Open Arms, no della Giunta per le immunità al processo a Salvini

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L'organismo ha respinto la richiesta di rinvio a giudizio della procura di Palermo per l'ex ministro dell'Interno, per il ritardo dello sbarco della nave della ong nell'agosto 2019. Contro il processo 13 voti, 7 quelli a favore. Italia viva non ha partecipato al voto. Il leader della Lega: "Stabilito che ho solo fatto il mio dovere". L'ong: "Segnale preoccupante, non ce l'aspettavamo"

La Giunta per le immunità del Senato ha respinto la richiesta dei magistrati della Procura di Palermo di rinviare a giudizio l’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini per il caso dell'ong Open Arms. Contro il processo hanno votato in 13, 7 invece i voti a favore. Al voto non hanno partecipato i tre esponenti di Italia Viva che fanno parte della Giunta, perché, ha spiegato il capogruppo in Giunta Francesco Bonifazi, "non c'è stata un'istruttoria seria". Le ipotesi di accusa nei confronti del leader della Lega sono sequestro di persona e omissione di atti d'ufficio in relazione al ritardo nello sbarco di migranti dalla nave della ong Open Arms, trattenuta al largo delle coste siciliane nell'agosto dello scorso anno con a bordo 150 persone. Il verdetto decisivo sarà comunque quello dell'Aula di Palazzo Madama, chiamato a esprimersi entro 30 giorni dal voto della Giunta. "Una buona notizia in periodi di attacchi", è il primo commento di Matteo Salvini. "Grazie ai senatori che hanno votato liberamente", dice il leader della Lega. La decisione della Giunta è  "un segnale preoccupante, che non ci aspettavamo", commenta invece l'ong Open Arms.

Salvini: "La Giunta ha stabilito che ho fatto il mio dovere"

La Giunta "ha votato stabilendo che Salvini ha fatto il suo dovere, ha agito per interesse pubblico e non privato", ha detto l'ex ministro dell'Interno commentando la notizia in una diretta Facebook. "Ho fatto solo il mio dovere", ha ribadito Salvini, "nell'interesse del popolo italiano. Grazie a loro, e grazie a Voi. Adesso la parola passa all'aula del Senato, vediamo se Pd e 5Stelle insisteranno per il processo". Sul M5s Salvini attacca: "Mi stupisce il volta faccia dei 5 stelle che vogliono il processo". E sulla non partecipazione al voto di Italia Viva: "Non ho chiesto niente, hanno votato evidentemente leggendo i documenti".

 

Open Arms: "Segnale preoccupante"

Secondo Open Arms la decisione della Giunta "segna una battuta di arresto verso l'accertamento della verità e verso l'affermazione di un principio inderogabile, alla base della nostra Costituzione e di qualunque Convenzione internazionale, che stabilisce l'inviolabiltà della vita e della dignità delle persone, a prescindere dalla loro provenienza, dal loro sesso, dalla loro appartenenza politica o religiosa".

In Giunta 13 voti contri al processo e 7 favorevoli

La relazione con cui il presidente della Giunta, Maurizio Gasparri, ha proposto di respingere la richiesta dei magistrati di Palermo è stata accolta da 13 componenti della Giunta su 23. Contro il processo si sono espressi i cinque senatori della
Lega, i quattro di Forza Italia, Alberto Balboni di Fratelli d'Italia, Meinhard Durnwalder delle Autonomie, Mario Giarrusso, ex M5s ora nel Misto, e - in dissenso dal suo gruppo - la senatrice M5s Alessandra Riccardi. I sette voti contrari alla relazione (e quindi favorevoli alla richiesta dei giudici) sono degli altri quattro senatori del Movimento 5 stelle, di Pietro Grasso di Leu, di Anna Rossomando del Pd e di Gregorio De Falco del Misto.

Iv non partecipa al voto

 “Non c'è stata a nostro parere un'istruttoria seria, così come avevamo richiesto sia in questo caso che nella precedente vicenda Gregoretti", ha detto il capogruppo IV in Giunta per le autorizzazioni del Senato Francesco Bonifazi, spiegando la decisione di non partecipare al voto. "La motivazione principale risiede però nel fatto che, dal complesso della documentazione prodotta, non sembrerebbe emergere l'esclusiva riferibilità all'ex Ministro dell'Interno dei fatti contestati". “Diversamente - aggiunge - pare che le determinazioni assunte da quest'ultimo abbiano sempre incontrato, direttamente o indirettamente, l'avallo governativo. Numerosi sono dunque i dubbi che ancora oggi residuano in riferimento al caso Open Arms. Sarebbe stato opportuno che tali incertezze venissero chiarite mediante un'attività istruttoria ulteriore".

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