Lamorgese: "Decreti sicurezza hanno prodotto insicurezza"

Politica

La ministra dell'Interno replica a Salvini sullo sbarco a Lampedusa dell'attentatore di Nizza, Brahim Aoussaoui. "Questo è un attacco all'Europa, basta con le polemiche". Ma il leader leghista ribadisce: "Si dimetta"

"Responsabilità non ce ne sono da parte nostra, ho sentito che si parla dei decreti sicurezza che abbiamo modificato ma devo dire che i decreti sicurezza hanno creato insicurezza" perché hanno messo in strada 20mila persone che "sono dovute uscire dal sistema dell'accoglienza". Così il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese ha replicato in un'intervista a Sky TG24 e RaiNews al leader della Lega Matteo Salvini che ne aveva chiesto le dimissioni dopo aver appreso la notizia dello sbarco a Lampedusa dell'attentatore di Nizza, Brahim Aoussaoui.

"Un attacco all'Europa"

"Questo è un attacco all'Europa, non c'è nessuna responsabilità del governo - ha ribadito la ministra - È il momento di fermare le polemiche". Casi analoghi, ha sottolineato, si sono verificati "anche in passato. E allora vi chiedo come mai le forze di opposizione che oggi si sono scusate con la Francia, alla quale manifesto tutta la mia solidarietà, non hanno ritenuto di scusarsi in altri casi gravi che si sono verificati" come nel caso degli attentati "alla metropolitana di Londra al London Bridge nel 2017 e alla Rambla nell'agosto del 2017". Dunque, ha concluso, "è il momento di fermarci con queste polemiche, di essere vicini al popolo francese e ai vari Paesi europei perché questo è un attacco all'Europa. Non dimentichiamo per Lampedusa, l'Italia sono la porta d'Europa".

epa08782536 French police officers stand at the entrance of the Notre Dame Basilica church in Nice, France, 29 October 2020, following a knife attack. According to recent reports, at least three people are reported to have died in what officials treat as a terror attack.  EPA/SEBASTIEN NOGIER

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Salvini: "Chiedo ancora le dimissioni del ministro"

Spiegazioni, quelle di Lamorgese, che non sono bastate a Salvini: "Continuo a chiedere le dimissioni del ministro dell'Interno per evidente e palese incapacità - ha ribadito il leader leghista al termine dell'udienza al Tribunale di Milano a cui ha partecipato come teste in un processo nato da una sua querela a un antagonista milanese per diffamazione - è sbarcato un mese e mezzo fa e poi scomparso, la domanda è quanti altri? Noi lo abbiamo chiesto perché lo chiede l'Europa. Quanti sono ancora sul territorio italiano e quanti sono scomparsi?", chiede ancora il leader leghista, conversando con i cronisti. "Non penso che si sia radicalizzato in 15 giorni, ma pretendo di avere nomi e cognomi di quanti sono in strutture italiane e quanti sono scomparsi: temo che siano alcune migliaia", ha concluso.

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