Lega al bivio, amministrative decisive

Politica

Alessandro Taballione

Un voto decisivo per la Lega e per Matteo Salvini. Tra tensioni interne ed il caso Morisi, per la prima volta un pezzo del partito lo mette in discussione. Giancarlo Giorgetti guida l'ala governista che immagina una Lega europeista, moderata, che guarda al centro.

Il voto alle amministrative potrebbe essere uno spartiacque soprattutto per la lega. Il capitano è in discussione e le schermaglie tra lui e Giorgetti sono solo la superficie di una faglia ben più profonda. 

In questo quadro, la vicenda giudizaria di Luca Morisi, lo stratega social inventore della Bestia, la macchina della propaganda salviniana, va ad aggiungersi ad un momento decisivo per il suo segretario. 


Il voto di ottobre

A Salvini non è piaciuto affatto l'endorsment - poi corretto - di Giorgetti a favore di Carlo Calenda a Roma. " Credo che a Roma con Michetti si ripartirà dalle periferie, non dal salotto di Calenda" ha scandito Salvini nel suo tour elettorale.  E proprio per blindare il destino comune, Salvini, Tajani e Meloni, chiuderanno domani in Lombardia e Venerdì a Roma la campagna elettorale. Siamo uniti dicono Forza Italia e Fratelli d'Italia che però rimandano nel campo di Salvini i problemi leghisti. Chiedete a lui, dicono gli alleati.

La lega, da sovranista a europeista?

Nella Lega adesso non c'è più solo la voce di Salvini amplificata dalla macchina social. Si ode Giorgetti, che immagina una lega meno sovranista e più moderata, ancorata al Ppe, che guarda al centro più che flirtare con gli estremi. Uno spazio politico lasciato vuoto, che il ministro più vicino a Draghi della Lega, vorrebbe riempire. Così come i governatori hanno tutt'altra tensione sulla gestione della pandemia rispetto al mantra Salviniano, riapriamo tutto e subito.

La partita del Quirinale

In questo clima teso e incerto si muovono gli ultimi giorni di campagna elettorale, con un occhio già alla battaglia per il Quirinale. PD e M5s accusano il carroccio di destabilizzare Draghi, ma il responso delle urne potrebbe avere effetti su tutte le forze politiche. E di riflesso quindi anche sull'esecutivo e - chissà - sulla durata della legislatura. 

 

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