Gas e caro bollette, il pressing dei partiti su Draghi per un intervento del governo

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Mentre il prezzo dell’energia continua a volare, i leader delle formazioni in campagna elettorale spingono il premier a un intervento per contenere il costo delle bollette. Da Calenda a Salvini fino a Letta, tutti chiedono misure straordinarie

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Mentre il prezzo del gas continua a salire, e aumenta la paura per una stangata sulla bolletta in autunno, si attendono eventuali mosse dell’esecutivo per contenere la un picco dei costi. Il governo ha fatto partire una prima, complessa, ricognizione per il reperimento dei fondi da utilizzare per i nuovi aiuti alle famiglie ed alle imprese. Si tratta però di una partita difficile e piena di incognite perché al momento non ci sarebbe ancora una idea precisa su come recuperare i soldi necessari dopo un intervento pesante fatto con il decreto aiuti bis di oltre 14 miliardi di euro. Sicuramente non si interverrà con uno scostamento. E i partiti, nel pieno della campagna elettorale, iniziano a fare pressione sul premier dimissionario.

Le richieste di Letta e Salvini al governo

"L'emergenza bollette è la  principale priorità ora”, ha detto il segretario del Pd Enrico Letta. “Abbiamo presentato proposte, come hanno fatto gli altri partiti. Le iniziative che prenderà il governo Draghi siano le più determinate e tempestive sia a livello nazionale che a livello europeo. Troveranno il nostro sostegno". Il leader della Lega Matteo Salvini ha invece chiesto un "armistizio" alle altre forze politiche per dare "un mandato pieno al governo in carica per fare esattamente quello che ha fatto Macron" contro il caro bollette, fissando al 4% il tetto degli aumenti delle bollette di luce e gas: "Noi abbiamo quantificato in 30 miliardi di euro" le risorse necessarie "per bloccare gli aumenti delle bollette. Troviamoci e diamo mandato pieno a Draghi di portare in Cdm questa proposta”.

Calenda: “Troviamo un accordo per evitare disastro”

Il primo a rispondere all'appello è il partito di Carlo Calenda che, già nei giorni scorsi, aveva proposto una tregua elettorale per mettere tutti i partiti attorno a un tavolo con il governo: "Salvini ha sostanzialmente accettato la proposta di Calenda di un time out della campagna elettorale e della necessità di riunirsi intorno a un tavolo per offrire al presidente Draghi soluzioni contro il caro energia", hanno spiegato fonti di Azione. "Meno male", ha aggiunto Carlo Calenda: "Almeno uno c’è arrivato. Dopo quattro giorni di insulti, ma c’è arrivato. Chiamatelo armistizio o time out. È la stessa cosa. Vediamoci domani e proviamo a trovare un accordo per evitare il disastro".

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Fonti M5s: “Conte da tempo chiede un confronto”

Il Movimento 5 Stelle chiede da tempo un confronto fra partiti sul caro-bollette. Lo evidenziano fonti del M5s, interpellate dall'ANSA sulle proposte di Carlo Calenda e Matteo Salvini di un'intesa fra i leader, sottolineando che il Movimento già sei mesi fa poneva il problema dei costi di luce e gas, ma era definito "folle" perché parlava anche di scostamento. Inoltre, notano le stesse fonti, "mentre Calenda pensava solo alla campagna elettorale, Conte il 19 agosto su Facebook scriveva che la campagna non può nascondere queste urgenze e prospettava misure di immediato impatto su cui il M5s è pronto a confrontarsi con tutte le forze politiche". Da Più Europa si sottolinea invece che "Salvini propone di dare il mandato a Draghi sul  caro energia" ma "sarebbe stato meglio per gli italiani se Salvini non lo avesse mandato a casa, insieme a Conte e Berlusconi. Detto questo, da giorni diciamo che spetta a Draghi, pur dimissionario, prendere l'iniziativa e avrà il nostro pieno sostegno". Ed Emma Bonino si dice "fiduciosa" sul fatto che fra martedì e  mercoledì possa arrivare un intervento straordinario del  governo, "possibile anche in amministrazione ordinaria”.

Gasparri: “Intervenire con decreto o emendamento a dl Aiuti”

Da Italia Viva la proposta di Salvini viene accolta con ironia: "Solo due giorni fa proposta fatta da Calenda e lui declina sfottendo con una frase idiota del tipo: 'sa che perde e vuole interrompere la campagna elettorale'. Ora fa la stessa proposta come se fosse la sua. Grazie Salvini, come abbiamo fatto a non pensarci prima?", ha detto Davide Faraone. Non c’è bisogno di una tregua per Maurizio Lupi: "Draghi può svolgere non solo gli affari correnti, il Parlamento si può sempre convocare per approvare un decreto ristori per aiutare famiglie e imprese, sennò a settembre chiudono", ha detto il leader di Noi Moderati. Posizione simile a quella di Forza Italia che, con Maurizio Gasparri, chiede al governo di agire "o con un apposito decreto o definendo fin da ora un emendamento da inserire nel decreto aiuti all'esame del Parlamento".

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