Coronavirus, Di Maio: Su fase 2 ho fiducia in governatori

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"Mi fido molto degli italiani, in questi due mesi hanno mostrato grande responsabilità, nonostante qualche eccezione che conferma quello che dicevo", ha detto il ministro degli Esteri a Che Tempo Che Fa, su Raidue. "Sono state sospese alcune garanzie costituzionali. Da domani si cambia"

Fiducia nei governatori e in tutti i cittadini italiani. Così il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, ospite di Che Tempo Che Fa, riflette sulla nuova fase - la "fase 2 e mezzo" - che inizia il 18 maggio in Italia con l'entrata in vigore delle nuove misure che regolano attività e spostamenti. "Mi fido molto degli italiani, hanno dimostrato grande responsabilita' durante il lockdown. E ho la massima fiducia nella capacità dei governatori delle Regioni di gestire con responsabilità i vari step della fase due". 

Lo scontro tra Regioni

Questo dopo una nuova giornata di disaccordi e scontri tra i governatori delle varie Regioni, che hanno firmato ordinanze talvolta "correttive" rispetto alle linee guida nazionali individuate insieme al Governo. Il campano De Luca, ad esempio, ha annunciato che non farà ripartire pub e ristoranti già questa settimana. "Nel periodo dell'emergenza coronavirus sono state sospese alcune garanzie costituzionali", ha detto Luigi Di Maio, "domani ristabiliamo i principi di uno stato liberale e democratico e questo è importante, perché non bisogna mai illudersi di poter normare ogni aspetto della vita dei cittadini". 

Di Maio: Egoismi non aiutano il futuro dell'Europa

In merito al rapporto con gli altri Paesi europei e alla gestione condivisa dell'emergenza sanitaria ed economica, il ministro ha commentato "Gli egoismi nazionali non aiutano il futuro dell'Europa. Alcuni Paesi sono abbarbicati sul loro ramoscello ma non hanno capito che se cade l'albero cadono anche loro", riferendosi agli Stati del Nord Ue che stanno facendo resistenza sul Recovery Fund.

Di Maio: Italia non è quella che odia Silvia

Di Maio ha risposto anche ad alcune domande relative al ritorno in Italia di Silvia Romano e agli insulti che la giovane ha ricevuto per via della conversione all'islam durante la prigionia, sui quali la procura di Milano ha aperto un'inchiesta. Ribadendo che per il rilascio non sarebbe stato pagato alcun riscatto, il titolare della Farnesina ha detto: "Sono convinto che l'Italia non sia quella minoranza che si sta rivolgendo in modo osceno contro di lei". Il ministro ha affrontato anche il tema della verità sulla morte di Giulio Regeni, definendola "una priorità per il governo".

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