Open Arms, il Senato autorizza il processo a Salvini. Lui: "Vado avanti a testa alta"

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Via libera alla richiesta di autorizzazione a procedere contro il leader della Lega, accusato di sequestro di persona per aver bloccato, quando era al Viminale, lo sbarco dei migranti dalla nave della Ong. Il numero uno del Carroccio, che è poi andato a fare un bagno al Papeete, ha detto: "Vedrete come cresciamo di 10 punti nei sondaggi". La Ong: "Occasione importante per ristabilire la verità". Berlusconi: "Dalla sinistra uso politico della giustizia". Meloni: "Nessuno è al sicuro se salta lo Stato di diritto"


L'Aula del Senato ha dato il via libera alla richiesta di autorizzazione a procedere contro Matteo Salvini, presentata dal Tribunale dei ministri di Palermo che lo accusa di sequestro di persona per aver bloccato, quando era ministro dell'Interno, lo sbarco dei migranti a bordo della Open Arms. I voti a favore della relazione della giunta per le elezioni sono stati 141 e non hanno, quindi, raggiunto la quota necessaria, ovvero la maggioranza assoluta pari a 160, perché il parere della giunta, contrario all'autorizzazione, fosse confermato. Contrari alla relazione della giunta 149 senatori, un astenuto.

Salvini: “Vado avanti a testa alta e con la coscienza pulita”

"Contro di me festeggiano i Palamara, i vigliacchi, gli scafisti e chi ha preferito la poltrona alla dignità. Sono orgoglioso di aver difeso l'Italia: lo rifarei e lo rifarò, anche perché solo in questo luglio gli sbarchi sono sei volte quelli dello stesso periodo di un anno fa, con la Lega al governo”, è stata la reazione a caldo di Salvini. “Vado avanti, a testa alta e con la coscienza pulita, guarderò tranquillo i miei figli negli occhi perché ho fatto il mio dovere con determinazione e buonsenso - ha aggiunto - Mi tengo stretto l'articolo 52 della Costituzione (la difesa della Patria è sacro dovere del cittadino) e ricordo le parole di Luigi Einaudi: ‘Quando la politica entra nella giustizia, la giustizia esce dalla finestra’”. E ancora: “Non ho paura, non mi farò intimidire e non mi faranno tacere: ricordo che per tutti i parlamentari, presto o tardi, arriverà il giudizio degli elettori".

Salvini: “Vedrete come cresciamo dieci punti nei sondaggi”

"Qui mi hanno fatto un favore, vedrete come cresciamo dieci punti nei sondaggi in un batter d'occhio", ha detto ancora Salvini, che in Aula nel suo intervento, ha dichiarato: "Mi fate un gran regalo, in quel Tribunale ci vado a testa alta e con la schiena dritta". Il capo della Lega è invece molto duro con Matteo Renzi, i cui senatori si erano astenuti in giunta delle elezioni, e invece hanno votato per il processo in Aula. Meglio "il bel tacere dei 5 stelle che la 'supercazzola' di Renzi", ha attaccato. Anche l'insistenza sull'uso politico della magistratura è stato un tema ricorrente nell'intervento del capo leghista, il quale si è detto figlio della cultura "liberaldemocratica": "Noi alle idee ci contrapponiamo con le idee, non con i tribunali", per noi in politica "l'unico tribunale è quello del popolo".

L'arrivo della Open Arms a Porto Empedocle (Agrigento), 21 agosto 2019. ANSA/PASQUALE MONTANA LAMPO

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Dopo il Senato Salvini fa il bagno al Papeete

Dopo la decisione del Senato, Salvini è andato a Milano Marittima (Ravenna) e, dopo essere salito in hotel, dribblando i giornalisti e i fotografi in attesa, è andato nella spiaggia del Papeete Beach e si è tuffato in mare. "Scusate, questo non è il momento delle foto né delle dichiarazioni, non sono dell'umore giusto", ha detto ai fotografi, finito il bagno fatto insieme al figlio e ad alcuni amici.

Matteo Salvini a Milano Marittima (Ravenna), 30 luglio 2020. Il leader della Lega è arrivato nel tardo pomeriggio al Papeete Beach dopo che il Senato ha autorizzato il processo all'ex ministro ldell'Interno perla vicenda Open Arms. ANSA/FILIPPO VENEZIA

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Open Arms: "Finalmente occasione per ristabilire la verità"

Il via libera, ha commentato la Ong spagnola Open Arms, è un' "occasione importante per ristabilire la verità dei fatti e per riaffermare, una volta per tutte, l'inviolabilità delle leggi internazionali e nazionali che regolano la nostra convivenza civile e che hanno permesso alle democrazie europee di non ripetere gli errori tragici del passato". Il voto di oggi, aggiunge Open Arms, è "importante" anche per un altro motivo: "Non è l'ex ministro che vorremmo fosse giudicato, ma una visione del mondo e della politica". Quella, dice la Ong, "che ha continuato a preferire l'omissione di soccorso e i respingimenti per procura al soccorso, che ha continuato a scegliere di fermare con azioni amministrative pretestuose le navi umanitarie anziché coordinarle meglio in mare, che ha scelto di chiudere i porti anziché organizzare protocolli di sbarco sicuri, che ha preferito assistere a naufragi in diretta piuttosto che assumersi la responsabilità di dire che la vita ha lo stesso valore per tutti, che siamo tutti uguali davanti alla legge, che di ogni essere umano va tutelata la dignità e che i diritti o sono di tutti o non sono di nessuno". Il voto è dunque un passaggio importante ma, conclude Open Arms, "resta ancora molto da fare: dalla modifica dei decreti sicurezza all'organizzazione di protocolli di sbarco in grado di garantire la sicurezza e la dignità di tutti, da un sistema di soccorso e di redistribuzione delle persone in tutto il territorio europeo per finire con la sospensione di accordi criminali con Paesi illiberali che finanziano trafficanti e miliziani".

Berlusconi: "Dalla sinistra ancora uso politico della giustizia"

"Ancora una volta, l'uso politico della giustizia è l'arma con la quale la sinistra vuole liberarsi degli avversari - ha commentato il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi - È lo stesso metodo che hanno usato contro di me. Con 96 processi e 3636 udienze. Naturalmente Forza Italia non può che essere contraria a questi metodi, non solo per lealtà verso un alleato, ma anche e soprattutto perché sono metodi assolutamente inaccettabili in una vera democrazia".

Meloni: "Nessuno è al sicuro se salta lo Stato diritto"

Dura anche la reazione di Giorgia Meloni: "Il processo di un ministro per aver fatto quello che il suo mandato gli imponeva, ovvero difendere la Nazione e i suoi confini e rispettare l'indicazione data dagli elettori con il voto, è un precedente spaventoso nella democrazia Italiana". "Non conta più cosa sia giusto, ma cosa piaccia alla sinistra, al mainstream e ai poteri forti - ha detto in una nota la leader di Fratelli d'Italia - Un altro tassello nella deriva liberticida che denunciamo da tempo. Ma a chi festeggia, senza pudore, voglio dire che quando saltano le regole dello stato di diritto, nessuno è più al sicuro. A Matteo Salvini va la totale e incondizionata solidarietà mia e di tutta Fratelli d'Italia. Ce la faremo, Matteo, a difendere questa nazione da vigliacchi e traditori".

Non confermato il parere della Giunta

La Giunta per le autorizzazioni a procedere aveva deliberato il 26 maggio scorso di negare l'autorizzazione a procedere, ed era su questa relazione che i senatori sono stati chiamati a votare. Quindi i favorevoli all'autorizzazione a procedere hanno votato "no" alla relazione della Giunta, mentre i contrari all'autorizzazione hanno al contrario votato “sì”. Nelle dichiarazioni di voto in favore dell'autorizzazione a procedere si sono espressi M5s, Pd, Iv, Leu e Autonomie, mentre i gruppi di centrodestra hanno espresso la loro contrarietà. La relazione della Giunta per essere approvata necessitava di un quorum di 160 voti, cioè la maggioranza assoluta dei componenti.

Ora il caso torna alla procura di Palermo

Dopo la decisione del Senato, il procedimento torna alla Procura di Palermo che dovrà chiedere il rinvio a giudizio del leader della Lega. Il gup fisserà l'udienza preliminare al termine della quale i pm potranno chiedere il processo o il proscioglimento dell'ex ministro. Salvini potrebbe scegliere riti alternativi come il patteggiamento o l'abbreviato. L'udienza preliminare si concluderà con il rinvio a giudizio o con il proscioglimento. Nel primo caso il processo passa al tribunale ordinario del capoluogo e si svolgerà secondo le norme del codice di procedura penale.

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