Berlusconi: “Draghi resti premier, centrodestra unito alle elezioni del 2023”

Politica

Intervistato dal Giornale, il Cavaliere è convinto che l'anomalia di una coalizione per due terzi al governo (Forza Italia-Lega) e per un terzo (Fratelli d'Italia) fuori dalla maggioranza continuerà fino alle prossime politiche ma ribadisce che "sosteniamo lealmente fino in fondo il governo Draghi, che è nato prima di tutto per nostra iniziativa"

"Sempre di più". Così Silvio Berlusconi risponde a chi gli chiede se sia "ancora convinto" che "la politica debba garantire le condizioni affinché il governo Draghi prosegua fino alla scadenza naturale della legislatura del 2023". "Interrompere il buon lavoro del governo mentre la ripresa è appena avviata e l'emergenza sanitaria è ancora attuale sarebbe irresponsabile. Di tutto ha bisogno l'Italia meno che di mesi di conflitto politico paralizzante", aggiunge il presidente di Forza Italia in un'intervista a tutto campo al Giornale.

Il ruolo del centrodestra

"Come ho detto più volte - sottolinea Berlusconi - questo governo non è evidentemente un governo di centrodestra. Draghi sta facendo bene e sta ottenendo risultati eccellenti, grazie alla disponibilità di tutte le forze politiche della maggioranza, noi compresi, ad accettare dei compromessi, per privilegiare l’unità della nazione di fronte alla più grave crisi del dopoguerra. E' evidente che un governo di centrodestra metterebbe maggiormente l'accento sulle liberalizzazioni e sui tagli alle tasse per tornare a creare lavoro e ricchezza. Lo faremo quando gli italiani torneranno ad affidarci la guida del Paese".

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La presidenza della Repubblica

Sull'elezione del presidente della Repubblica, a febbraio, precisa: "Naturalmente il centrodestra è in grado di esprimere candidature di alto livello alla presidenza della Repubblica. Ma il Capo dello Stato deve rappresentare l’unità della nazione al di là degli schieramenti. Nel momento in cui viene eletto viene meno ogni sua appartenenza. Non considererei mai il presidente Mattarella, per esempio, come l'espressione di una parte politica. Non lo sono stati Einaudi, Saragat, Pertini, che pure come lui venivano da una storia di impegno politico attivo ad alti livelli".

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