Nell'ultima indagine prima del divieto di pubblicazione in vista del voto, il presidente regionale uscente sembra orientato verso la riconferma, potendo contare sul 44% delle preferenze dei lombardi
Stando all'ultimo sondaggio pubblicabile prima del divieto di diffusione delle indicazioni di voto, il candidato del centro-destra alle prossime elezioni regionali in Lombardia Attilio Fontana appare in netto vantaggio rispetto ai concorrenti Pierfrancesco Majorino (centro-sinistra), Letizia Moratti (Terzo polo) e Marta Ghidorzi (Unione Popolare).
Secondo la rilevazione di Ipsos pubblicata da Nando Pagnoncelli sul Corriere della Sera, infatti, il presidente uscente si assesta attorno al 44% delle preferenze dei lombardi, staccando nettamente il primo inseguitore Majorino (33,8%) e Letizia Moratti (19%). Ormai completamente fuori dalla partita la Ghidorzi (2,2%).
Dati dei partiti abbastanza chiari
Per quanto riguarda partiti e coalizioni, Fratelli d'Italia si conferma primo in Lombardia con il 24,9% delle preferenze, in calo rispetto alle elezioni politiche di settembre, quando aveva toccato quota 28,5%. In leggera crescita, invece, il trend della Lega (13,4% contro il 13,3% di settembre), mentre Forza Italia cala dal 7,9% al 6,5%. Complessivamente, dunque, le liste che sostengono Fontana dovrebbero raccogliere circa il 49,5% dei voti dei lombardi.
Per quanto riguarda gli altri partiti, il PD scende al 18,4% (alle politiche era al 19%), mentre cresce il Movimento 5 Stelle (dal 7,5% all'8,1%). Le liste a sostegno di Majorino raggiungono dunque il 32,5% dei consensi. Cresce il Terzo Polo di Calenda e Renzi (intorno al 16,1% i voti complessivi attesi), ma soprattutto grazie ai voti provenienti dalla lista di Moratti. Emerge dunque come Fontana raccoglierebbe meno voti della propria coalizione, mentre Majorino e Moratti ne racimolerebbero di più.
I dati sono confermati anche dal sondaggio SWG pubblicato su Quotidiano Nazionale. Fontana oscillerebbe tra il 46 e il 50% delle preferenze, Majorino tra il 32 e il 36%, Moratti tra il 14 e il 18% e Ghidorzi tra l'1 e il 3%.
Preoccupa il dato sull'astensionismo, con quasi il 40% degli aventi diritto al voto che ad oggi non si presenterebbe alle urne. Se tale pronostico dovesse essere confermato, l'affluenza sarebbe in calo di oltre il 20% rispetto alle ultime elezioni.