
Covid, vertice governo-Cts a Palazzo Chigi: per gli esperti serve ancora massima prudenza
Il Comitato tecnico-scientifico ha incontrato il presidente del Consiglio Mario Draghi e i ministri competenti in vista dei prossimi provvedimenti sulla pandemia che saranno assunti dall'esecutivo. Gli esperti restano cauti sull'allentamento delle misure e sulla ripartenza di attività come piscine, palestre e impianti da sci. Miozzo: "Non abbiamo parlato di riaperture"

Ancora massima prudenza per le riaperture, specie in una fase delicata come questa, con le varianti che fanno temere una nuova impennata di contagi. Sarebbe questa la linea del Cts, che si è riunito nel pomeriggio per una valutazione di ordine generale in vista dei prossimi provvedimenti che saranno assunti dal Governo. Il coordinatore del Cts Agostino Miozzo ha poi partecipato a una riunione a Palazzo Chigi con il premier Mario Draghi, i ministri competenti e i presidenti del Consiglio superiore di sanità, Franco Locatelli, e dell'Iss Silvio Brusaferro
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È prematuro, secondo il Cts, parlare in questa fase delle riaperture di palestre e piscine, sale giochi, e altre attività giudicate ancora a rischio
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Resterebbe ancora non affrontato, invece, il tema della revisione dei parametri utilizzati per definire le fasce di rischio, come richiesto dalle Regioni. Sarà sul tavolo in una delle prossime riunioni

Durante la riunione, gli esperti dell'Istituto superiore di Sanità e del Cts, secondo quanto si apprende, avrebbero spiegato che oltre il 30% delle infezioni Covid in Italia è dovuto alla variante inglese

Secondo gli scienziati, verso la metà di marzo la variante inglese sarà predominante in tutto il Paese

"Non abbiamo parlato di riaperture, se ne parlerà in un'altra occasione. Venerdì ci sarà una nuova fotografia della situazione, poi vedremo", ha detto il coordinatore del Comitato tecnico scientifico, Agostino Miozzo, lasciando palazzo Chigi

"Abbiamo rappresentato al presidente Draghi i dati e i numeri - ha aggiunto Miozzo - dal punto di vista scientifico noi siamo prudenti, ma non abbiamo descritto una situazione di catastrofe imminente"

Rispondendo ai cronisti, Miozzo ha concluso che "Draghi non è aperturista o rigorista", "ascolta e ci ha ascoltati con attenzione"