Vaccini, Toti: non sono le Regioni a rallentare l’iter

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"Servono dosi, in quantità massiccia, serve personale che il Governo deve assumere e mandare nelle regioni e strumenti che deve acquistare la struttura commissariale nazionale", ha detto il governatore della Liguria

"Visto che, con ogni probabilità, andremo incontro a un periodo di nuove restrizioni dolorose per cittadini ed economia, è fondamentale accelerare la campagna dei vaccini". Lo scrive sui social il governatore Giovanni Toti. "Israele ha dimostrato che con regole e procedure appropriate in pochi giorni è stato immunizzato 1 mln di persone. Parliamoci chiaro: non sono le Regioni a rallentare l'iter dei vaccini. Servono dosi, in quantità massiccia, serve personale che il Governo deve assumere e mandare nelle regioni e strumenti che deve acquistare la struttura commissariale nazionale". (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - MAPPE E GRAFICI DEI CONTAGI

"Serve piano vaccinale mirato per più fragili"

 

"Visto che, con ogni probabilità, andremo incontro a un periodo di nuove restrizioni dolorose per

cittadini ed economia, è fondamentale accelerare la campagna dei vaccini". Lo scrive su Facebook il presidente della Regione Liguria e vicepresidente della Conferenza delle Regioni, Giovanni Toti, sottolineando che "Israele ha dimostrato che con regole e procedure appropriate in pochi giorni è stato immunizzato un milione di persone". Per il governatore, "non sono le Regioni a rallentare l'iter dei vaccini. Anche oggi in Liguria stiamo vaccinando e accelerando. Ma ovviamente servono

le dosi, in quantità massiccia, serve il personale che il Governo deve assumere e mandare nelle regioni, servono gli strumenti che deve acquistare la struttura commissariale nazionale". Per Toti ci sono due obiettivi: "il primo molti milioni di vaccini nelle prossime settimane, per essere certi di

poter trascorrere in libertà la Pasqua come obiettivo irrinunciabile", secondo, "un piano vaccinale mirato per le persone piu' fragili. Oggi metà dei letti di ospedale è occupato da cittadini sopra i 75 anni. L'età media dei decessi è oltre gli 81 anni. Dobbiamo concentrare lo sforzo su questi

cittadini. Se vaccineremo tutti gli italiani sopra gli 80 anni nei prossimi mesi, la pressione sugli ospedali diminuirà del 50% e la mortalità scenderà anche del 70-80%". Riferendosi

alla Liguria, Toti spiega che, se fossero vaccinati "tutti i cittadini sopra i 75 anni, anche in caso di una nuova ondata di Covid pari a quella violentissima del novembre scorso, avremmo al massimo 750 posti letto impegnati negli ospedali contro i 1500 che abbiamo avuto nella terza settimana di novembre e circa 4 decessi al giorno invece dei 25 lutti in media dei giorni peggiori". Per il governatore, "mettendo in sicurezza quella fascia di popolazione potremmo salvare preziose vite umane e, con qualche precauzione, riaprire il Paese completamente senza rischiare il collasso dei nostri ospedali, anche se il virus continuasse a circolare. Non è un obiettivo impossibile.

Occorre concentrare gli sforzi su quella fascia di popolazione. Servono in Liguria tra le 300 mila e le 400 mila dosi di vaccino e il risultato - conclude - è a portata di mano". 

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