
Governo Meloni, dalla Manovra alla crisi energetica: i dossier sul tavolo dell’esecutivo
La squadra guidata dalla leader di Fratelli d’Italia si prepara ora ad affrontare una serie di passaggi, a cominciare dalla fiducia da richiedere in Parlamento e dalla costituzione delle Commissioni permanenti. La legge di bilancio andrà approvata entro il 31 dicembre

Il governo è fatto. Giorgia Meloni oggi parteciperà alla cerimonia della campanella, che certifica il passaggio di consegne fra Mario Draghi e la leader di Fratelli d’Italia. Si apre una fase densa di appuntamenti serrati: ecco un possibile elenco delle scadenze principali, da qui alla fine dell'anno, per il nuovo governo e per il Parlamento
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Il governo si presenterà in Parlamento per la fiducia il 25 ottobre. Si comincia al mattino alla Camera. Lì Meloni pronuncerà le sue dichiarazioni programmatiche. Al termine del discorso si sposterà al Senato per consegnare il testo appena svolto a Montecitorio. Non è ancora chiaro se la fiducia in entrambi i rami del Parlamento arriverà nella stessa giornata o si articolerà in due giorni, con il voto al Senato il 26 ottobre
Governo Meloni, von der Leyen: "Lieta di lavorare insieme". Orban: "Grande giorno"Comunque sarà, la commissione speciale costituita per l'esame del decreto legge Aiuti Ter alla Camera inizierà l'esame del testo, che approderà in Aula il 7 novembre
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A partire dal 27 ottobre si costituiscono le commissioni permanenti, dopo che sono stati delineati con il primo voto di fiducia in entrambe le Camere i perimetri della maggioranza parlamentare. Nella settimana che parte il 7 novembre i presidenti di Camera e Senato potrebbero convocarle perché eleggano i rispettivi presidenti
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Dopo l'emanazione del decreto Aiuti Ter il governo dovrà varare una Nota di Variazione del Def (Nadef). A quel punto dovrà essere presentata la legge di Bilancio, che va approvata definitivamente dal Parlamento entro il 31 dicembre
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La manovra partirà necessariamente dai nuovi sostegni sul fronte caro-energia per mettere in sicurezza il primo trimestre dell'anno: una voce che rischia di assorbire più dei 20 miliardi necessari per replicare quanto fatto dal governo uscente

Proprio l’energia, resta, come è ovvio, fra le priorità. Qualche aiuto per affrontare l’argomento potrebbe arrivare dall'accordo trovato in Ue sul gas che, come ha assicurato il premier uscente Mario Draghi, "si tradurrà presto in bollette più basse". Cruciale sarà comunque il reperimento delle risorse, a partire dal grande nodo dello scostamento di bilancio

Sul punto il centrodestra appare diviso, tra Matteo Salvini che insiste da mesi e Meloni che continua a definirlo l'extrema ratio. Il neo ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, non è contrario, ma resta cauto e lo considera non la strada ma una eventuale opzione da considerare

C'è poi il nodo delle pensioni: oltre alla rivalutazione degli assegni, per una spesa di 8-10 miliardi, c'è anche la necessità di intervenire per evitare che nel 2023 scatti il ritorno alla legge Fornero e su questo ci sono allo studio diverse strade, in primis una Quota 41 con soglia d'età che consentirebbe di contenere anche di molto la spesa

Probabile anche che si garantisca una continuità al taglio di 2 punti del cuneo fiscale (che costa 4,5 miliardi), mentre appare in salita la strada per la Flat tax, con la Lega che spinge per una estensione fino a 100mila euro di fatturato e il presidente di Confindustria Carlo Bonomi che invita alla cautela sulle promesse elettorali

Nella voce uscite va inserito anche il rinnovo dei contratti della P.a., mentre nel capitolo entrate potrebbero esserci i 3-4 miliardi di fondi di coesione che l'Ue ha concesso di utilizzare per il caro energia e la possibile minor spesa dalle modifiche al Reddito di cittadinanza o dalla rimodulazione del Superbonus. Qualche risorsa potrebbe arrivare anche da una ipotetica nuova rottamazione delle cartelle
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