Elezioni regionali Lombardia e Lazio, ecco i nuovi rapporti di forza
PoliticaCon i risultati definitivi si chiude la partita della presidenza della Regione e si apre quella della composizione della Giunta. Lombardia e Lazio sono al lavoro, cercando di rispettare gli equilibri politici usciti dalle urne e le esigenze interne di ogni singolo partito.
Il giorno dopo l'elezione del presidente della Regione, sui tavoli dei governatori ci sono i numeri. Percentuali, preferenze, numero di assessorati, vicepresidenze, sottosegretariati.
Insomma, tutta un'altra partita che ha sì a che fare con la matematica, ma soprattutto con gli equilibri interni della coalizione, ma anche anche singoli partiti.
Attilio fontana e Francesco Rocca siedono sulla poltrona di presidenti di Lombardia e Lazio, ora il primo ruolo da definire è quello dei loro vice.
In Lombardia, forte di essere primo partito nella regione con oltre il 25%, fdi lo chiederà senza dubbio. Il nome più probabile è quello di Romano La Russa.
"Sarà il presidente di tutti i lombardi" ha ribadito Attilio Fontana "succede all'interno di una coalizione che le forze politiche cambino peso, ma questo non significa che si interrompe il dialogo né che non si riesca a trovare un accordo".
Chi ha vinto in Lombardia
L'uomo vincente in Lombardia è senza dubbio Attilio Fontana. La sua lista è arrivata, inaspettatamente, oltre il 6%. E per chi gliel'ha costruita, Giacomo Cosentino, probabilmente il presidente chiederà un assessorato.
Se si mettono insieme i voti della Lega con quelli della lista di Fontana si a pochi passi dai cugini di Fratelli d’Italia.
E da qui i numeri degli assessori. Se Bertolaso, come è probabile, rimarrà al suo posto e quindi considerato extra partiti, Fratelli d'Italia ne chiederà sette, oltre alla vicepresidenza, tra cui alcuni pesanti come infrastrutture, attività produttive e agricoltura.
Il nodo della Sanità non è irrilevante. Fratelli d'Italia ha già un nome, Carlo Maccari, già consigliere regionale. Attilio Fontana però ha sempre avuto una preferenza per Guido Bertolaso, l'ex capo della protezione civile che il presidente lombardo ha sempre coinvolto nei momenti di difficoltà tanto da affidargli la guida della campagna vaccinale con il Covid. Il suo sarebbe un assessorato extra partito e quindi i posti a disposizione da spartirsi da 16 scenderebbero a 15. Sempre che tutti siano d'accordo.
Alla Lega ne spetterebbero quattro avendo già il presidente. Salvini vuole certamente riconfermare Guido Guidesi e Claudia Terzi. Noi Moderati avrà un assessorato, mentre Forza Italia ne avrà probabilmente due tra cui certamente la donna più votata del centro destra Simona Tironi.
L'opposizione
Pierfrancesco Majorino entrerà in consiglio come candidato presidente con il maggior numero di preferenza, mentre la Moratti sarà esclusa. Entreranno quattro candidati della sua lista e tre di Azione. Mentre il Pd potrà contare su 17 consiglieri, tre al Movimento 5 Stelle, uno Alleanza Verdi e Sinistra, due Patto Civico - Majorino Presidente.
I rapporti di forza nel Lazio
Francesco Rocca nel Lazio potrà contare su 30 consiglieri su 50. Fdi si conferma primo partito, mentre Lega e Forza Italia oscillano tra il 7 e l'8%. Ciascuno avrà tre consiglieri. I conti per la composizione della giunta, sono quindi presto fatti.
Vige ancora il massimo riserbo sulla squadra che affiancherà Rocca durante il suo mandato. Bisognerà studiare bene le preferenze e suddividere i pesi politici con il valore dei singoli assessorati.
Uno dei pochi nomi che si fanno in queste ore è quello di Fabrizio Ghera, consigliere uscente che potrebbe essere designato ai Trasporti e Lavori pubblici. Si vocifera però che Ghera voglia candidarsi alle Europee. In quel caso al suo posto entrerebbe Marika Rotondi.
Roberta Angelilli, potrebbe aspirare alla carica di vicepresidente e forse coprire anche l’incarico dello Sviluppo economico. Il candidato di punta di FdI, Giancarlo Righini, potrebbe essere il prossimo candidato per la presidenza del Consiglio Regionale.