Approvato un nuovo pacchetto di aiuti per imprese e famiglie con "il consenso di parti sociali e opposizione", ha sottolineato il premier. Nell'intervento anche il taglio del costo di bollette e carburanti e del cuneo fiscale. Stanziati in totale circa 17 miliardi di euro
Il Consiglio dei ministri ha approvato il Decreto Aiuti Bis con nuovi sostegni per famiglie e imprese, per un totale di 17 miliardi di euro (LE MISURE). Un provvedimento di “proporzioni straordinarie”, condiviso “con le parti sociali” e le forze politiche di opposizione", lo ha definito il premier Mario Draghi in conferenza stampa. Le misure si aggiungono a quelle per 35 miliardi già approvate nel corso dell’anno, ha sottolineato il presidente del Consiglio. Nel decreto sono contenute misure che vanno dalla proroga del bonus sociale sulle bollette al taglio del costo dei carburanti, dalla rivalutazione delle pensoni a "un ulteriore taglio del cuneo fiscale". A queste si aggiungono "misure a sostegno delle aziende agricole contro la siccità e misure per gli enti territoriali". Il decreto, ha specificato Draghi, è stato approvato “a saldi invariati”, senza dover ricorrere a scostamenti di bilancio, grazie alla “capacità degli italiani, delle famiglie e delle imprese e un po' anche della politica economica del governo che ha sostenuto senza esitazione l'economia mantenendo l'obiettivo della riduzione del deficit e del debito/pil”. Sempre nel Consiglio dei ministri di oggi è stato approvato anche il decreto legislativo di attuazione della legge delega sulla riforma del processo penale. Nessun accordo invece sul testo della delega fiscale, che tornerà al voto il prossimo 7 settembre.
Draghi: “Crescita italiana straordinaria ma previsioni preoccupanti per il futuro”
Il nuovo intervento - quasi 15 miliardi, a cui se ne aggiungono di due "di misure aggiuntive" - ha il valore di “una grossa percentuale di Pil, più di 2 punti percentuali", ha detto Draghi. Il decreto arriva in un momento in cui “la crescita annuale acquisita finora è pari al 3,4%, più di quanto stimato per tutto il 2022”. Dati positivi, anche se confrontati con altri Stati europei: per Draghi la crescita economica italiana è “veramente straordinaria” e supererà quella di Francia e Germania. Tuttavia, il premier ha sottolineato come ci siano previsioni “preoccupanti” per il terzo e il quarto trimestre dell’anno. Caro vita, inflazione, prezzi energetici, difficoltà di approvvigionamento e precariato diffuso sono i principali problemi da affrontare, a cui si va ad aggiungere un clima di incertezza politica che, ha detto Draghi, "non è solo nostra ma è un'incertezza geopolitica".
Cuneo fiscale e carburanti
Tra le principali misure del decreto, ha spiegato il ministro dell’Economia Daniele Franco, c’è anche un nuovo taglio del cuneo fiscale per i lavoratori. "Già in legge di bilancio abbiamo ridotto dell'0,8% i contributi sociali, questo abbattimento per secondo semestre passa al 2%, aggiungiamo un 1,2%", ha detto il ministro. L'onere netto per le casse dello Stato è "di 1,2 miliardi di euro". Con un decreto ministeriale del valore di 700 milioni è stato poi prorogato “al 20 settembre l'abbattimento di 25 centesimi delle accise su benzina e su gasolio".
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Il dossier energetico e le riserve di gas
Il decreto, ha detto Draghi, “è molto significativo" sul fronte dell'emergenza energetica. L’esecutivo ha rinnovato i sostegni “all'economia, alle famiglie e alle imprese e, se necessario ci sarà ancora" un nuovo intervento. Valgono circa 5,8 miliardi di euro gli aiuti in tema di energia per le famiglie e 5,5 miliardi quelli per le imprese, ha detto il ministro Franco. Draghi ha poi parlato anche del percorso intrapreso dall’Italia per diversificare gli approvvigionamenti energetici e affrancarsi dalla dipendenza da Mosca. “Oggi la nostra posizione è decisamente migliore rispetto agli altri Paesi europei per stabilità di forniture”, ha detto Draghi. Il livello degli stoccaggi, ha precisato il ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, è arrivato “al 74%”. Si punta ad arrivare al 90% "entro la fine dell'anno". Il ministro ha precisato che, tra nuove fonti di approvvigionamento e misure di contenimento - "non draconiane" - per l'Italia non ci dovrebbe essere nessun razionamento del gas nei mesi invernali.
Le polemiche sui fondi per l'assegno unico
In giornata si erano sollevate alcune polemiche per la decisione di finanziare nuove misure con 630 milioni di euro destinati in prima battuta all’assegno unico per le famiglie. Le risorse, precisa Draghi, “non erano state utilizzate e quindi dovevano essere impiegate. E se non fossero state impiegate avremmo avuto un deficit più basso alla fine dell'anno ma sono state usate per sostenere l'economia, imprese e famiglie". Lo stanziamento iniziale, ha aggiunto Franco, “si è rivelato un po' ridondante e se non le avessimo utilizzate qui, le risorse sarebbero andate perse”.
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Il futuro del Pnrr
Draghi ha parlato anche del futuro del Piano nazionale di ripresa e resilienza, il cui percorso di riforme potrebbe essere rallentato dalle prossime elezioni del 25 settembre. Il rischio è di perdere così parte dei fondi stanziati per l'Italia da Bruxelles. "Certamente non soddisfare gli obiettivi Pnrr indebolisce la credibilità del Paese e tutti devono constatare come è andata man mano che siamo stati capaci di soddifare tutti gli obiettivi. Ma son certo che qualunque sarà il prossimo governo rispetterà gli obiettivi", ha detto Draghi.