Nuovo lockdown totale in Italia, Gimbe: "Senza stretta, stop&go per tutto il 2021"

Cronaca

Il presidente Cartabellotta: "L'obiettivo è far circolare il virus meno possibile"

Per Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, "un lockdown totale per 2 settimane farebbe abbassare la curva per poter riprendere il tracciamento", mentre senza alcuna chiusura "bisognerà continuare con stop&go per tutto il 2021".  Parlando coi microfoni di Radio Cusano Campus, Cartabellotta si è soffermato sulla richiesta di chiusura generale da parte del consigliere del ministro della Salute, Walter Ricciardi: "Credo che il suo ragionamento sia allineato con quello che abbiamo pubblicato prima del periodo natalizio. La strategia che il governo ha assunto è quello della convivenza con il virus, varando misure per evitare la saturazione degli ospedali" (COVID: TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - MAPPE E GRAFICI DEL CONTAGIO)

Cartabellotta: "Non tutte le Regioni sono pronte a testing e tracciamento"

Chiudere tutto per 2 settimane, quindi, significherebbe abbassare la curva per poter riprendere il tracciamento, ma secondo Cartabellotta, "non tutte le regioni sono pronte all'attività di testing e tracciamento. Dobbiamo decidere se siamo disponibili ad accettare una restrizione maggiore per abbassare la curva, oppure se accettiamo di avere un 2021 che andrà avanti con stop&go". Immaginare che la somministrazione del vaccino possa far migliorare la situazione "è molto difficile, sia per i tempi sia per l'incognita varianti - continua il pesidente Gimbe - l'obiettivo dovrebbe essere far circolare il virus meno possibile e non abbassare il carico sugli ospedali, tutti i Paesi invece hanno scelto la seconda via"

ROMA 26-3-18-
ALLA BIBLIOTECA PRIMOLI  LA  SANOFI PASTEUR PRESENTAZIONE ,DATI VACCINAZIONE E IMPORTANZA DEL WEB CON WALTER RICCIARDI PRESIDENTE ISS (iSTITUTO SUPER. SANITA') (ROMA - 2018-03-26, Antonia Cesareo) p.s. la foto e' utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e' stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate

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Sulla varianti "bisogna ipotizzare lo scenario peggiore per non essere impreparati"

Dal punto di vista della percentuale di popolazione vaccinata con due dosi, l'Italia è terza nel mondo, "quindi in una posizione assolutamente di merito - prosegue Cartabellotta - ma con differenze regionali non trascurabili". Si va dall'1,4% della Calabria al 4,1% di Bolzano. Con la quantità di vaccini ricevuta la campagna è proceduta finora bene, sottolinea, "con l'unico neo che abbiamo vaccinato ancora pochi ultraottantenni, perché si è scelto di vaccinare prima gli operatori sanitari anziché le persone più fragili. Ma il vero problema è quello delle forniture". Per quanto riguarda le varianti in circolazione, conclude Cartabellotta, "bisogna ipotizzare lo scenario peggiore per evitare di farci trovare impreparati"

UnÕinfermiera maneggia un tampone per il Covid presso uno dei centri Artemisia Lab di Roma, 2 novembre 2020. ANSA/CLAUDIO PERI

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