Marco Minniti a Sky TG24: “Coinvolgimento delle opposizioni e immediati ristori economici"

Politica

Secondo l’ex ministro dell’Interno sarebbe auspicabile un maggiore dialogo tra maggioranza e opposizione per salvaguardare la tenuta della democrazia. E in merito alle recenti proteste scoppiate all’indomani dell’ultimo Dpcm ritiene necessario che le risorse stanziate dal dl ristoro arrivino immediatamente 

“Deve essere compito della maggioranza e interesse del governo coinvolgere le opposizioni. Penso che questo vada istituzionalizzato con un tavolo istituzionale per una forma di collaborazione rafforzata nel rispetto dei ruoli. Se non lo si fa in una situazione di emergenza estrema quando si fa? Ci deve essere qualcosa che codifichi questo tavolo e che lo faccia funzionare, facciamo tanti Dpcm e se ne può fare uno per istituzionalizzare il tavolo di confronto con le opposizioni”. Lo ha detto l’ex ministro dell'Interno Marco Minniti a “L’Intervista di Maria Latella” su Sky TG24. Il dialogo tra maggioranza e opposizioni in questo momento “è fortemente auspicabile – ha spiegato -, abbiamo bisogno di una coesione istituzionale. Non vuol dire non rispettare i ruoli di maggioranza e opposizione, ma è fondamentale collaborare, anche superando le resistenze e le pigrizie dell’opposizione. Abbiamo il tema della difesa della salute, ma se guardiamo bene sullo sfondo c’è il tema della tenuta della democrazia, perché una democrazia può crollare per tante ragioni, anche perché a un certo punto c’è una tale emergenza strutturale che non reggono le strutture democratiche e qualcuno pensa che bisogna affidarsi al mago di turno per risolvere i problemi”.

Evitare che gli eversori incontrino chi manifesta in buona fede

“Compito di una democrazia è evitare che gli eversori si incontrino con coloro che manifestano in buona fede il loro disagio e la loro contrarietà”. Così l’ex ministro commentando le manifestazioni di questi giorni. “Una reale democrazia deve saper distinguere: ci sono le persone che vogliono manifestare il loro disagio e la loro contrarietà e questo una democrazia deve garantirlo, ma il sentiero della violenza è l’unico non valicabile. Su questo bisogna tenere molto alta la guardia, se si entra nel percorso della violenza deve essere combattuto”. “Se una persona manifesta per le sue idee – ha aggiunto - la democrazia la accompagna, se qualcuno sfonda le vetrine di un negozio e si impossessa dei capi di quella vetrina questo si chiama furto con scasso e va perseguito. Inoltre è già molto grave quando si aggrediscono le forze di polizia in una situazione normale, ma se lo si fa in una situazione di emergenza estrema che ha a che fare con la salute è evidente che quelle aggressioni hanno un intento eversivo e come tale devono essere considerate”.

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Presumo ci sia una regia in queste violenze

“Presumo che ci sia una regia in queste violenze. Non è detto che sia una regia di carattere nazionale, ognuno si muove con i suoi addentellati locali. Vedo un tentativo dei violenti di impossessarsi delle manifestazioni – ha spiegato -, è una tecnica conosciuta da tempo. Chi promuove le manifestazioni deve stare attento a non farsi strumentalizzare, ma lo Stato deve sviluppare un’attività di intelligence e preventiva che sappia ascoltare e parlare con coloro che manifestano e che sia capace di mettere in campo una risposta”.

Petardi e bombe carta, fumogeni, cariche della polizia, vetrine distrutte, cassonetti gettati a terra. Scene di guerriglia urbana a Torino fra gruppi di manifestanti scesi in piazza per protestare contro le misure anti Covid e le forze dell'ordine, 26 ottobre 2020.
ANSA/ALESSANDRO DI MARCO

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Serve immediato ristoro economico

“Serve un segnale molto forte di coesione sociale, per dividere le proteste sacrosante dalla rabbia e dalla strumentalizzazione è importante dare un segnale immediato di ristoro economico a coloro che vedono compromesse le loro attività” – ha dichiarato l’ex ministro - “nel momento in cui si chiedono sacrifici è decisivo che la risposta sia immediata e tempestiva. Non possiamo permetterci di perderci nei meandri delle burocrazie, è fondamentale per mantenere il rapporto di fiducia che serve in una democrazia”.

Un dipendente di un ristorante del centro storico di Roma alza la serranda durante l'emergenza Covid-19, Roma 17 maggio 2020.
ANSA/MASSIMO PERCOSSI

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