Oltre ventimila le firme alla lettera aperta sottoscritta dai più autorevoli studiosi italiani: “La lotta alla crisi climatica sia una priorità per il futuro governo. Ci aspettiamo programmi politici approfonditi su questi temi”
L’estate segnata dalla campagna elettorale è anche quella ci sta mostrando alcune delle conseguenze della crisi climatica. Conseguenze con cui avremo a che fare sempre di più in futuro. Eppure il tema è praticamente assente dal dibattito politico. Anche da qui nasce l’esigenza dei più autorevoli scienziati italiani di rivolgere un appello ai partiti e al futuro governo perché la lotta alla crisi climatica diventi una priorità. Anzi, si legge nel testo, perché sia “la base necessaria per ottenere uno sviluppo equo e sostenibile negli anni a venire” (TUTTE LE ULTIME NEWS - LO SPECIALE - TUTTI I VIDEO).
L’appello e la petizione, superate le ventimila firme
La lettera aperta è stata pubblicata lo scorso 3 agosto sul sito della Società Italiana per le Scienze del Clima. I primi firmatari sono Carlo Barbante del Consiglio Nazionale delle Ricerche, Carlo Carraro vicepresidente dell’Ipcc, Antonio Navarra, presidente del Centro EuroMediterraneo per i Cambiamenti Climatici, Antonello Pasini del Cnr e Riccardo Valentini, presidente della Società Italiana per le Scienze del Clima. Ai loro nomi si sono aggiunti quelli di altri scienziati e accademici. L’appello è stato trasformato da Green & Blu anche in una petizione che tutti possono sottoscrivere, su Change.org, e che al momento ha superato le ventimila firme.
“Ci aspettiamo programmi politici approfonditi su questi temi”
La lettera ricorda come l’Italia, al centro di un hot spot climatico come quello del Mediterraneo, risente più di altre zone del mondo dei cambiamenti causati dall’uomo. Gli effetti si vedono non soltanto sul territorio ma anche sull’uomo, mettendo a rischio benessere, salute e attività produttive. Insomma, sottolineano gli scienziati, “l’avanzare del cambiamento climatico ridurrà in modo sensibile lo sviluppo economico e causerà danni rilevanti a città, imprese, produzioni agricole e infrastrutture”.
L’aumento della temperatura media globale ha raggiunto 1,1 gradi rispetto ai livelli preindustriali. Ma, si legge ancora nella lettera, “per ogni grado di riscaldamento climatico, avremo mediamente un aumento del 30% di frequenza ed intensità degli eventi estremi”. Quindi siccità, ondate di calore e inondazioni sempre più frequenti e sempre più intense con un impatto sul prodotto interno lordo. Per questo servono urgentemente misure di adattamento. “Ci aspettiamo – scrivono gli scienziati – elaborazioni di programmi politici approfonditi su questi temi e una pronta azione del prossimo governo sul tema della lotta alla crisi climatica e ai suoi impatti”. Una richiesta in linea anche con i risultati di un recente sondaggio di Quorum/YouTrend per Sky TG24 secondo cui gli italiani ritengono l’ambiente e la crisi climatica, il terzo tema in ordine di importanza di cui la politica dovrebbe occuparsi immediatamente.