
Recovery Plan, la bozza approda al Cdm: più fondi a scuola e digitale
Il nuovo testo del piano per la ripresa arriva al Consiglio dei ministri prima dell'esame in Parlamento. Le risorse ammontano a 222 miliardi totali, sviluppate in 47 linee di intervento, con una previsione di spesa già nel 2021 di 25 miliardi. Alla sanità andranno in totale quasi 20 miliardi, 28 per il capitolo istruzione e più di 48 miliardi per digitalizzazione e innovazione

Un piano in 171 pagine, 6 missioni, 47 linee di intervento e 4 tabelle: arriva la bozza del Recovery Plan che, inviata ai partiti dal Mef e da Palazzo Chigi, approda oggi al Consiglio dei Ministri. Il documento promette di spendere subito, nel 2021, 25 miliardi di euro per gli obiettivi individuati e aumenta le risorse per i due importanti capitoli di istruzione e digitale
Recovery Plan, bozza con 47 linee intervento: "Svolta per Italia, discontinuità decisiva".jpg?im=Resize,width=335)
Ai 222,9 miliardi totali (144,2 per nuovi interventi) previsti imbarcando anche i fondi per la coesione, vengono poi aggiunti i soldi della programmazione di bilancio 2021-26
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Da questa ingente somma di denaro il governo si aspetta una "svolta per l'Italia nella programmazione e attuazione degli investimenti" per un Paese che intende essere "protagonista del rinascimento europeo"
La corsa degli Stati europei verso il Recovery Fund
Tre sono gli assi strategici del progetto - digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica e inclusione sociale

Ma tre sono anche alcune priorità trasversali a molti progetti sui quali il governo intende porre l'attenzione: le donne, i giovani, il Sud

Ovviamente un posto primario ha la sanità, alla quale vanno quasi 20 miliardi di interventi, 19,72 per l'esattezza

Rispetto alla prima stesura i cambiamenti sono molti: aumentano le risorse per il capitolo istruzione e ricerca (da 27,91 a 28,49 miliardi) e quelle per la digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura (da 45,86 a 46,18 miliardi)

Non cambiano le somme cumulate degli altri capitoli: 68,9 miliardi per la Rivoluzione Verde e Transizione ecologica, 31,98 miliardi per le infrastrutture per una mobilità sostenibile, 21,28 miliardi per l'inclusione e la coesione

Attenzione anche all'agricoltura, cara alla ministra Teresa Bellanova. Difficile scorporare la cifra in un capitolo che parla anche di fonti energetiche come l'idrogeno, che ammonta in totale a 6,3 miliardi, gli stessi previsti nella prima bozza

Ma il piano prevede comunque di "rendere la filiera agroalimentare sostenibile, preservandone la competitività. Implementare pienamente il paradigma dell'economia circolare"

Il capitolo famiglia compare con oltre 30 miliardi della programmazione di bilancio al 2026, volti a finanziare l'assegno unico a partire da quest'anno

Rimane tutta da sciogliere invece la questione della governance. Nel testo solo poche righe. "Il Governo, sulla base delle linee guida europee per l'attuazione del Piano, - si legge - presenterà al Parlamento un modello di governance che identifichi la responsabilità della realizzazione del Piano, garantisca il coordinamento con i Ministri competenti a livello nazionale e gli altri livelli di governo, monitori i progressi di avanzamento della spesa"

Viene invece indicato il contesto nel quale il governo utilizzerà le risorse che serviranno a rilanciare la crescita. Il oiano verrà accompagnato da una serie di riforme per "rafforzare l'ambiente imprenditoriale, ridurre gli oneri burocratici e rimuovere i vincoli che hanno rallentato gli investimenti"

In particolare la riforma della giustizia e quella dell'Irpef con "la riduzione delle aliquote effettive sui redditi da lavoro, dipendente ed autonomo, in particolare per i contribuenti con reddito basso e medio-basso, in modo da aumentare il tasso di occupazione, ridurre il lavoro sommerso e incentivare l'occupazione delle donne e dei giovani"