Elezioni Comunali, Meloni a Salvini: "Mai veti da FdI". Mercoledì vertice centrodestra

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La rinuncia di Albertini a Milano e lo scetticismo di Bertolaso a Roma hanno creato qualche tensione. La leader di FdI chiarisce che è necessario un incontro di coalizione per decidere nomi unitari. Fissata per metà della settimana prossima la riunione del centrodestra, con i responsabili enti locali dei partiti

La partita della tornata elettorale per le amministrative in autunno si accende e nel centrodestra è in corso un confronto tra le varie anime della coalizione. Il passo indietro di Albertini a Milano e lo scetticismo di Bertolaso a Roma hanno sollevato alcune possibili tensioni. Oggi c'è stato uno scambio di messaggi tra la leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, e Matteo Salvini, segretario della Lega. Meloni avrebbe ribadito che non è stato il suo partito ad aver posto dei veti alle candidature nelle due maggiori città italiane. La numero uno di FdI ha aggiunto che è necessario convocare un vertice e chiarirsi come coalizione in modo da stabilire prima possibile candidature unitarie. Il leader della Lega ha espresso grande soddisfazione nell'apprendere "che non ci sono e non ci saranno veti incomprensibili a soluzioni utili" e mercoledì ci sarà un tavolo per discutere di amministrative convocato proprio su richiesta di Salvini. La coalizione dovrà provare a trovare una quadra sui nomi da candidare alle prossime comunali. 

Di Maio attacca Salvini 

In mattinata la Lega aveva giù anticipato che nei prossimi giorni ci sarebbe stata una riunione del centrodestra, con i responsabili enti locali dei partiti, sul tema elezioni amministrative. L'obiettivo è trovare nomi competitivi per i candidati sindaci, a partire da Milano e Roma, dopo che i due nomi spinti dalla Lega (Bertolaso e Albertini) si sono defilati. L’obiettivo, spiegano fonti leghiste, rimane quello di vincere in tutte le città al voto, con un centrodestra unito e propositivo. Intanto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio (M5s) commentando la vicenda ha detto: "Il metodo Salvini lo capisco: c'è una legittima competizione nel centrodestra con Meloni. Meno legittimo è che questa gara colpisca il governo Draghi. Questo film l'ho già visto, ero ministro nel governo con Salvini, solo che allora portò la Lega al 40%, ora sta scendendo".

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La rinuncia di Albertini

Nelle scorse ore, Gabriele Albertini, in una lettera a "Libero", ha annunciato di volersi sfilare dalla corsa a sindaco di Milano. Un passo indietro che, insieme alle recenti dichiarazioni scettiche di Guido Bertolaso sulla partita di Roma, fotografano una situazione di stallo all'interno del centrodestra. L'ex primo cittadino milanese dice di aver deciso per "motivi familiari", tuttavia la sua decisione fa alzare la tensione tra il cosiddetto 'centrodestra di governo", cioè Lega e Forza Italia e il partito di Giorgia Meloni. Il segretario leghista più di ogni altri si era speso per questa candidatura. "Io e la Lega - commenta Salvini - continueremo a lavorare per il bene di Milano e per l'unità del centrodestra. Mi spiace che i ritardi o i silenzi di qualcuno abbiano convinto Albertini a farsi da parte ma lui farà parte della squadra”. Ma l'ex inquilino di Palazzo Marino sembra avere le idee chiare, tanto da non escludere la presentazione di una sua lista autonoma. Al suo posto, c'è chi immagina che potrebbe correre Maurizio Lupi.

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