La durata, l'ambientazione, il presidente in piedi. E poi i temi: dal vaccino al senso di comunità, fino all'ultimo anno al Colle. Ecco l'analisi delle parole del capo dello Stato rivolte agli italiani per la fine del 2020 (a cura di Pierfrancesco Ferrara)
1 - LE NOVITÀ - La durata del messaggio, tra le più brevi. L’ambientazione, nuova (la sesta in sei anni: la Loggia alla Vetrata). In piedi e non più seduto
2 - LE FERITE DELLA PANDEMIA - Il Presidente parla del difficile momento per il Paese, dei giorni di angoscia e speranza. Di un’emergenza che mette a rischio le nostre esistenze, ferisce il nostro modo di vivere. Di un comune desiderio di ritorno alla normalità
3 - UN ANNO TERRIBILE - L'obiettivo è "riappropriarci della nostra vita". Dopo la drammatica contabilità dei contagi, delle morti. Le immagini delle strade e delle piazze deserte. Le tante solitudini. Il pensiero straziante di chi moriva senza avere accanto i propri cari. L’arrivo dell’estate ha portato con sé l’illusione dello scampato pericolo, un diffuso rilassamento. E la nuova offensiva del virus a settembre
4 - I PIÙ FRAGILI - Il mondo è stato colpito duramente. Ovunque. Anche l’Italia ha pagato un prezzo molto alto. La pandemia ha scavato solchi profondi nelle nostre vite. Abbiamo perso posti di lavoro. Donne e giovani sono stati particolarmente penalizzati. Lo sono le persone con disabilità. Tante imprese temono per il loro futuro. Una larga fascia di lavoratori autonomi e di precari ha visto azzerare o bruscamente calare il proprio reddito. Nella comune difficoltà alcuni settori hanno sofferto più di altri
5 - LA SPERANZA DEL VACCINO - Nello stesso tempo sono emersi segnali importanti, che incoraggiano una speranza concreta. Mai un vaccino è stato realizzato in così poco tempo. Mai l’Unione europea si è assunta un compito così rilevante per i propri cittadini. Per il vaccino si è formata, anche con il contributo dei ricercatori italiani, un’alleanza mondiale della scienza e della ricerca
6 - IL DOVERE DI PROTEGGERE I PIÙ DEBOLI - La scienza ci offre l’arma più forte, prevalendo su ignoranza e pregiudizi. Ora a tutti e ovunque, senza distinzioni, dovrà essere consentito di vaccinarsi gratuitamente. Vaccinarsi è una scelta di responsabilità, un dovere. Tanto più per chi opera a contatto con i malati e le persone più fragili. Di fronte a una malattia così fortemente contagiosa, che provoca tante morti, è necessario tutelare la propria salute ed è doveroso proteggere quella degli altri, familiari, amici, colleghi
7 - L’UNIONE EUROPEA - L'Unione europea è stata capace di compiere un balzo in avanti. Ha prevalso l’Europa dei valori comuni e dei cittadini. Non era scontato. Ora le scelte dell’Unione Europea poggiano su basi nuove. L’Italia è stata protagonista in questo cambiamento
8 - RECOVERY PLAN E NO A INTERESSI DI PARTE - Serietà, collaborazione, e anche senso del dovere, sono necessari per proteggerci e per ripartire. Il piano europeo per la ripresa, e la sua declinazione nazionale – che deve essere concreta, efficace, rigorosa, senza disperdere risorse - possono permetterci di superare fragilità strutturali che hanno impedito all’Italia di crescere come avrebbe potuto. Cambiamo ciò che va cambiato, rimettendoci coraggiosamente in gioco. Lo dobbiamo a noi stessi, lo dobbiamo alle giovani generazioni. Ognuno faccia la propria parte
9 - LA SOLIDARIETÀ E IL SENSO DI COMUNITÀ - La pandemia ci ha fatto riscoprire e comprendere quanto siamo legati agli altri; quanto ciascuno di noi dipenda dagli altri. Come abbiamo veduto, la solidarietà è tornata a mostrarsi base necessaria della convivenza e della società. Ci siamo ritrovati nei gesti concreti di molti. Hanno manifestato una fraternità che si nutre non di parole bensì di umanità, che prescinde dall’origine di ognuno di noi, dalla cultura di ognuno e dalla sua condizione sociale. È lo spirito autentico della Repubblica
10 - L’ULTIMO ANNO AL COLLE E L’ULTIMA SFIDA - La sfida che è dinanzi a quanti rivestono ruoli dirigenziali nei vari ambiti, e davanti a tutti noi, richiama l’unità morale e civile degli italiani. L’Italia ha le carte in regola per riuscire in questa impresa. Quello che inizia sarà il mio ultimo anno come Presidente della Repubblica. Coinciderà con il primo anno da dedicare alla ripresa della vita economica e sociale del nostro Paese. La ripartenza sarà al centro di quest’ultimo tratto del mio mandato. Sarà un anno di lavoro intenso. Abbiamo risorse per farcela