Nuovo Dpcm, Speranza alle Camere: "Non ci sono le condizioni per allentare le misure"

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Il ministro della Salute ha tenuto a Palazzo Madama e a Montecitorio le comunicazioni sulle nuove misure per il contrasto della pandemia: "Non ci sono le condizioni epidemiologiche per abbassare le misure di contrasto, siamo all'ultimo miglio e non possiamo abbassare la guardia". E ha annunciato che il prossimo decreto sarà in vigore dal 6 marzo al 6 aprile, includendo dunque anche Pasqua. Ok da Palazzo Madama alla risoluzione, anche l'Aula della Camera approva

"Non ci sono le condizioni epidemiologiche per abbassare le misure di contrasto alla pandemia, siamo all'ultimo miglio e non possiamo abbassare la guardia". Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, nella comunicazione al Senato sulle nuove misure per il contrasto della pandemi. Il prossimo dpcm ha aggiunto il ministro "varrà dal 6 marzo al 6 aprile" e includerà, dunque, la festività di Pasqua del 5 aprile. La "bussola del nuovo dpcm - ha detto Speranza - sarà la salvaguardia del diritto alla salute". (AGGIORNAMENTI LIVE - SPECIALE - LA SITUAZIONE IN ITALIA CON MAPPE E INFOGRAFICHE). "La proposta di un portavoce per il Cts può essere considerata positivamente", ha aggiunto. "Il Governo è qui in Aula con largo anticipo proprio per ascoltare con attenzione proposte e suggerimenti di tutti i parlamentari. Con lo stesso spirito, nei prossimi giorni sarò nelle competenti Commissioni per proseguire anche in quella sede il confronto con tutte le forze politiche", ha detto poi Speranza nella comunicazione alla Camera. "Parallelamente, continua il confronto con Regioni Province autonome, Associazione Comuni italiani e Unione delle Province italiane. Solo il comune lavoro di tutte le istituzioni può portarci a vincere questa sfida". Si mira a definire il nuovo provvedimento cercando un punto di caduta non facile tra le diverse posizioni dei partiti che sostengono Mario Draghi. Tenendo sempre presente l'andamento della pandemia e il parere degli esperti. Sarà poi il presidente del Consiglio a fare la sintesi.

L'approvazione di Senato e Camera

Nel pomeriggio, l'Aula del Senato ha approvato la risoluzione presentata dalla maggioranza. I sì sono stati 235, i no 23; nessuna astensione. In serata, poi, anche l'Aula della Camera ha approvato la risoluzione sulle comunicazioni del ministro. I voti a favore sono stati 359, mentre 27 i contrari.

"Grande prudenza, Rt si avvia a superare soglia di 1"

"È fondamentale mantenere un approccio di grande prudenza - ha precisato Speranza - Con questo livello di incidenza di casi abbiamo 5 regioni con terapie intensive sopra la soglia critica e l'Rt medio è 0.99, secondo l'ultimo rilevamento. Quindi l'Rt si avvia con le misure attualmente in vigore a superare la soglia di 1". "La presenza delle varianti condizionerà l'epidemia: la variante inglese è presente nel 17,8% dei casi e sarà presto prevalente e la sua maggiore diffusione rende indispensabile alzare il livello di guardia, ma fortunatamente non compromette l'efficacia dei vaccini. Le altre due varianti sono più insidiose per la ridotta efficacia dei vaccini. La loro diffusione è minore ma è necessario isolare i focolai".

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"Unità nazionale contro emergenza"

"Solo il comune lavoro di tutte le istituzioni può portarci a vincere la sfida che abbiamo davanti. Questo dibattito è importante e siamo in una situazione politica nuova. Ringrazio il presidente Mattarella. Il premier ha detto che l'unità non è un'opzione ma un dovere. Ho sempre auspicato un'unità nazionale contro l'emergenza. Non c'è strada diversa da unità", è l'appello lanciato dal ministro, che poi aggiunge: "Le polemiche disorientano i cittadini sempre più stanchi per questa lunga crisi. Insieme all'unità e alla responsabilità è indispensabile dire sempre la verità ai cittadini. Riconfermo un messaggio di fiducia: argineremo il virus con la scienza e il personale sanitario. I ritardi di alcune forniture di vaccini non muteranno l'iter in corso e vediamo la luce in fondo al tunnel". 

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"Tavolo tecnico con Iss per un quadro su varianti"

"Differenziare le misure su base regionale ci consente di agire in modo proporzionale e ci ha permesso di non ricorrere ad altri lockdown generalizzati, mentre altri paesi Ue ne hanno fatti due o tre - ha ricordato Speranza - Ritengo sia utile anche alla luce delle varianti, favorire un nuovo confronto in un tavolo tecnico tra Iss e Ministero per delineare il quadro in cui siamo".

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"Impegno governo per congrui ristori"

"C'è l'impegno del governo a congrui ristori per le attività che stanno soffrendo", ha assicurato Speranza. "Questo - ha precisato - deve valere per le mie ordinanze nazionali che da ora andranno in vigore dal lunedì e per le misure regionali".

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"Vaccini, Italia non si rassegna a taglio e lavora a impianti"

Speranza ha poi affrontato il tema della campagna vaccinale. "È decisiva la consegna puntuale delle dosi e l'Italia non si rassegna alla riduzione di queste - ha sostenuto - Con i vertici Ue stiamo esercitando il massimo di pressione verso le aziende affinché si trovino soluzioni necessarie per aumentare la produzione dei vaccini. Vanno perseguite tutte le soluzioni possibili, nessuna esclusa. Ci sono stati ritardi nella consegna delle dosi, che però saranno superati; ma la campagna vaccinale non si ferma, va avanti e, giorno dopo giorno, aumenterà la quota di cittadini immunizzati". L'Italia, ha sottolineato il ministro della Salute in Parlamento, "sempre d'intesa con la Commissione europea, è al lavoro da tempo per verificare concretamente la possibilità di mettere a disposizione impianti farmaceutici italiani per accelerare la produzione dei vaccini anti-Covid. Più in generale, la scelta che il Governo intende promuovere con determinazione è quella di continuare ad investire per sostenere e sviluppare il sistema industriale italiano della farmaceutica, che è un asset strategico fondamentale per il nostro Paese".

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"In Europa vicini a soglia di un contagiato ogni 10 abitanti"

"In Europa - ha detto Speranza alla Camera - ci avviciniamo alla soglia di un contagiato ogni 10 abitanti e siamo ad un deceduto ogni 530 abitanti. Un contagiato ogni 10 abitanti credo sia un dato che esprime da solo la forza e la pericolosità di questo virus che stiamo combattendo. Nel mondo, siamo a 112 milioni di casi confermati dall'inizio della pandemia e a 2,5 milioni di persone che hanno perso la vita" e "negli Stati Uniti d'America il virus ha provocato più morti della prima e seconda Guerra mondiale e della guerra del Vietnam".

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Il virus continua a correre

Le varianti spingono intanto la diffusione del coronavirus - oltre il 30% delle infezioni in Italia è dovuto a quella inglese e a metà marzo sarà predominante in tutto il Paese, hanno detto gli esperti di Iss e Cts al premier Mario Draghi - e in diverse zone si materializza la temuta terza ondata. Allarme alto, in particolare, nella provincia di Brescia, che diventa zona "arancione rafforzata", al pari di 14 comuni dell'Emilia Romagna; crescono poi le zone rosse in diversi territori. Draghi ha riunito ieri sera ministri ed esperti. Si cerca una quadra tra "aperturisti" e "rigoristi" in vista del nuovo provvedimento che dovrà sostituire il dpcm firmato da Giuseppe Conte in scadenza il 5 marzo: l'idea sarebbe quella di coinvolgere maggiormente il Parlamento e non si esclude dunque la strada del decreto. Un provvedimento da varare nei prossimi giorni, non prima comunque del monitoraggio di venerdì prossimo.

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Le diverse posizioni

Il leader della Lega Matteo Salvini, da parte sua, insiste a chiedere le riaperture, ma il ministro della Salute Speranza e gli esperti del Cts frenano, segnalando il rischio contagi, specie alla luce delle nuove varianti. "Abbiamo rappresentato al presidente del Consiglio i dati e i numeri, noi siamo prudenti, ma non abbiamo descritto una situazione di catastrofe imminente", ha detto Agostino Miozzo, coordinatore del Cts. "Non abbiamo parlato di riaperture, se ne parlerà in un'altra occasione", ha aggiunto, anche se è noto che gli esperti sono stati finora contrari al semaforo verde a impianti da sci, cinema e palestre. Venerdì ci sarà il nuovo monitoraggio, "poi vedremo", ha detto, anche se lo scenario di una zona arancione nazionale, ventilata da qualcuno, sembra tuttavia restare al momento solo un'ipotesi.

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