Governo, verso le elezioni. Meloni: diritto italiani di scegliere capo dello Stato

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Silvio Berlusconi infiamma la campagna elettorale sulle riforme costituzionali: prima prospetta le dimissioni di Mattarella in caso di approvazione, poi smentisce di aver attaccato il Capo dello Stato. Letta: "Questa è la dimostrazione che la destra è pericolosa per il Paese". La replica della leader di Fdi: "Siano gli italiani a eleggere il capo dello Stato": Ma La Russa frena: "Prematuro discutere oggi del tema di Mattarella".  Altre 24 ore per presentare al ministero dell'Interno i simboli di partiti e movimenti

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Berlusconi: "Letta in malafede, nessun preavviso di sfratto a Mattarella"

"Ma quale preavviso di sfratto. Qui ormai viene distorto il significato delle parole. Si strumentalizza anche l'ovvio. Come possono verificare tutti ascoltando la mia intervista, non ho mai attaccato il Presidente Mattarella, né mai ne ho chiesto le dimissioni". Silvio Berlusconi in un'intervista al Giornale torna a ripetere, come aveva già fatto ieri, di non aver 'dimissionato' Sergio Mattarella, qualora nella prossima legislatura venisse approvata la riforma presidenzialista, cavallo di battaglia del centro destra in materia di revisione costituzionale. "Ho solo detto una cosa scontata, lapalissiana, e cioè che una volta approvata la riforma costituzionale sul Presidenzialismo, prima di procedere all'elezione diretta del nuovo Capo dello Stato, sarebbero necessarie le dimissioni di Mattarella che, ripeto, potrebbe peraltro essere eletto di nuovo. Tutto qui lo scandalo: una semplice spiegazione di come potrebbe funzionare la riforma sul presidenzialismo proposta nel programma del centrodestra", ha concluso Berlusconi. 
- di Redazione Sky TG24

Letta: "L'odio non vincerà mai"

Enrico Letta si dice "profondamente sconvolto dalla brutale aggressione" subita a Chautauqua da Salman Rushdie. Il segretario Pd, sempre su Twitter, prega per un pronto ristabilimento del "coraggioso" scrittore e aggiunge che "l'odio non vincerà mai". 
- di Redazione Sky TG24

Pd e M5s insieme, ma solo sulla bacheca del Viminale

I simboli del Partito democratico e del Movimento 5 stelle sono finiti accanto al Viminale. I quasi alleati del campo largo di Enrico Letta, poi divisi dalla crisi del governo Draghi, tornano vicini, almeno sulla terza bacheca dei contrassegni presentati al ministero dell'Interno per le elezioni del 25 settembre. Una coincidenza non voluta: prima, intorno alle 16,20, arriva il presidente M5s Giuseppe Conte a depositare il simbolo. La delegazione Pd si presenta dopo oltre un'ora dall'ex premier ma, complici l'assenza di altri depositanti, e il tempo leggermente più lungo  che un'altra delegazione impiega a completare la procedura, il simbolo del Pd finisce accanto al quello del M5s. Anzi, doppio simbolo del Pd, perché i dem depositano il contrassegno, quasi identico, riservato alla circoscrizione estero.
- di Redazione Sky TG24

Beatrice Venezi smentisce indiscrezioni su candidatura, 'non è vero'

"Assolutamente non mi candido, non è vero e nessuno tra l'altro mi ha interpellata. Smentisco le indiscrezioni". Così all'Adnkronos la direttrice d'orchestra Beatrice Venezi smentisce le indiscrezioni sul suo possibile ingresso in politica con una candidatura alle prossime elezioni del 25 settembre nelle fila di Fratelli d'Italia.
- di Redazione Sky TG24

Elezioni, si depositano i simboli: tutte le curiosità

Da questa mattina, fila di funzionari ed esponenti di partito davanti al Viminale. primi a depositare sono stati il Partito liberale Italiano, il Maie (Movimento associativo italiani all'estero) e il Sacro Romano Impero cattolico "e pacifista". C'è tempo fino alle 16 di domenica per la presentazione. L'APPROFONDIMENTO
- di Steno Giulianelli

Elezioni, Letta: scuola, lavoro, ambiente. Ecco 8 punti del Pd

"Per noi davanti a tutto ci sarà la scuola". Il leader dei dem ha definito i punti del programma elettorale in vista del 25 settembre: si parte da lavoro, ambiente e diritti. IL PROGRAMMA
- di Steno Giulianelli

Elezioni: programma del centrodestra approvato da Meloni, Salvini e Berlusconi. I 15 punti

Il documento s’intitola “PER L'ITALIA - Accordo quadro di programma per un Governo di centrodestra”. Si apre con il punto che definisce il nostro Paese “a pieno titolo parte dell'Europa, dell'Alleanza Atlantica e dell'Occidente” e si chiude con quello dedicato a giovani, sport e sociale. In mezzo ci sono, tra l’altro, la riforma fiscale con la flat tax, il superamento della legge Fornero con Quota 41, l’elezione diretta del presidente della Repubblica, le riforme della giustizia e della pubblica amministrazione. IL PIANO
- di Steno Giulianelli

Elezioni, le scadenze per il nuovo governo: dalla manovra al Pnrr

Nadef,  Draft Budgetary Plan ma anche 55 nuovi interventi del Pnrr e la questione della delega fiscale. Ecco tutti gli appuntamenti autunnali su cui si dovrà adoperare il nuovo governo che sarà eletto il 25 settembre prossimo. IL FOCUS
- di Steno Giulianelli

Elezioni, cosa succederebbe se si votasse oggi: la simulazione sui collegi uninominali

YouTrend, in collaborazione con Cattaneo Zanetto & Co., ha diffuso una nuova simulazione sui collegi uninominali del Rosatellum. La discesa in campo della nuova lista unica guidata da Calenda e Renzi porta novità interessanti sul possibile esito delle elezioni del 25 settembre e potrebbe cambiare gli equilibri. Il terzo polo sarà decisivo? LO STUDIO
- di Steno Giulianelli

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- di Steno Giulianelli

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