
Elezioni, almeno 36mila firme per liste. C’è tempo fino al 20 agosto
La finestra di tempo è stretta, soprattutto per Azione dopo il dietrofront sull’accordo con il Pd. Calenda: "Se c'è da raccoglier firme, le raccoglieremo". Ecco tutto quello che c'è da sapere su date e modalità

Almeno 36mila firme: è questa la soglia che consente di poter presentare le liste dei candidati e partecipare alle elezioni politiche. Il numero, però, non vale per tutti. La finestra di tempo è stretta, soprattutto per Azione di Carlo Calenda, dopo il dietrofront sull’accordo con il Pd come annunciato il 7 agosto
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"Se c'è da raccogliere firme" per il simbolo e per presentarsi alle elezioni "le raccoglieremo e se non ce la faremo vuol dire che la proposta è ritenuta debole”, ha già detto a questo proposito il leader di Azione
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Prima del deposito delle liste ci sarà però quello dei contrassegni elettorali, che avverrà dal 12 al 14 agosto al Viminale. La finestra per la presentazione delle liste con le candidature si aprirà poi tra le 8 del 20 agosto e le 20 del 21 agosto, presso le cancellerie delle Corti di appello
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La legge - Decreto del presidente della Repubblica 361 del 20 marzo 1957 - stabilisce però che prima di arrivare alla consegna dell'elenco dei candidati, i partiti devono raccogliere le firme da presentare insieme ai documenti per le liste. Una corsa contro il tempo, alla luce del fatto che tutto deve esser completato in pochi giorni
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Il “quantum" delle firme è legato al numero di collegi plurinominali definiti nella legge elettorale e diminuiti dopo i tagli del numero dei parlamentari. Dopo il voto referendario, i collegi plurinominali per la Camera sono scesi a 49 e quelli per il Senato a 26. Per potersi presentare su tutto il territorio nazionale servirebbero, quindi, circa 73.500 firme

La legge dice però che "in caso di scioglimento della Camera dei deputati che ne anticipi la scadenza di oltre 120 giorni, il numero delle sottoscrizioni è ridotto alla metà", dunque 750 firme per ogni collegio plurinominale

Quindi è necessario raccogliere complessivamente 56.250 firme (36.750 per la Camera e 19.500 per il Senato), ma visto che chi firma per la Camera firma anche per il Senato, la soglia è di 36.750 persone che firmino le liste. Sottoscrizioni che devono essere autenticate da funzionari pubblici o notai e avvocati

Nel decreto Elezioni, varato dal governo il 5 maggio scorso, sono però previste delle esenzioni: l'articolo 6 bis del provvedimento stabilisce che possono presentare le liste senza raccogliere le firme "i partiti o gruppi politici costituiti in gruppo parlamentare in almeno una delle due Camere al 31 dicembre 2021", dunque Pd, Lega, Fratelli d'Italia, Forza Italia, M5s, Liberi e Uguali, Italia Viva e Coraggio Italia

Poi un comma prevede la deroga a chi ha partecipato alle ultime elezioni della Camera o del Parlamento europeo "con proprio contrassegno" e o ha ottenuto seggi al proporzionale oppure ha contribuito al risultato di una coalizione ottenendo almeno l'1% " (questo fa rientrare nella deroga +Europa, Centro democratico, Noi con l'Italia)

Per Azione va ricordato che nasce da Siamo europei che partecipò nel contrassegno con il Pd, grazie al quale Calenda fu eletto nel proporzionale a Strasburgo. In teoria Calenda potrebbe chiedere l'applicazione di questo testo ma "è una scommessa, perché il deposito del "contrassegno", cioè il cerchio destinato alle schede, è stato fatto solo dal Pd con il suo statuto: il contrassegno era cioè formalmente solo del Pd". "Esiste uno spiraglio ma è un azzardo", spiega all'Agi Gabriele Maestri, studioso di diritto elettorale e dei partiti