
Draghi, tra Covid, Pnrr e Quirinale: i successi e le sfide del suo primo anno da premier
Il 13 febbraio 2021 il nuovo presidente del Consiglio e la sua squadra di ministri giuravano davanti al capo dello Stato. Dalle ceneri del secondo governo di Giuseppe Conte nasceva "l'esecutivo del presidente". L'ex capo della Bce era stato scelto da Mattarella per traghettare l’Italia fuori dal periodo più buio della pandemia da coronavirus. Dalle riforme al G20 di Roma, le tappe e i risultati del suo primo anno a Palazzo Chigi
A cura di Giacomo Cadeddu

Un anno fa Mario Draghi e la sua squadra di ministri giuravano davanti al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Nasceva un nuovo esecutivo. Pochi i detrattori, molti gli applausi. Il profilo di Draghi sembrava quello più adatto a traghettare l’Italia fuori da un empasse politico culminato con la caduta del secondo governo Conte e dal periodo più buio della pandemia da Covid-19
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All’inizio del suo mandato, secondo un sondaggio Tecné, il 58,4% dei cittadini esprimeva fiducia nei confronti di Draghi, quasi il doppio di quella incassata dall’ex premier Conte. L’uomo che, nel 2012, per salvare l’euro annunciava che si sarebbe fatto “Whatever it takes” (qualunque cosa serva, tradotto), rassicurava l’Italia e i mercati. Il Pil italiano, certifica l’Istat, nel 2021 è cresciuto del 6,5%. Per Draghi è il risultato delle “azioni del governo". Dalla lotta al Covid alle riforme: ecco il racconto del primo anno a Palazzo Chigi
Dal caro bollette alla riforma del Csm: l'agenda del governo
L’esecutivo Draghi nasce dalle ceneri della secondo governo di Giuseppe Conte. L’ex premier si dimette il 26 gennaio 2021, dopo la battaglia che Matteo Renzi aveva intrapreso sulla gestione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, 235 miliardi di aiuti Ue per uscire dalla crisi economica dovuta al Covid-19. Il 3 febbraio 2021 Draghi è convocato da Mattarella, incaricato di formare un nuovo governo. Nove giorni dopo scioglie la riserva e accetta di diventare premier. Il 13 febbraio il giuramento, poi la fiducia: 262 voti favorevoli al Senato, 535 sì alla Camera
Mario Draghi, la fotostoria dell'ex presidente della Bce
COVID - Sul fronte vaccini e lotta alla pandemia, Draghi segue la linea di Conte, ma rimescola le carte in tavola. Il commissario straordinario all’emergenza Covid-19 Domenico Arcuri viene sostituito con il generale Francesco Paolo Figliuolo. Il Comitato Tecnico Scientifico viene ridimensionato: i membri passano da 26 a 12. L’Italia, intanto, diventa uno dei Paesi europei con il tasso di vaccinazione più alto. Oltre il 90% degli italiani vaccinabili ha ricevuto almeno due dosi
Cosa potrebbe decidere di fare il governo con il Green pass
Una delle mosse contro la pandemia più significative del governo Draghi è stata l’introduzione del Green pass. Sul modello del certificato Covid messo a punto dall’Unione europea per facilitare i viaggi tra Stati membri, il 6 agosto 2021 entrava in vigore il pass. Per accedere a bar e ristoranti al chiuso, piscine, palestre, cinema ed eventi era richiesto l’esito negativo di un tampone anti Covid, oppure la prova di essere vaccinati o già guariti dall’infezione
Recovery Fund, sprint necessario per raggiungere gli obiettivi
L’impianto normativo del pass è cambiato più volte. Adesso per molte attività è richiesto il Super Green pass: non basta un tampone, serve la vaccinazione o la guarigione dal Covid. Forte il malcontento di alcune fasce della popolazione che hanno gridato alla “dittatura sanitaria” (in foto, una manifestazione no Green pass). C’è chi ha visto nell’utilizzo a tappeto del certificato la mancanza di coraggio del governo di imporre l’obbligo vaccinale, previsto solo per alcune categorie, come personale sanitario e scolastico, forze dell’ordine, lavoratori over 50

Il pass, al debutto, era stato presentato da Draghi come modo per convivere con il virus. Con l’arrivo della variante Omicron si è riacceso il dibattito sulla sua utilità: i contagi sono saliti in misura esponenziale, anche tra vaccinati. Draghi non ha mai avuto dubbi sulle sue scelte, forte anche dell’appoggio dei leader esteri. L’Italia, sempre prima di Omicron, era passata da epicentro della pandemia a modello a cui guardare. Così diceva l’ormai ex cancelliera Angela Merkel, attribuendo il successo al Green pass

PNRR E RIFORME – Centrale nei primi 12 mesi di vita del governo Draghi è stata la corsa contro il tempo per raggiungere gli obiettivi previsti dal Pnrr e non perdere i fondi stanziati da Bruxelles per rimettere l'Italia in piedi dopo la crisi economica dovuta al Covid. Nel Consiglio dei ministri dello scorso 2 febbraio, Draghi ha tracciato un bilancio sull’andamento dell’attuazione del Piano: entro il 31 dicembre 2022 andranno raggiunti 55 obiettivi previsti. Lo scorso anno sono invece state portate a termine tutte le missioni in calendario

Palazzo Chigi, forte dei numeri, si dice soddisfatto di come si è chiuso il 2021. La vera partita sul Pnrr si giocherà però in futuro. L’agenda del Piano si divide in obiettivi e traguardi, con i primi che rappresentano tappe intermedie per raggiungere gli ultimi. Alla fine di ogni trimestre, di qui al 2026, dovranno essere raggiunti sia alcuni obiettivi che alcuni traguardi (in foto, Draghi alla presentazione del Pnrr con la presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen)

Ad esempio, in tema di sanità, finora i tempi sono stati rispettati, alzando il numero di posti letto in terapia intensiva, mentre entro giugno si dovrà potenziare la rete di cure domiciliari. Per la pubblica amministrazione dovrà entrare in vigore la riforma del pubblico impiego. Sul fronte della giustizia, nei prossimi mesi dovranno arrivare i decreti legislativi per le riforme del processo civile e di quello penale

Temi caldi per il governo nel 2021 sono stati poi quelli del carobollette e del Fisco. Draghi ha assicurato che sono in arrivo fino a 7 miliardi di euro per calmierare gli aumenti di luce e gas. Molte aziende si dicono preoccupate e non credono che l'intervento basti per evitare il tracollo economico. L’invocata riforma del Fisco si è invece tradotta in una rimodulazione delle aliquote Irpef che, secondo l’Ufficio parlamentare di bilancio, porterà 27,8 milioni di italiani a versare in media 264 euro in meno all’anno, con risparmi più alti per i redditi medio-alti

DECRETI LEGGE E QUESTIONI DI FIDUCIA – Al di là dei ricorrenti “si poteva fare di più” arrivati durante l’anno da politici di opposizione, e a volte anche di maggioranza, il bilancio del primo governo Draghi si chiude quindi in positivo. C’è chi però sottolinea l’ampio ricorso alla decretazione d’urgenza a scapito della formazione delle leggi in Parlamento, secondo alcuni troppo alto anche per un “governo del presidente” - come è stato definito - chiamato proprio a uscire da una situazione di emergenza

Fondazione Openpolis riporta come, tra il 13 febbraio e il 31 dicembre 2021, l’83,5% delle leggi totali approvate abbia avuto iniziativa governativa. Anche al governo Conte II si rimproverava di aver “svuotato” il Parlamento della sua funzione legislativa a colpi di decreti-legge. Critiche più blande in tal senso per Draghi, nonostante il suo esecutivo – guardando alle ultime tre legislature – sia primo per numero di atti normativi del governo e per questioni di fiducia poste in media ogni mese (32 in totale)

DRAGHI ALL’ESTERO – Al suo insediamento, Draghi veniva applaudito non solo dalla stampa italiana ma anche da quella estera. Il New York Times parlava del governo di un “gigante dell’Europa”, il Guardian soprannominava la sua guida “Super Mario”. Alla fine del 2021, il Financial Times nominava Draghi “persona dell’anno”, l’Economist sceglieva invece l’Italia come “Paese dell’anno”

Dal primo bilaterale come presidente del Consiglio, quello con il premier libico Abdul Mohammed Dabaiba dell’aprile 2021, Draghi ha continuato a piacere alla comunità internazionale. Il suo primo vero banco di prova è stato il G20 che si è tenuto a Roma il 30 e il 31 ottobre 2021: raggiunti gli accordi sulla minimun tax globale al 15% per le multinazionali, l’impegno a limitare l’aumento della temperatura globale a 1,5°C, l’eliminazione dei dazi tra Stati Uniti ed Europa su acciaio e alluminio

Altri momenti importanti sul fronte internazionale sono stati la partecipazione italiana alla COP26 di Glasgow, anticipata dalla Pre COP26 che si è tenuta a Milano, e la firma a Roma del trattato bilaterale di cooperazione con la Francia

Draghi in occasione della Pre COP26 ha incontrato le attiviste ambientali Greta Thunberg, Vanessa Nakate e Martina Comparelli. Ha poi celebrato insieme agli atleti italiani le grandi vittorie sportive del 2021, da quella agli Europei di calcio ai campionati europei, maschili e femminili, di pallavolo

LA PARTITA DEL QUIRINALE – Draghi ha poi accompagnato l’Italia durante le elezioni per il presidente della Repubblica di gennaio 2022, concluse con la riconferma a capo dello Stato di Mattarella. Nessun altro nome dei molti proposti è riuscito a ottenere voti sufficienti per salire al Quirinale, mettendo in luce le difficoltà che l’ampia ed eterogenea maggioranza di governo ancora ha nel trovare punti d’accordo anche su partite così importanti

Tra le ipotesi, prima della rielezione di Mattarella, anche il nome di Draghi era circolato come uno dei più papabili per la presidenza della Repubblica. Sarebbe stato il primo premier in carica della Repubblica italiana a passare da Palazzo Chigi al Quirinale. Si sarebbe così concluso il percorso politico di un uomo che, nella conferenza stampa di fine 2021, si è autodefinito “un nonno delle istituzioni”

Draghi non ha mai confermato apertamente di averci pensato, ma in molti sostengono che sia stato così. L’Economist, a ridosso del voto, sottolineava tuttavia come la sua elezione a presidente della Repubblica sarebbe stata una mossa sbagliata: meglio tenere vivo un governo che funziona