Accordo Casellati-Fico: il premier si presenterà prima al Senato e poi alla Camera. Il leader del Movimento: Paese è in condizioni drammatiche. Intanto Salvini e Berlusconi, dopo un incontro nella villa del leader di Fi in Sardegna, liquidano i Cinque Stelle: "Incompetenti e inaffidabili". In corso l'assemblea dei parlamentari del M5s con Conte. Crippa: "Sì alla fiducia e basta propaganda". Oltre mille le firme dei sindaci alla lettera che invita il premier a restare
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Berlusconi e Salvini: 'pronti al voto a breve'
I due leader, "con il consueto senso di responsabilità, hanno dunque concordato di attendere l’evoluzione della situazione politica, pronti comunque a sottoporsi anche a brevissima scadenza al giudizio dei cittadini". E "confermano che sia da escludere la possibilità di governare ulteriormente con i 5 stelle per la loro incompetenza e la loro inaffidabilità".
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Marsilio-Acquaroli-Musumeci, 'non sottoscriveremo appello Draghi'
"La crisi del governo presieduto da Mario Draghi ne rappresenta solo il triste epilogo e non sottoscriveremo nessun appello affinché resti a Palazzo Chigi. Non condividiamo questa iniziativa, lanciata da alcuni colleghi, sia nel merito che nel metodo - aggiungono - . Nel merito: crediamo che in questo momento l'Italia possa permettersi tutto tranne che un governo immobile, paralizzato dai giochi di palazzo e dagli scontri tra i partiti di maggioranza. Nel metodo: un Presidente di Regione o un Sindaco rappresentano anche i cittadini che vogliono andare a votare e non possono permettersi di utilizzare le Istituzioni che rappresentano per finalità politiche o, peggio, di partito. Sono forzature che chi ricopre un ruolo istituzionale non può permettersi, né tanto meno promuovere".
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"Quello che noi vogliamo realizzare è una cosa normale: Roma per anni ha vissuto su una discarica molto inquinante, la più grande d'Europa che è stata giustamente chiusa nel 2013, ma da allora non è stato fatto più nessun impianto - sottolinea - Quindi è normale fare quello che avviene i tutti le altri capitali europee, ovvero avere moderni impianti di trattamento dei rifiuti e tra questi deve esserci naturalmente un termovalorizzatore".
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Tanti vostri parlamentari minacciano di dire addio. "Stiamo facendo un percorso partecipato. Se uno non si riconosce più in un progetto è bene che faccia scelte diverse. Più che il numero, serve la compattezza. Abbiamo messo in conto che qualcuno possa abbandonare". Se lo mettete in conto è perché siete sicuri di lasciare? "Non dipende da noi ma da Draghi, che deve decidere se revocare le dimissioni o confermarle. Ci sarebbero addii in ogni caso probabilmente. Il problema è Luigi Di Maio, che invece di fare il ministro si impegna a ingrossare le file del suo partito. Sono frequenti i suoi contatti e tentativi di avvicinamento ai nostri parlamentari". Ma l'alleanza col Pd resiste? "Vedremo. Le formule del campo largo ci interessano poco. Ci sentiamo parte del campo progressista, ma i compagni di viaggio sono importanti per essere credibili e andare lontano".