Manovra, dopo ok Camera passa al Senato: continua sprint per evitare esercizio provvisorio

Politica
©Ansa

Dopo l’approvazione a Montecitorio, la Legge di bilancio è stata trasmessa a Palazzo Madama: se non ci saranno intoppi si dovrebbe riuscire a terminare i lavori entro la fine dell'anno. Il calendario prevede la convocazione dell'Assemblea il 27 dicembre alle 14. Per velocizzare l'iter, anche il Senato approverà il testo con la fiducia. L'ipotesi è che il 29 possa essere già stato licenziato

ascolta articolo

Continua lo sprint della Manovra. Il testo è stato approvato alla Camera alla vigilia di Natale con 197 sì, 129 no e due astenuti. Ora la Legge di bilancio è stata trasmessa al Senato: i tempi sono strettissimi, ma se non ci saranno intoppi si dovrebbe riuscire a terminare i lavori entro la fine dell'anno ed evitare l'esercizio provvisorio (MANOVRA 2023, TUTTE LE NOTIZIE).

I tempi al Senato

Il calendario di Palazzo Madama prevede la convocazione dell'Assemblea il 27 dicembre alle 14, per l'avvio della sessione di bilancio, con l'invio del testo alle commissioni. Per velocizzare l'iter, anche il Senato approverà la Manovra con la fiducia, senza quindi dare la possibilità ai parlamentari di mettere ulteriormente mano alle misure: alla Camera l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni ha ottenuto la fiducia con 221 voti favorevoli, 152 contrari e 4 astenuti. Dopo la seduta del 27 dicembre, il calendario di palazzo Madama prevede che l'Assemblea si riunisca il 28 e il 29 sempre dalle 9.30: quest'ultima convocazione contiene la specifica "se necessaria". L'ipotesi, quindi, è che il 29 la Manovra possa essere già stata licenziata.

vedi anche

Reddito cittadinanza e Opzione donna, il governo prepara modifiche

Il decreto anti-Rave

Ma la Manovra non è l’unico provvedimento a cui sta lavorando il Parlamento. I lavori del Senato sulla Legge di bilancio, infatti, affiancheranno quelli di Montecitorio sul decreto anti-Rave. Si tratta di un altro provvedimento il cui via libera definitivo corre sul filo dei giorni. Approvato il 13 dicembre al Senato, è atteso alla Camera per il 27: dovrà essere convertito entro il 30 dicembre, pena la decadenza.

vedi anche

Decreto rave, si cambia ancora: ecco le novità

Le polemiche sulla Manovra

Tornando alla Manovra, i tempi hanno scatenato le critiche delle opposizioni. "Tutta la notte in Aula a tentare di far cambiare idea alla maggioranza sui tagli alla sanità, sulla fine di Opzione donna e sulle misure inique della Legge di Bilancio. E il primo voto di una delle Camere arriva la vigilia di Natale. A rischio esercizio provvisorio. Mai successo", ha scritto nei giorni scorsi il segretario del Pd Enrico Letta. "Letta dimostra di essere un 'fatino smemorino'. Non è affatto vero infatti che mai prima d'ora si era arrivati col voto della manovra alla vigilia di Natale. I tempi della Legge di bilancio sono gli stessi dello scorso anno, con la differenza che il governo Meloni si è insediato solo pochi mesi fa e non gode dell'ampio sostegno di cui godeva inizialmente il cosiddetto governo dei migliori", gli ha risposto il capogruppo di FdI alla Camera Tommaso Foti. Per la capogruppo del M5S in commissione Bilancio, Daniela Torto, le misure "sono tutte bandierine per evitare l'implosione di questa maggioranza frammentata e divisa su tutto". Anche il Terzo polo, che ha tenuto un atteggiamento più dialogante con il governo, ha votato "No" alla Manovra, criticandone i contenuti: "Una Legge di bilancio senza le risposte che servivano. Mi sa che si stanno accorgendo che fare campagna elettorale è cosa diversa da governare", ha detto il presidente di Iv Ettore Rosato. Matteo Renzi ha invece postato il video di uno scambio di battute notturno fra il deputato di Iv Luigi Marattin e la presidenza della Camera, in quel momento rappresentata dall'azzurro Giorgio Mulè. Marattin in Aula ha chiesto quando sia stato comunicato il termine per i sub emendamenti alla Manovra, ottenendo come risposta: "Questo pomeriggio, via fax ai gruppi parlamentari". "Via fax? Ancora i fax usate? Questa è bellissima", è stata la risposta di Marattin. E Renzi, nel suo post, ha commentato: "Ecco perché volevano abolire lo Spid. Stanno tornando al fax. A quando il ritorno ai gettoni telefonici?".

vedi anche

Bonus non rinnovati, da facciate ai trasporti: ecco quali sono

Politica: I più letti