Giornata internazionale contro l'omofobia, appello di Conte: "Partiti convergano su legge"

Politica

Il premier: "Le discriminazioni basate sull’orientamento sessuale ledono i diritti umani e sono contrarie alla Costituzione perché calpestano il valore della dignità e il principio di uguaglianza". Mattarella: "Operare per una società libera e matura significa non permettere che la propria identità o l'orientamento sessuale siano motivo di aggressione, stigmatizzazione, trattamenti pregiudizievoli, derisioni nonché di discriminazioni nel lavoro e nella vita sociale"

In occasione della giornata internazionale contro l’omofobia, che ricorre il 17 maggio, il premier Giuseppe Conte lancia un appello su Facebook “a tutte le forze politiche perché possano convergere su una legge contro l'omofobia che punti anche a una robusta azione di formazione culturale: la violenza è un problema culturale e una responsabilità sociale” (OMOFOBIA, TUTTE LE NEWS). Sul tema è intrevenuto poi in una nota anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella: "Le discriminazioni basate sull'orientamento sessuale costituiscono una violazione del principio di eguaglianza e ledono i diritti umani necessari a un pieno sviluppo della personalità umana che trovano, invece, specifica tutela nella nostra Costituzione e nell'ordinamento internazionale".

Conte: “Giornata contro omofobia serva per riflessione”


”La Giornata internazionale contro l’omofobia - ha sottolineato Conte - non è una semplice ricorrenza, un'occasione celebrativa. Deve essere anche un momento di riflessione per tutti e, in particolare, per chi riveste ruoli istituzionali ad attivarsi per favorire l'inclusione e il rispetto delle persone".

 

Conte: “Discriminazioni contrarie a Costituzione”

Secondo il premier "come ha ricordato oggi il Presidente Mattarella le discriminazioni basate sull'orientamento sessuale ledono i diritti umani necessari a un pieno sviluppo della personalità umana. Queste discriminazioni sono contrarie alla Costituzione perché calpestano il valore fondamentale della dignità della persona e il principio di uguaglianza e si alimentano di pregiudizi che celano arretratezza culturale”.

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"È compito dello Stato garantire la promozione dell'individuo non solo come singolo, ma anche nelle relazioni interpersonali e affettive - ha aggiunto il capo dello Stato nella nota - Perché ciò sia possibile, tutti devono essere messi nella condizione di esprimere la propria personalità e di avere garantite le basi per costruire il rispetto di sé. La capacità di emancipazione e di autonomia delle persone è strettamente connessa all'attenzione, al rispetto e alla parità di trattamento che si riceve dagli altri. Operare per una società libera e matura, basata sul rispetto dei diritti e sulla valorizzazione delle persone, significa non permettere che la propria identità o l'orientamento sessuale siano motivo di aggressione, stigmatizzazione, trattamenti pregiudizievoli, derisioni nonché di discriminazioni nel lavoro e nella vita sociale", ha concluso Mattarella.

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