E' questa la posizione del governatore in merito all'avvio della cosiddetta fase 3, che in molte realtà comincerà lunedì 18 maggio
"La Campania adotterà misure diverse per quanto riguarda la ristorazione e le attività balneari. Per dare agli operatori il tempo per prepararsi ritengo sia necessario aprire tutto giovedì prossimo e non lunedì". E' questa la posizione del presidente della Regione, Vincenzo De Luca, in merito all'avvio della cosiddetta fase 3, che in molte realtà comincerà il 18 maggio. Il governatore fa notare che le linee guida nazionali per le attività economiche dovrebbero arrivare solo oggi, mentre finora "abbiamo avuto solo le linee guida dell'Inail, che sono incompatibili con alcune attività". Con queste norme, ragiona, "se si partisse lunedì, il 70% dei ristoranti non potrebbe riaprire", mentre la Regione punta a "riaprire tutto, ma per sempre e in sicurezza, senza il rischio di dover richiudere". Per farlo, occorrono anche misure "meno restrittive". "Chiedere ai piccoli ristoranti di far rispettare un distanziamento di due metri tra i tavoli - argomenta - significa non farli riaprire. Noi puntiamo a un distanziamento dei clienti di un metro da spalla a spalla, pensando magari a pannelli protettivi tra i tavoli". (SPECIALE CORONAVIRUS - TUTTI GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA)
Tornando alla situazione degli ultimi giorni, De Luca registra un "crollo generale, politico e psicologico, dalle istituzioni ai cittadini. Noto un quadro preoccupante, la mancanza di controllo in tutta Italia, come se la pandemia non esistesse più". Sostiene, inoltre, che la data del 18 maggio, decisa dal Governo per le riaperture, abbia "perso completamente il suo significato". Lancia quindi un affondo ai "tanti comitati e sottocomitati", il cui lavoro "è approdato a una conclusione semplice, che si può riassumere in una parola d'ordine, usata da Totò in un celebre film". Il principe de Curtis, "affacciandosi dalla finestra di una ex 'casa chiusa' diceva a chi stava sotto 'Arrangiatevi' – ricorda - questa è la sintesi del lavoro scientifico e di elaborazione dei mille comitati che abbiamo nominato: si salvi chi può". La Campania, assicura, terrà invece alto il livello di attenzione: "Manterremo l'impedimento a entrare in regione per chi proviene dal Nord o da altre parti d'Italia - sottolinea - se non per motivi di lavoro o salute. Chi vuole raggiungere affetti stabili e amici dovrà aspettare almeno altri 20 giorni e non darci fastidio". Anche le misure di controllo presso stazioni, caselli autostradali e aeroporto, conclude, "rimarranno in vigore almeno fino a fine maggio, per tutelare il territorio e la comunita'". Nella fase 2, prosegue, "abbiamo avuto un'inversione dei ruoli: l'ammuina la fanno al Nord e il rigore lo abbiamo al Sud, in particolare in Campania". Replica con la sua tipica ironia alle polemiche sui nuovi reparti di terapia intensiva allestiti: "Qualche imbecille ha osservato che abbiamo realizzato posti letto che non sono stati non occupati. Chiediamo scusa al virus se non gli abbiamo fatto compagnia". Il 'governatore' rivela infine di aver sentito il premier, Giuseppe Conte, per la vertenza in corso con il Mef, che "ha rubato alla Campania 240 milioni di euro di entrate Irpef che andavano rimborsate alla Regione, a causa della sciatteria del precedente governo regionale, che non ha trasmesso i dati e fatto le domande. Ho chiesto al presidente del Consiglio di intervenire. Da un mese facciamo il balletto con il Mef, mi pare un atto di irresponsabilità tenere bloccati 240 milioni non usati né dal governo regionale né da quello nazionale".