Quanti voti dovrebbe ottenere una lista o coalizione per assicurarsi una maggioranza stabile a Palazzo Madama? È questo il tema principale al centro della puntata di “Numeri - La sfida del voto", il format di Sky TG24 dedicato alle imminenti elezioni politiche, in onda dal lunedì al venerdì dalle 18.30 alle 19:00
Mancano pochi giorni alle elezioni, e tra gli argomenti di cui si discute c’è l’ampiezza di una eventuale maggioranza uscita dalle urne: quanti voti dovrebbe ottenere una lista o coalizione per assicurarsi una maggioranza stabile al Senato? È questo il tema principale al centro della puntata di “Numeri – La sfida del voto”, il format di Sky TG24 dedicato alle imminenti elezioni politiche, in onda dal lunedì al venerdì dalle 18.30 alle 19:00 (LO SPECIALE DI SKY TG24: VERSO IL VOTO - GLI AGGIORNAMENTI LIVE - TUTTI I VIDEO - CASA ITALIA: LE INTERVISTE AI LEADER POLITICI - TROVA IL TUO PARTITO: IL QUIZ DI SKY TG24 - TROVACOLLEGIO - SEGGIOMETRO - COME SI È ARRIVATI AL VOTO?).
Un candidato su cinque alla Camera è under 40
Si è parlato spesso in queste settimane di giovani tenuti ai margini in questa campagna elettorale, ma bisogna dire che ci sono giovani nelle liste elettorali. È utile ricordare che il limite per essere eletti alla Camera dei Deputati è 25 anni, mentre al Senato sale a 40. Quanti sono i giovani candidati? Per Montecitorio, è il Movimento 5 stelle ad avere il numero più alto di capolista under 40 in lista: il 31% nei collegi plurinominali. Segue Unione popolare con il 22%, poi la coalizione di centrosinistra con il 18%, il centrodestra con il 15%, Azione/Italia Viva al 15% e ItalExit al 14%. In totale alla Camera su 3117 candidati, il 78% è over 40. Il 22% è invece sotto a quella età. Allargando lo sguardo alla popolazione in generale, il 23% è under 40. La situazione cambia invece guardando a chi ha tra i 18 e 30 anni: il 12% della popolazione è dentro quella fascia, mentre lo sono solo il 4% dei candidati.
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Quali soglie per avere la maggioranza
Con l’avvicinarsi del voto, si ragiona anche delle possibili maggioranze in base ai voti raccolti nelle urne. Al Senato ci saranno 200 membri eletti più 6 a vita attualmente in carica. Sky TG24 ha valutato vari scenari possibili: per avere la maggioranza, nel primo scenario, una coalizione che prende l’80% degli uninominali e il 45% del proporzionale e 2 eletti all’estero, avrebbe 122 senatori, con una maggioranza di 18.
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Nel secondo scenario, invece, se la percentuale al proporzionale scende al 40%, si passa a una maggioranza di 115 senatori, con una maggioranza di 9. Meno netta, dunque, che nell’ipotesi precedente.
Se invece la percentuale degli uninominali scendesse al 66%, con il 40% al proporzionale e senza seggi all’estero, si otterrebbero 103 senatori: sotto la soglia di maggioranza.
Nel caso, infine, di ottenere il 75% degli uninominali con il 35% al proporzionale e nessun seggio estero, anche in questo caso non si raggiungerebbe la maggioranza.
La (difficile) maggioranza dei 2/3 dei seggi
Un altro tema di cui si è discusso in queste settimane è l’eventualità che una coalizione possa arrivare ad avere numeri tali da modificare autonomamente la Costituzione: con una maggioranza di 2/3 dei seggi in entrambe le Camere, sarebbe infatti possibile modificare la Carta fondamentale senza passare da referendum confermativi. Ma raggiungere quella soglia non è per niente facile: vincendo il 90% dei collegi uninominali, ottenendo il 50% nel proporzionale e 3 seggi all’estero, si otterrebbero così 137 senatori, uno sotto alla quota di 138. Uno scenario molto netto che, secondo quanto stimato da Lorenzo Pregliasco di YouTrend, richiederebbe una distanza di almeno 20 punti percentuali tra la prima e la seconda coalizione. Ma anche in questo caso, come visto, non è affatto scontato raggiungere la soglia dei 2/3 dei seggi.
Caro energia e gas: il ruolo dei rigassificatori
Infine, una grande parte della campagna elettorale è stata occupata dal caro energia e dal gas. Si è discusso molto dell’opportunità di installare una nave rigassificatrice nel porto di Piombino. Attualmente in Italia sono 3 i rigassificatori attivi, e altri 2 che dovrebbero essere attivati a breve: a Piombino appunto nel 2023 e a Ravenna l’anno successivo. I 3 attualmente in funzione possono gestire 16 miliardi di metri cubi di gas, mentre quello galleggiante a Piombino dovrebbe aggiungere una capacità di ulteriori 5 miliardi di metri cubi all’anno.