Silvio Lai che l'esponente di FdI ha citato nel suo intervento.

Cos’è successo

L’informativa ha riguardato l'intervento alla Camera del 31 gennaio scorso in cui Donzelli aveva parlato del contenuto di colloqui in carcere tra Cospito e alcuni boss della criminalità organizzata, riportati in una relazione del Dap e appresi da Delmastro, che ha la delega alle carceri ed è suo coinquilino a Roma: i boss incoraggiavano l'anarchico ad andare avanti nella battaglia contro il 41 bis e Donzelli aveva preso lo spunto per attaccare il Pd, una cui delegazione proprio in quel periodo aveva fatto una visita in carcere a Cospito, accusandolo in sostanza di connivenza con la mafia. Sul caso si dovrà esprimere anche il Giurì d'onore, come chiesto dal Partito democratico, intanto però Nordio ha effettuato verifiche interne sul documento al centro della polemica e già nelle scorse settimane ha esposto con una nota le sue conclusioni. Conclusioni ribadite oggi ai parlamentari: le parole riferite da Donzelli erano riportate in una scheda di sintesi del Nucleo investigativo centrale della polizia penitenziaria, "priva di apposizioni formali di segretezza o di ulteriori classificazioni". E le conversazioni tra Cospito e i boss non sono state intercettate, ma sono "frutto di mera attività di vigilanza amministrativa", cioè ascoltate dagli uomini della polizia penitenziaria durante le ore di socialità del detenuto. Quanto alla scritta "limitata divulgazione" presente sulla nota di trasmissione della scheda, non ha a che fare con il" segreto di Stato".

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Le condizioni di Cospito

Per quanto riguarda invece Cospito, l'anarchico, che si trova nel reparto di medicina penitenziaria dell'Ospedale San Paolo, oltre ad aver ripreso ad assumere gli integratori ieri ha mangiato uno yogurt. Una scelta scaturita dalla speranza aperta dalla richiesta della procura generale della Cassazione di annullare con rinvio l'ordinanza con cui il tribunale di sorveglianza di Roma ha confermato per lui il 41 bis, richiesta rivolta in vista dell'udienza del 24 febbraio. Da indiscrezioni che circolano in ambienti giudiziari prende corpo l'ipotesi che possa essere dimesso dall'ospedale e tornare al centro clinico del carcere di Opera. "È assicurato il continuo quotidiano monitoraggio" di Alfredo Cospito: le cui condizioni di salute "sono monitorate in tempo reale". Dal 13 febbraio, Cospito ha ripreso gli integratori di potassio, tornato nei valori normali, ha aggiunto Nordio, i suoi valori sono ripresi ed è migliorato il suo quadro clinico, che rimane però grave. "Non emerge nessun decadimento cognitivo, unico dato valutabile ai fini dell'incidenza della percolosità sociale".

Nordio: “Cospito pericoloso, orienta galassia anarchica”

La pericolosità di Alfredo Cospito è "confermata dal moltiplicarsi delle azioni intimidatorie da parte di gruppi anarco-insurrezionalisti. Permane la sua capacità di orientare le iniziative di lotta della galassia anarchica insurrezionalista”, ha detto il ministro della Giustizia Carlo Nordio nella informativa alla Camera. "Dopo aver acquisito i pareri ho firmato il decreto con cui è stata respinta la richiesta di revoca del 41 bis per Alfredo Cospito”, ha detto ancora il ministro della Giustizia. “Gli elementi di novità addotti dalla difesa non sono dotati dalla necessaria portata demolitoria dei presupposti per il mantenimento di questo regime. Questa valutazione trova riscontro nel parere del procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, che ha ritenuto non fondate le ragioni giuridiche che erano state portate dal difensore di Cospito".

Alfredo Cospito, 30 ottobre 2013 a Genova.
ANSA/LUCA ZENNARO

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