I leader del Centrodestra si incontrano sabato nella Capitale: "Avremo una posizione unitaria". Berlusconi, forse in collegamento da remoto, dovrebbe sciogliere la riserva e annunciare se intende candidarsi. Il segretario della Lega: "Nessuno potrà permettersi di mettere veti alle mie proposte". Incontro Letta-Renzi. Nel M5s tiene banco il caso Fraccaro
I leader del Centrodestra si riuniranno nella giornata di sabato a Roma per decidere le prossime mosse nella corsa al Colle (LO SPECIALE - IL SONDAGGIO - LE CURIOSITÀ) . "Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni si sono sentiti oggi al telefono. È in programma un vertice della coalizione. In occasione dell'elezione del Presidente della Repubblica, il Centrodestra avrà una posizione condivisa e unitaria", si legge in una nota congiunta dei tre leader (I NOMI IN LIZZA - COME FUNZIONA L'ELEZIONE). Secondo indiscrezioni, Berlusconi potrebbe partecipare al vertice da remoto e non in presenza. Nella giornata di venerdì, intanto, si è tenuto un vertice di Forza Italia a villa San Martino di Arcore. "Domani, molto probabilmente, il presidente Berlusconi scioglierà la riserva, sentito ovviamente anche le informazioni e i pareri dei partiti di coalizione", ha detto il capogruppo di Forza Italia alla Camera Barelli. Per lunedì mattina sono stati convocati i grandi elettori di FI, circa 150 fra senatori, deputati e delegati regionali, per rafforzare il coordinamento con le altre forze politiche del Centrodestra. Vittorio Sgarbi, che nei giorni scorsi aveva annunciato lo stop della cosiddetta "Operazione scoiattolo", ha detto che Berlusconi "sta benissimo, il suo umore è formidabile. Lui ha vinto, non perché diventerà presidente ma perché la scelta è nelle sue mani. Credo che entro breve, comunque, dirà cosa farà". In giornata è anche arrivato il via libera a un decreto legge che permette ai grandi elettori in isolamento o in quarantena per il Covid-19 di partecipare al voto per il Quirinale. Il provvedimento serve ad autorizzare i positivi a lasciare, in via eccezionale, il loro domicilio per votare. Lo faranno in un seggio 'drive in' che è stato allestito nel parcheggio di Montecitorio.
Salvini: "Farò una o più proposte di alto livello"
Intanto il Centrodestra valuta eventuali piani alternativi a Berlusconi. Il leader della Lega Matteo Salvini ha detto: "Farò una o più proposte assolutamente di alto livello senza che nessuno possa permettersi di mettere veti. Ho l'onere e l'onore di fare una proposta o anche più proposte condivise". Ma quali nomi ha in mente? "Non vorrei danneggiare un percorso utile che stiamo facendo", ha ribattuto. "Per la prima volta dopo 30 anni, nella scelta del Quirinale il Centrodestra è maggioranza nel Paese e, anche se relativa, in Parlamento", e quindi deve "lavorare come Centrodestra unito dall'inizio alla fine, per dare agli italiani una scelta assolutamente di livello". Ma i contatti nella coalizione sono a tutti campo. In giornata, secondo quanto si apprende, Giorgia Meloni ha avuto un colloquio con il leader del M5s Giuseppe Conte.
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L'incontro Letta-Renzi
Nella mattinata di venerdì si è svolto un incontro a Palazzo Giustiniani tra il segretario del Pd Enrico Letta e il leader di Iv Matteo Renzi. In giornata, Renzi ha detto che "ci sono 3 o 4 ipotesi. Agli italiani dico: 'È complicato, ma giovedì o venerdì avrete un presidente. Non vi preoccupate se ora c'è una girandola di nomi'". Quanto alla figura di Silvio Berlusconi, il leader di Iv ha detto: "Se mi chiama gli dico quello che penso, e non ha i numeri. Avrebbe potuto fare il kingmaker, ma in altro modo. Non è della partita". Definire il nuovo governo insieme alla candidatura di Draghi per il Quirinale "aiuterebbe non tanto la composizione, che la fa il presidente del Consiglio con il presidente della Repubblica, ma lo schema di gioco sì. L'arrivo di Draghi al Quirinale ci sta. Allora se lui va, a Palazzo Chigi probabilmente servirebbe non un politico ma una figura istituzionale che va bene a tutti. Se i leader vogliono entrare entrano, sono fatti loro", ha aggiunto Renzi.
Draghi sempre più in campo
Per il Colle, il nome dell’attuale premier è in ascesa. E in parallelo si ragiona su un eventuale accordo di governo che, in parallelo, i leader dovrebbero siglare per la sua elezione. Nella direzione del duplice accordo spinge il Pd, nella convinzione che l'unica alternativa in grado di portare la legislatura al 2023 sarebbe il Mattarella bis. Nella Lega c'è freddezza sul premier attuale ma non il muro di qualche giorno fa. Uno dei problemi - sottolineano fonti Fi - è che Draghi non può essere il nome del centrodestra perché ormai è il nome dei dem.
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Nel M5s tiene banco il caso Fraccaro
Nel M5s tiene banco il caso Fraccaro. Il deputato ha avuto un incontro con Salvini, ma ha precisato: "Non si è parlato di numeri né di voti per le prossime elezioni del Presidente della Repubblica. La conversazione ha riguardato alcune ipotesi relative al Quirinale, rispetto alle quali ho consigliato a Salvini di aprire un dialogo con il presidente Conte". Salvini ha minimizzato: "I retroscena sull'incontro fra me e Riccardo Fraccaro sono privi di ogni fondamento. Si è trattato di uno fra i tanti incontri che ho avuto con diversi esponenti del M5s in queste settimane, alla Camera o al Senato. Abbiamo fra le altre cose scambiato alcune idee sul Quirinale, ma con nessuno di loro non ho mai parlato di numeri, voti o cose simili". Ma all'interno del Movimento ci sarebbe del malumore. Il Collegio dei probiviri, tuttavia, non ha al momento aperto alcuna istruttoria nei confronti di Fraccaro. Il deputato però ha commentato: "Sta montando, e il mio caso ne è un esempio, un clima estremamente preoccupante e velenoso intorno all'elezione del Presidente della Repubblica. Perciò vorrei sgombrare subito il campo da ogni dubbio dicendo che non voterò mai Mario Draghi".