Sileri a Sky TG24: vaccino non ci sarà prima della metà del 2021

Politica

"Dobbiamo essere certi che sia sicuro”, ha detto a Tribù il viceministro della Salute. Sulla scuola: "Prese misure straordinarie"

“Secondo me prima della metà del 2021 il vaccino non ci sarà. I tempi non saranno così brevi: il vaccino deve essere efficace, l’efficacia deve essere abbastanza duratura, deve essere sicuro per non mettere a rischio la popolazione e poi va prodotto in dosi adeguate per coprire il fabbisogno. Sebbene possiamo avere qualche indizio di un possibile vaccino prima della fine dell’anno, dobbiamo essere certi che sia sicuro”. Così a Tribù, su Sky TG24, il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri. (LO SPECIALE DI SKY TG24 - GLI AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE)

“Ridurre la quarantena è un rischio”

 

“L’Italia andrà nella direzione delle evidenze scientifiche che saranno prodotte. Oggi ci sono dei lavori scientifici, pochi in verità, che dicono che il periodo di quarantena potrebbe essere accorciato. Qualche Paese pensa a cinque o sette giorni, io al momento credo che quattordici siano giusti, in attesa di valutare le evidenze scientifiche quando auspicabilmente potranno essere ridotti. A cinque o a sette giorni per me è un rischio, da quattordici a dieci, se l’evidenza scientifica lo mostra, secondo me è auspicabile, esattamente come dovrebbe essere auspicabile un uso spregiudicato dei tamponi, per liberare dalla quarantena le persone”.

 

“A votare si va in sicurezza”

 

“A votare si va in sicurezza, perché si entra in un ambiente protetto, con determinate regole, personale addetto a vigilare. Sarà molto più facile controllare distanziamento, mascherine, gel igienizzante. Il voto procederà con estrema sicurezza e con estrema normalità. Siamo sicuramente in emergenza, perché la pandemia non è finita, ma distinguiamo l’emergenza dalla fase attuale, che è più un’urgenza: cercare di controllare i focolai affinché da lì non riparta l’emergenza che abbiamo vissuto in passato. Se avessimo focolai incontrollati sarebbe diverso, al momento io vivo la presenza del virus con ‘normalità’: con regole precise che dobbiamo rispettare". 

 

 

“Per la scuola misure straordinarie”

 

“Per la scuola sono state messe in atto davvero misure straordinarie, in più l’Italia è il Paese che in questo momento sta andando meglio. Penso alle procedure attuate, gli investimenti e le migliorie apportate nella scuola, oltre a tutti i protocolli che sono stati validati e in corso d’opera modificati, come l’uso della mascherina, la distanza, l’igiene, il meccanismo di monitoraggio, dentro e fuori dalle scuole. Ora i riflettori sono accesi sulla riapertura della scuola che era molto attesa, ma non è né più né meno della sorveglianza che quotidianamente deve essere fatta ovunque. È chiaro che la scuola muove un numero di persone importante. Il rischio è minimo, il rischio zero con il virus circolante non esiste”. Così a Tribù, su Sky TG24, il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri. Commentando poi la possibilità che non tutte le Regioni aprano le scuole il 14 settembre, Sileri ha spiegato che “si parte in sicurezza. È chiaro che bisogna raggiungere quanto prima possibile la possibilità di aprire in sicurezza anche per coloro che magari per questioni logistiche non sono pronti. Non c’è solo la scuola, la mancata sicurezza può derivare anche dal non essere pronti a fare il tampone nel momento del bisogno, quando magari c’è da fare un contact tracing. È una catena che deve funzionare: bisogna incastrare tutte le soluzioni per garantire la sicurezza. È chiaro che se una in una Regione questo non può essere garantito il giorno 14 e viene chiesto un rinvio si faranno dei distinguo. Non è una gara a chi apre prima. È un sistema che deve funzionare come un orologio, alla perfezione: scuola trasporti, medici”.

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