
L'Aula del Senato, il 27 ottobre, ha votato a favore della cosiddetta “tagliola”, chiesta da Lega e FdI. A favore, 154 senatori, 131 i contrari e due astenuti. Diversi i commenti dei politici tra chi si schiera contro le misure del provvedimento e chi invece sostiene il deputato che l'ha proposto

È saltato l'esame degli articoli ed emendamenti del ddl Zan, per cui l'iter si è bloccato. L'aula del Senato ha votato a favore della cosiddetta "tagliola", chiesta da Lega e FdI. A favore, 154 senatori, 131 i contrari e due astenuti. La votazione, avvenuta a scrutinio segreto ed è stata accolta da un applauso. Il disegno di legge contro l'omotransfobia era stato approvato dalla Camera il 4 novembre 2020, poi si era interrotto a luglio a Palazzo Madama per la pausa estiva
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Lega e FdI avevano presentato due richieste di non passaggio all’esame degli articoli e la presidente del Senato Elisabetta Casellati ha accolto le domande ritenendo “ammissibili le due richieste di votazione segreta in base al regolamento e ai precedenti”. Diverse le reazioni dopo l'esito del voto, tra chi è a favore e chi contro il ddl Zan
Cosa prevede il ddl Zan
"Hanno voluto fermare il futuro. Hanno voluto riportare l'Italia indietro. Sì, oggi hanno vinto loro e i loro inguacchi, al Senato. Ma il Paese è da un'altra parte. E presto si vedrà", ha scritto su Twitter il segretario del Pd Enrico Letta
Ddl Zan, cos'è successo in Senato e le reazioni
Il 26 ottobre il segretario del Pd, Enrico Letta, sul “voto tagliola” chiesto da Lega e FdI, aveva lanciato un appello ai dem per “evitare questo, che sarebbe uno schiaffo alla maggioranza della società italiana, che vuole una risposta sui temi cui il ddl Zan risponde. Questa risposta la vogliono tutti i giovani”
Che cos’è la “tagliola” che ha affossato il Ddl Zan al Senato
"Tutti si erano schierati dalla parte dei diritti civili, ma alla fine il Ddl Zan è stato spazzato via, nel segreto dell'urna, al Senato. Vergognoso", ha scritto invece su Facebook il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. "Il Ddl Zan - ha aggiunto - doveva diventare legge in pochi giorni, invece sono passati mesi su mesi, scuse su scuse, fino a far saltare il provvedimento. Diciamocelo chiaramente: in Italia ci sono ancora forti discriminazioni nei confronti delle persone omosessuali. Questa è la verità. In un Paese moderno questo è inaccettabile"

"Sul ddl Zan registriamo un passaggio a vuoto su un percorso di civiltà e di contrasto a ogni forma di discriminazione e violenza per l'orientamento sessuale. Chi oggi gioisce per questo sabotaggio dovrebbe rendere conto al Paese che su questi temi ha già dimostrato di essere più avanti delle aule parlamentari". Così in un post il Presidente del M5s Giuseppe Conte

Il senatore leghista Roberto Calderoli, illustrando in Aula la richiesta di bypassare l'esame di articoli ed emendamenti del ddl Zan, andando direttamente al voto aveva definito il provvedimento “un obbrobrio giuridico che dovrebbe essere contro le discriminazioni e che invece discrimina”

A seguito dell'esito della votazione segreta sul ddl Zan, il leader della Lega Matteo Salvini ha commentato: "Sconfitta l'arroganza di Letta e dei 5Stelle: hanno detto di no a tutte le proposte di mediazione, comprese quelle formulate dal Santo Padre, dalle associazioni e da molte famiglie, e hanno affossato il Ddl Zan. Ora ripartiamo dalla proposte della Lega: combattere le discriminazioni lasciando fuori i bambini, la libertà di educazione, la teoria gender e i reati di opinione"

Da Fratelli d'Italia era stato Ignazio La Russa a chiedere il non passaggio agli articoli in Aula al Senato per il ddl Zan. Dopo il voto, la leader di Fdi Giorgia Meloni ha esultato dicendo che cala il sipario su "una pessima proposta di legge che Fratelli d'Italia ha contrastato con coerenza e nel merito fin dall'inizio. Non abbiamo mai cambiato idea e lo abbiamo dimostrato oggi in Senato: siamo stati l'unico gruppo interamente presente e unito nel voto"
Il deputato di Forza Italia Elio Vito aveva già annunciato che, se FI avesse votato il non passaggio agli articoli del Ddl Zan, si sarebbe dimesso. A seguito dell'esito del voto, con una lettera al presidente Silvio Berlusconi, ha lasciato gli incarichi interni al partito. "Per coerenza con le mie convinzioni, che mi portarono a votare a favore della proposta di legge alla Camera - ha spiegato - quando pur nella posizione contraria del Gruppo, fu garantita comunque la possibilità di votare secondo coscienza, a malincuore rimetto l'incarico che mi hai affidato"

"Il Ddl Zan resta una legge imperfetta che avrebbe potuto essere migliorata e liberata da alcune ambiguità - ha detto la senatrice di Forza Italia Barbara Masini - ma dal momento in cui è diventato chiaro che l'alternativa sarebbe stata quella di non avere nessuna legge che tuteli una comunità, che da 25 anni aspetta il riconoscimento del SUO diritto di esistere e di non aver paura, allora, la mia storia personale e la mia coscienza mi hanno costretto a votare contro le mozione di non passaggio agli articoli presentata da Lega e FDI"

"Il voto di oggi affossa una legge che mirava ad ampliare i diritti senza toglierne a nessuno. Una legge contro la discriminazione - ha affermato la capogruppo di LeU al Senato Loredana De Petris - che la destra ha voluto solo abbattere nascondendosi dietro una bugiarda disponibilità al dialogo che si è dimostrata oggi inesistente. Ma i numeri dicono chiaramente che questo risultato negativo è stato reso possibile solo dalle defezioni di alcuni che a parole hanno detto di voler discutere la legge in aula e nel voto hanno invece fatto la scelta opposta"

Da Italia Viva, invece, il presidente dei senatori Davide Faraone aveva prima definito “da irresponsabili aver deciso di andare subito in aula senza trovare prima un accordo”. Quando è arrivato l'ok al voto segreto ha annunciato che "noi voteremo contro il non passaggio agli articoli, auspicando che la legge rimanga nei binari del Senato e che possa ripartire", perché "deve essere discussa dai senatori, e non in piazza, e che possano svolgere un ruolo di modifica. Non è accettabile chi dice che la legge o si prende così o nulla"