Crisi Governo, Letta: "Draghi continui". Salvini: "Minacce le lascio ai signori del No"

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Ansa e Ipa

Il segretario dem: "Italia non vuole il voto il 25 settembre". Renzi attacca: "Non ci rassegniamo alla catastrofe voluta da Giuseppe Conte". La Lega critica Letta: "Divide maggioranza, poi chiede unità". Salvini ribadisce: “O c'è qualcuno che ha voglia di lavorare seriamente, oppure tanto vale restituire parola a italiani". Conte: “Da Draghi nessuna risposta. Fuori dal governo senza chiarezza sui nostri punti”. Intanto 11 sindaci chiedono al premier di andare avanti

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In attesa di mercoledì, giornata cardine per conoscere il futuro politico dell’Italia, i leader di partito lanciano nuovi appelli per superare la crisi. Lo fa il segretario del Pd, Enrico Letta, che oggi dice: "Il mio è un forte appello alle forze politiche che hanno sorretto con grandi risultati positivi il cammino del governo Draghi, perché questo cammino non si interrompa e venga rilanciato a partire da mercoledì con un nuovo voto di fiducia che stabilisca un percorso di 9 mesi importante per completare tutte le riforme". Supporto all’esecutivo di Draghi arriva anche da Matteo Renzi: "Italia Viva non si rassegna alla catastrofe voluta da Giuseppe Conte e dal Movimento 5Stelle. A Draghi diciamo di andare avanti e fino a mercoledì diremo con forza Draghi bis". E incalza: o il premier "fa il bis, alle sue condizioni, o si va a votare". Dal canto suo, Conte ribadisce: "Da Draghi nessuna risposta concreta. Noi fuori dal governo senza chiarezza sui nostri punti" (LO SPECIALE SULLA CRISI - GLI AGGIORNAMENTI LIVE).

Salvini: "Lasciamo minacce a M5s e loro amici del Pd"

Tensioni, intanto, tra Pd e Lega. Letta ha sottolineato che "nel Paese non c'è nessuna voglia e nessuna spinta per una crisi che porterebbe a un avvitamento e alle elezioni il 25 settembre". Critico, però, è il leader del Carroccio, Matteo Salvini, che spiega, da Facebook: "Gli Italiani meritano e chiedono certezze e lavoro, sicurezza e innovazione, coraggio e lavoro di squadra, riconoscimento del merito e lealtà. La Lega sceglierà per il bene dell'Italia, capricci e minacce li lasciamo ai signori del No, cioè ai 5Stelle, e ai loro amici del Pd". Poi un'altro attacco ai dem dall festa del Carroccio a Lezzeno, nel comasco: "La Lega governa con chi ha voglia di lavorare e con chi vuole abbassare le tasse e aiutare i giovani. Se qualcuno pensa che le priorità dell'Italia per i prossimi mesi siano ius soli, droga libera o ddl Zan, non può e non potrà mai più governare con la Lega e con il centrodestra". Mentre i capigruppo di Camera e Senato della Lega, Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo, in una nota attaccano: "Letta all'improvviso si sveglia e capisce che gli italiani hanno bisogno di un governo forte e operativo su bollette, tasse e lavoro. Lui che fino alla scorsa settimana ha fatto di tutto per dividere la maggioranza e bloccare il Parlamento con Ius scholae, Ddl Zan e droga libera. Lui che, per le sue bandierine, si è alleato con i 5S che tutti sanno essere inadatti a governare. Ci risparmi almeno i suoi appelli per nulla credibili. Ci vuole davvero un bel coraggio ad

essere così opportunisti e trasformisti". In serata, Salvini ribadise: “Noi faremo quel che serve all'Italia e non siamo disposti a partecipare al teatrino di questi giorni, con le marionette Conte, Letta, Di Maio e compagnia che dicono una cosa la mattina e un'altra la sera. Noi siamo stati leali per un anno e mezzo, ma io sono leale con partiti che sono leali con me. Di fronte a Conte che difende il reddito di cittadinanza, Di Maio che difende se stesso, Letta che parla di immigrati, ddl Zan e ius soli, o c'è qualcuno che ha voglia di lavorare seriamente nei prossimi mesi, perché gli italiani sono in difficoltà, o tanto vale ridare la parola ai cittadini".

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Tajani: "Draghi bis senza M5s o elezioni"

In giornata è intervenuto anche Antonio Tajani, coordinatore nazionale di FI: "Provocare una crisi di governo in un momento così complicato a livello nazionale e internazionale è veramente da irresponsabili. Tutto ciò che di negativo accade e accadrà è  responsabilità esclusiva del Movimento 5 Stelle. Noi abbiamo le idee molto chiare, non possiamo continuare a governare con i Cinque stelle, la nostra presenza è alternativa alla loro. Se non ci sarà un altro governo Draghi senza i cinque stelle si tornerà a votare".

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L'appello di 11 sindaci a Draghi: "Andare avanti"

Inoltre il sostegno a Draghi arriva anche da 11 sindaci italiani,. tra i quali il presidente Anci, Upi, e i primi cittadini di Roma e Milano. "Noi Sindaci, chiamati ogni giorno alla difficile gestione e risoluzione dei problemi che affliggono i nostri cittadini, chiediamo a Mario Draghi di andare avanti e spiegare al Parlamento le buoni ragioni che impongono di proseguire l'azione di governo. Allo stesso modo chiediamo con forza a tutte le forze politiche presenti in Parlamento che hanno dato vita alla maggioranza di questo ultimo anno e mezzo di pensare al bene comune e di anteporre l'interesse del Paese ai propri problemi interni. Ora più che mai abbiamo bisogno di stabilità", scrivono in una lettera. La missiva è firmata Luigi Brugnaro (sindaco di Venezia), Marco Bucci (Genova), Antonio Decaro (sindaco di Bari e presidente Anci), Michele De Pascale (sindaco di Ravenna e presidente Upi), Giorgio Gori (Bergamo), Roberto Gualtieri (Roma), Stefano Lo Russo (Torino), Dario Nardella (sindaco di Firenze e coordinatore città metropolitane), Maurizio Rasero (Asti), Matteo Ricci (sindaco di Pesaro e  presidente Ali), Beppe Sala (sindaco di Milano). 

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