Renzi: "Arabia Saudita? Usano omicidio Khashoggi per attaccarmi"

Politica

Il leader di Italia viva parla di un "clima d'odio" nei suo confronti e concede un'intervista a il Giornale dopo le polemiche per i suoi rapporti con l’Arabia Saudita scoppiate in seguito alla pubblicazione del rapporto della Cia sull’omicidio del giornalista del Washington Post , che ha accertato il coinvolgimento del principe saudita Bin Salman come mandante

“Stanno strumentalizzando la tragedia di Khashoggi perché non hanno altro a cui aggrapparsi in Italia. Nel merito ho risposto su tutti i giornali, dal Financial Times a Le Monde: ciò che faccio può essere discusso da chiunque, ma è perfettamente lecito, pubblico e legittimo”. Matteo Renzi parla a il Giornale dopo le polemiche per i suoi rapporti con l’Arabia Saudita scoppiate in seguito alla pubblicazione del rapporto della Cia sull’omicidio del giornalista del Washington Post Jamal Khashoggi, che ha accertato il coinvolgimento del principe saudita Mohammed Bin Salman come mandante.

L'intervista a il Giornale

Il leader di Italia viva ha rilasciato un’intervista a il Giornale. “La questione saudita è stata posta da quel noto statista di Di Battista, uno che apprezzava Maduro e definiva Obama golpista e non capisce che l'Arabia è il baluardo contro il fondamentalismo". Il riferimento è alla conferenza a Riad del 28 gennaio scorso in cui l’ex sindaco di Firenze aveva definito l’Arabia Saudita il centro di un possibile nuovo “Rinascimento”.

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La crisi di governo

Secondo Renzi c'è "un clima di odio e di rabbia che cova in una parte dell'establishment di questo Paese rimasto legato agli equilibri del governo passato che non si dà per vinto…". L’ex sindaco di Firenze rivendica le sue scelte e la decisione di aprire la crisi di governo: "Malgrado tutti questi segnali di ostilità di cui sono stato oggetto quando ho mandato a casa Conte, ebbene, io lo rifarei non una, non dieci, ma cento volte. Perché l'unica bussola che perseguo è l'interesse del Paese e quell'equilibrio non lo salvaguardava. Per cui possono inviarmi tutte le minacce, in chiaro o sottintese, che vogliono, non mi scalfiscono se penso di essere nel giusto. Io non ho paura"

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