Covid, Fedriga a Sky TG24: "Con stop impianti sciistici settore massacrato"

Politica

Il governatore del Friuli-Venezia Giulia: "Ora servono indenizzi, non ristori". Poi sottolinea che "i politici hanno delegato le loro scelte ai viroligi"

Il presidente del Friuli-Venezia Giulia Massimiliano Fedriga, ospite di Timeline su Sky TG24, è intervenuto nel dibattito aperto dal consulente del ministero della Salute Walter Ricciardi sulla chiusura degli impianti sciistici e sulla necessità o meno di un lockdown nazionale. Per il governatore “il problema della tempistiche non è indifferente, in un settore che è stato già massacrato dalle chiusure per la pandemia”. Poi ha aggiunto: “C’è un danno economico non indifferente per aver preso delle decisioni all’ultimo minuto, specie in un settore che è stato già massacrato dalle chiusure per la pandemia. Non possono trovarsi anche di fronte a scelte dell’ultimo minuto, quando si erano già organizzati non solo rispolverando impianti di risalita, ristoranti e baite, ma avendo ordinato l’approvvigionamento dei beni: c’è un danno economico non indifferente”.  (COVID: TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - MAPPE E GRAFICI DEL CONTAGIO)

Il governatore: il Cts doveva anticipare l'annuncio

"Se è pur vero che il nuovo governo si è insediato il giorno prima della decisione  – sottolinea Fedriga - è altrettanto vero che il Cts non c’è da sabato, c’è dai mesi precedenti e sono le stesse identiche persone. Inoltre, secondo il presidente del Fvg si era già deciso di prorogare il blocco degli spostamenti fra regioni fino al 5 marzo mi domando perché in quell’occasione non si è fatto presente dal Cts la necessità di chiudere gli impianti, considerando oltretutto che lo stesso Cts pochi giorni prima aveva dato l’ok ala riapertura con le linee guida frutto di un lavoro approfondito fatto con le Regioni".

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"Indennizzi fondamentali, non ristori"

Sugli impianti sciistici chiusi la tematica “degli indennizzi è fondamentale”, ha proseguito Fedriga su Sky TG24. “Dico 'indennizzi e non ristori - sottolinea -perché se i binari sono quelli dei precedenti ristori del governo Conte non ci sta bene: sono assolutamente insufficienti per risarcire i danni enormi che stanno subendo queste attività”. Secondo il governatore, "se si parla, invece, di indennizzi, molto più consistenti come sembra detto dai ministri Giorgetti e Garavaglia, penso che questa sia una linea di buon senso e l’unica da perseguire vista la decisione presa nella giornata di ieri dal ministero della Salute per la proroga della chiusura”. 

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Il presidente del Fvg: "Gli indennizzi devono essere tali"

Fedriga, sempre a Timeline, ha proseguito: “Gli indennizzi devono essere tali, cioè che vadano a coprire le perdite, perché altrimenti l’alternativa non é che lo Stato risparmierà qualcosa, ma subirà, invece, un danno enorme, perché queste attività negli anni a venire non esisteranno più. Quindi, non si dà semplicemente un aiuto alle imprese, ma anche un aiuto allo Stato stesso, perché altrimenti nei prossimi anni ci troveremo attività chiuse, meno posti di lavoro con minori entrate per lo Stato”.

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"I politici hanno voluto delegare le loro scelte ai virologi"

Il presidente del Friuli-Venezia Giulia ha poi affermato che “i politici hanno voluto delegare le loro scelte ai virologi e non prendersi la responsabilità di quelle scelte”. Il governatore ha sottolineato che “il ruolo dei virologi è ovviamente essenziale, nel mezzo di una pandemia e il primo problema è quello sanitario. Però, non esiste soltanto il problema sanitario e la politica deve essere in grado di fare sintesi, prendendosi anche i rischi, cercando di tenere in equilibrio un sistema sociale, economico e lavorativo”.

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