
Elezioni, da “Scegli” a “Pronti”: i claim a misura di social dei partiti
In vista del voto del 25 settembre, alcuni politici hanno già scelto i loro slogan per la campagna elettorale che, essendo concentrata ed estiva, richiede inevitabilmente un’attenzione particolare alla parte digitale e ai social network. E i claim sembrano adattarsi a questo formato: brevi, immediati e difficili da scordare

Una parola secca, o poche parole dirette. È questo il formato che i partiti hanno scelto per i loro claim in vista delle elezioni politiche del 25 settembre. Termini immediati, adatti non solo ai classici manifesti elettorali ma anche ai social, dove la sintesi e la rapidità di catturare l’attenzione degli utenti sono fondamentali
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“Con una campagna elettorale lampo condotta in piena estate, i social saranno un canale fondamentale da presidiare in maniera scientifica”. Lo ha spiegato a Il Corriere della Sera Tiberio Brunetti, ad e fondatore di Spin Factor, società di consulenza politica e di comunicazione strategica
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Inoltre, stando a un’analisi di Comscore, le persone di età compresa fra i 18 e i 24 anni fanno un uso del digitale che raggiunge il 65%, con la tv che si ferma al 35%. Fra i 25 e i 34 anni la quota scende al 55%, con la tv al 45%
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Il Pd alle elezioni guida la coalizione di centrosinistra formata insieme a +Europa, Alleanza Verdi Sinistra e Impegno Civico. Il claim del partito di Enrico Letta è una sola parola: “Scegli”. "Un modo per polarizzare lo scontro con Meloni", sottolinea il sociologo di Roma Tre Edoardo Novelli, responsabile dell’Archivio degli spot politici, in un articolo de Il Messaggero, evidenziando come la campagna di Proforma voglia instaurare uno scontro a due tra il Pd e Fratelli d'Italia
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Anche Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni ha optato per un claim diretto: “Pronti”. Secondo Giovanni Diamanti, cofondatore di Youtrend, un modo per "mettere da parte l’immagine da Giovanna d’Arco. Punta a rasserenare e a egemonizzare uno spazio, in un gioco di sponda con Letta ma anche un messaggio di presentabilità ai cosiddetti poteri forti"
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E lo stesso ha fatto l’alleato della Lega Matteo Salvini, che ha scelto la parola “Credo”. Un motto che non è piaciuto alla Cei, ostile alle incursioni della politica nel campo religioso, ma che ha una sua utilità a livello politico: "La Lega ha bisogno di marcare un’identità forte, richiama un elettorato tradizionalista e in parte religioso", sottolinea Diamanti a Il Messaggero

È invece un richiamo alla storia del partito il claim scelto da Forza Italia e da Silvio Berlusconi, che riporta lo stesso messaggio di quasi trent'anni fa, quando il fondatore di Mediaset decise di scendere in campo e chiedere "una scelta di campo" agli elettori. "Quando è difficile trovare nuove motivazioni, meglio rispolverare quelle vecchie", rimarca Novelli a Il Messaggero. La scelta di Berlusconi può funzionare secondo Diamanti: "Ritornare al 1994 può essere una buona idea; dopotutto Berlusconi parla a un elettorato moderato e prevalentemente anziano"

Il Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte, invece, ha optato per un claim più tradizionale: “Dalla parte giusta”. A suo modo anche questa una scelta di campo, che, soprattutto nei manifesti dove si vedono anche i cittadini italiani, "vuole rispolverare l’immagine del Conte premier, a Palazzo Chigi", rimarca Novelli

Slogan condiviso per gli alleati di Azione, Carlo Calenda, e Italia Viva, Matteo Renzi: “L’Italia, sul serio”. Un messaggio dove si parla di conti in ordine, promesse realizzabili e pragmatismo che si rivolge soprattutto "ai ceti medio-alti, a chi cerca un governo moderato, credibile sul fronte internazionale", evidenzia Diamanti