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Manovra 2023, Crosetto: "Mandare via burocrati capaci solo di dire no"

Politica

"Bisogna tagliare con il machete alcune catene che bloccano lo sviluppo dell'Italia: ora ci vogliono 17 anni per realizzare un'opera pubblica, dovranno diventare quattro o cinque al massimo" afferma  il ministro della Difesa in un'intervista al Messaggero

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Duro attacco del ministro della Difesa Guido Crosetto ai funzionari burocrati “che bloccano lo sviluppo dell’Italia”. In un’intervista al Messaggero il ministro accusa: "Non si può pensare di fare politiche nuove e diverse, se nei posti chiave tieni funzionari che hanno mentalità vecchie o servono ideologie di cui noi rappresentiamo l'alternativa". "Di certo non è facile sostituire le burocrazie esistenti– prosegue - serve coraggio, bisogna tagliare con il machete alcune catene che bloccano lo sviluppo dell'Italia: ora ci vogliono 17 anni per realizzare un'opera pubblica, dovranno diventare quattro o cinque al massimo". Il machete va usato "contro chi si è contraddistinto per la capacità di dire no e di perdere tempo. Se non mandiamo via queste persone, facciamo un danno al Paese".

"In manovra non abbiamo sprecato un euro"

Il ministro Crosetto, inoltre, parlando della manovra ha sottolineato: "A quelli che sostengono che abbiamo elargito mance e che si sono inventati i banchi a rotelle, rispondo che al contrario di loro non abbiamo sprecato un solo euro. Noi abbiamo lavorato per la crescita".

"2% del Pil alla Difesa anche per personale e infrastrutture"

Rispetto alla Difesa, Crosetto afferma che l'obiettivo del 2% del Pil non riguarda solo "investimenti militari, ma spese che comprendono anche il personale, le infrastrutture, la manutenzione. Ci siamo resi conto che potremmo avere la necessità di difenderci veramente. E' inutile comprare una nave in più se poi non hai i marinai da metterci sopra". Quanto alle difese aeree chieste da Zelensky all'Italia, "non abbiamo ancora cominciato la costruzione del sesto decreto. Se sarà possibile certamente li aiuteremo a difendersi": la fornitura deve essere compatibile, spiega Crosetto, con la possibilità di avere queste armi e di darle a Kiev efficienti e funzionanti. E "se diamo sistemi di difesa aerea all'Ucraina, dobbiamo prenderli dalle nostre scorte e lo dobbiamo fare senza sguarnirci e con la certezza della qualità".

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