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Bologna, Festa dell'Unità senza simboli del Pd per la par condicio

Politica
©IPA/Fotogramma

Niente loghi del partito, ma solo quello dell'evento. La decisione presa dopo l'esposto presentato da Fratelli d'Italia, che contestava lo spazio dedicato all'appuntamento, non incluso tra quelli destinati dal Comune allo svolgimento della campagna elettorale

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La Festa dell'Unità di Bologna, che comincia il 25 agosto, sarà senza bandiere del Pd e senza simboli di partito, ma solo con il logo tradizionale della festa. Si potrà, quindi, parlare di politica, ma non si potrà fare campagna elettorale. Sarà uno dei paradossi di questo fine estate pre-voto: i tradizionali appuntamenti tardo-agostani, come anche il Meeting di Cl a Rimini che comincia sabato e che vedrà la sfilata di leader e candidati di tutte le coalizioni, non saranno le occasioni della ripresa della stagione dopo la pausa estiva, ma cadranno nel pieno del periodo che porta al voto delle politiche.

Caso aperto da Fratelli d'Italia

Il caso più delicato è proprio quello della Festa dell'Unità di Bologna che si svolgerà senza bandiere e senza simboli del Partito democratico. La questione era stata sollevata da Fratelli d'Italia che aveva anche presentato un esposto al prefetto. La festa dell'Unità di Bologna è, infatti, insieme a quella di Modena, la più grande rimasta: anche quando non hanno il titolo di festa nazionale (che quest'anno spetta a Palermo) hanno comunque una dimensione e una presenza di ospiti che le rende un appuntamento centrale per la vita del Pd. Mentre le festa di Modena si svolge su uno spazio privato, quella di Bologna, nella tradizionale area del Parco Nord, alla periferia della città, è pubblica, anche se lo spazio è dato in concessione a un'azienda privata (ma a maggioranza di capitale pubblico) come Bologna Fiere.

La soluzione proposta dal prefetto

Uno spazio che però non è compreso fra quelli indicati dal Comune di Bologna per lo svolgimento della campagna elettorale. "Si tratta di una violazione delle regole" - ha commentato il deputato di Fratelli d'Italia Galeazzo Bignami che nelle settimane scorse ha presentato un esposto in prefettura, "è uno spazio pubblico che viene dato in concessione a un partito senza rispettare le regole della campagna elettorale. A Bologna le regole valgono per tutti, ma per il Pd valgono sempre meno". Il prefetto Attilio Visconti, in un'intervista al Resto del Carlino, ha però tracciato una soluzione nel rispetto delle norme. "Bisogna rispettare la legge" - ha detto - "io non posso dare altre indicazioni, se non vigilare che non sia fatta campagna elettorale in contesti impropri. Non dovranno quindi esserci manifesti e cartelloni o appelli al voto. Si potrà invece parlare d'altro. Gli organizzatori della Festa dell'Unità possono fare quello che vogliono, tranne campagna elettorale".

Non cambia il format dell'evento

Così il Pd si è adeguato: come ha spiegato il responsabile della festa Lele Roveri non ci saranno bandiere o simboli di partito, ma la festa avrà la solita anima e il solito format: tagliatelle e dibattiti politici, confronti aperti alla società e tortellini. Ovviamente sarà difficile far finta che le elezioni non ci siano, ma alcuni paletti dovranno essere rispettati. "Eravamo intenzionati" - ha detto Stefano Vaccari, responsabile organizzazione del Pd - "a fare la festa già da prima della campagna elettorale. Rispetteremo le regole per i partiti in aree pubbliche. Nessuno però ci vieta di fare la festa e che alla stessa partecipino i nostri candidati. I partecipanti saranno tutti impegnati a sostenere il Pd e a battere la destra, anche senza il simbolo del partito sui cartelloni. Perché siamo gente seria e responsabile, certo dispiace..."