Coronavirus, perché il governo sta discutendo della sanatoria per i migranti

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Tutto è partito dalla proposta del ministro per le Politiche agricole Bellanova, che ha chiesto di mettere in regola 600mila irregolari a partire da braccianti, colf e badanti, su cui sono in corso trattative. Favorevole il Pd, mentre il M5s frena. Italia Viva ha minacciato di lasciare l’esecutivo se la misura non passerà

In queste ore il governo sta trattando a oltranza su una possibile sanatoria per mettere in regola i migranti presenti nel Paese, con Italia Viva e il Partito Democratico a favore e il Movimento 5 Stelle che frena. Tutto è partito da una proposta di Teresa Bellanova, ministra per le Politiche agricole ed esponente di Iv, che ad aprile ha chiesto che venissero regolarizzati gli irregolari presenti in Italia, che secondo le stime citate dalla stessa ministra sono circa 600mila. La proposta si lega all’emergenza coronavirus in corso perché, a causa delle restrizioni e del blocco degli ingressi dall’estero, si sta registrando una significativa mancanza di manodopera nelle campagne (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA). Dopo giorni di discussioni, i partiti che compongono la maggioranza non hanno ancora trovato un accordo sul tema, motivo per cui Bellanova e Iv hanno minacciato di lasciare il governo se non arriverà l’ok al provvedimento, che la formazione di Matteo Renzi vorrebbe far rientrare nel “decreto maggio” che in settimana potrebbe arrivare in Consiglio dei ministri (LE CRITICHE DELLA LEGA).

Bellanova: sanatoria per braccianti, colf e badanti

Al momento sono al lavoro per trovare una soluzione i 4 ministri competenti: oltre a Bellanova, anche Luciana Lamorgese (Interno), Nunzia Catalfo (Lavoro) e Giuseppe Provenzano (Sud), insieme ai capidelegazione della maggioranza. Bellanova chiede che la sanatoria riguardi braccianti, colf e badanti, a cui verrebbe dato un permesso di soggiorno valido per 6 mesi e rinnovabile a chi non l’avesse o l’avesse fatto scadere. Questo per dare innanzitutto una risposta al mondo agricolo, “altrimenti qualcuno si dovrà assumere la responsabilità di far marcire i prodotti nei campi”, ha detto Bellanova. Che ha precisato: “Non è una battaglia strumentale per il consenso. Queste persone non votano. Se non passa, sarà un motivo di riflessione sulla mia permanenza al governo. Non sono qui per fare tappezzeria”.

M5s spaccato, Crimi: “Così aumenta lavoro nero”

Il Movimento 5 Stelle è invece diviso tra favorevoli e contrari: il suo obiettivo sembra quello di accettare la misura, ma limitandola a specifiche categorie per evitare un allargamento indiscriminato della platea dei regolarizzati. Per il capo politico, Vito Crimi, “concedere permessi di soggiorno temporanei per gli immigrati irregolari non aiuta l’emersione del lavoro nero, anzi lo fa aumentare”. Ma altri pentastellati si sono espressi in modo diverso: “È giusto dire no a una sanatoria stile Bossi-Maroni, ma bisogna lavorare velocemente a un’operazione di emersione del lavoro nero, mirata ai comparti che servono al Paese per ripartire”, ha detto il presidente della commissione Affari costituzionali della Camera, Giuseppe Brescia. Sulla stessa linea il sottosegretario al Lavoro, Steni Di Piazza: “Dobbiamo stabilire come si emerge dal lavoro nero, dando anche una risposta all’emergenza sanitaria e a quella sociale e civile”. Bellanova: sanatoria per braccianti, colf e badanti.

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Il Pd a favore del provvedimento

Il Pd si è espresso a favore del provvedimento, sia attraverso il segretario Nicola Zingaretti (“È un’esigenza”) sia attraverso il ministro per il Sud Provenzano: “Non è il momento di piantare bandierine, si tratta di una norma che risponde non solo a una esigenza di giustizia ma anche economica. Penso che troveremo una soluzione”.

Lamorgese: “C’è una condivisione di fondo”

La ministra dell’Interno Lamorgese sta nel frattempo cercando una mediazione tra le parti. “C’è una condivisione di fondo - ha detto parlando del provvedimento - e spero si posa arrivare a un testo condiviso”. Sull’ok all'emersione tramite richiesta dei datori di lavoro, secondo quanto filtra dal governo, l’accordo c’è. I problemi sono invece sul canale parallelo di emersione, quello che parte dalle domande dei lavoratori. Nel testo dovrebbe poi rientrare la possibilità di mettere in regola anche i lavoratori italiani in nero. L'ipotesi della bozza, dare un permesso di soggiorni di sei mesi rinnovabile a chi ce l'ha scaduto ed a chi ha perso il lavoro in questi mesi di emergenza Covid, non viene per ora accettata dai Cinquestelle. La trattativa proseguirà domani coinvolgendo anche i capidelegazione al Governo. Non ci sono certezze sui numeri. Le stime di 600mila regolarizzabili sembrerebbero però sovradimensionate.

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