Il ministro degli Esteri ha ricevuto una lettera minatoria recapitata alla Farnesina. "Andiamo avanti, non è la prima volta". Solidarietà bipartisan
Una lettera con minacce di morte, recapitata alla Farnesina. A riceverla il ministro degli Esteri Antonio Tajani, come segnale dell'escalation degli atti di violenza e intimidazione compiuti dalla galassia anarchica in Italia e nelle sedi diplomatiche all'estero, in nome di Alfredo Cospito, detenuto al 41 bis. Attacchi, fortunatamente finora senza vittime, che hanno fatto scattare un rafforzamento delle misure di sicurezza in tutte le sedi di rappresentanza del mondo, incluso quelle attorno al ministero degli Esteri a Roma. Gli anarchici chiedono la liberazione del torinese 56enne sottoposto al carcere duro, da giorni in sciopero della fame. "Le minacce sono minacce, ma noi andiamo avanti, non è la prima volta", ha risposto Tajani ai cronisti che gli chiedevano delle minacce ricevute al ministeriale, al termine di un'iniziativa elettorale di Forza Italia che si è svolta ieri a Roma. Sull'eventuale rafforzamento della sorveglianza nei suoi confronti, si è limitato a dire: "Vediamo che succede" e ha concluso con tono ironico: "Sono già ben sorvegliato". Ieri, dal palco della manifestazione elettorale di Fi a Roma, Tajani ha ribadito:"Il regime del 41 bis deve rimanere, questo deve essere molto chiaro".
Solidarietà da tutte le forze politiche
Dopo la lettera minatoria, il vicempremier ha ricevuto una solidarietà bipartisan. "Ennesima grave intimidazione rivolta ad un esponente delle istituzioni", ha sottolineato il presidente del Senato, Ignazio La Russa. "Individuare i responsabili", è la richiesta del presidente della Camera Lorenzo Fontana. "Oggi la viltà e la codardia delle minacce hanno colpito Antonio Tajani. A lui, così come a tutti coloro che subiscono minacce, la certezza di avere accanto la "scorta" dell'Italia", ha scritto su Twitter il vicepresidente della Camera e deputato di Forza Italia, Giorgio Mulè. Solidarietà anche da Azione-Italia Viva: "Un atto odioso e vigliacco", secondo la capogruppo al Senato Raffaella Paita.