Governo, scontro su regolarizzazione lavoro nero. M5S frena, Bellanova minaccia dimissioni

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Lamorgese: “Spero in un testo definitivo nelle prossime ore”. La ministra delle Politiche agricole: “Ipotesi permesso di soggiorno temporaneo per sei mesi”. Crimi replica: “Così il lavoro nero aumenta”. Provenzano: “Non è il momento di piantare bandierine"

Continuano le trattative serrate nel governo sul tema della regolarizzazione dei lavoratori in nero. L’argomento è oggetto di tensioni interne alla maggioranza, con Pd, Iv e Leu che spingono per inserire la misura nel “decreto maggio”, mentre manca l'ok del M5S, che ha al suo interno posizioni diverse sul tema. Oggi la ministra dell’Interno Lucia Lamorgese ha detto, a Radio Anch’io, di sperare in un testo definitivo nelle prossime ore. Duro l’ultimatum della ministra delle Politiche agricole Teresa Bellanova, che paventa le dimissioni, mentre il capo politico del M5s Vito Crimi frena sull'ipotesi di un permesso di soggiorno temporaneo di 6 mesi per chi regolarizza, fatta dalla stessa Bellanova (SALVINI A SKY TG24: NO A MAXISANATORIA DI MASSA - CORONAVIRUS, GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA)

Lamorgese: “Riguarderà anche tanti italiani”

Sull'emersione dei lavoratori in nero c'è "una condivisione di fondo. Ieri abbiamo avuto degli incontri”, ha detto Lamorgese, spiegando che “c’è la necessità di far emergere questi lavoratori non solo per garantire i diritti delle persone, ma anche per esigenze di sicurezza sanitaria che in questo momento sono necessarie". La regolarizzazione dei lavoratori in nero, ha aggiunto, “riguarderà anche tanti italiani oltre che gli stranieri. Stiamo lavorando e spero che nelle prossime ore si riesca ad arrivare a un testo definito".

Bellanova: “Permesso di soggiorno temporaneo per sei mesi”

Più dura la posizione di Bellanova, che ha annunciato un incontro del settore con il premier Giuseppe Conte e il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri: "Non è una battaglia strumentale per il consenso. Queste persone non votano. Se non passa, sarà un motivo di riflessione sulla mia permanenza al governo. Non sono qui per fare tappezzeria". "Significa decidere da che parte stare - ha aggiunto - se con la legalità e la tutela del lavoro, in agricoltura e dovunque, o con i caporali, la criminalità, la concorrenza sleale che danneggia le migliaia di aziende che scelgono la competitività sana e difendono ogni giorno il valore della responsabilità sociale dell'impresa". "Puntiamo - ha proseguito la ministra - a concedere un permesso di soggiorno temporaneo per sei mesi, rinnovabile per altri sei, per le aziende e le famiglie che vogliono regolarizzare. Ci sarà anche un contributo per lo Stato, anche se non bisogna esagerare: si tratta di persone sfruttate per 3 euro l'ora facendo concorrenza sleale alle imprese che rispettano le regole".

Crimi: “Permessi temporanei fanno aumentare lavoro nero”

Un’ipotesi, quella dei permessi di soggiorno, stroncata dall’alleato di governo Crimi: "Le ipotesi di sanatoria in campo riguardano la possibilità di concedere permessi di soggiorno temporanei per gli immigrati irregolari. Questo non aiuta l'emersione del lavoro nero, anzi lo fa aumentare. Non accetto però i permessi di soggiorno temporanei, perché così il lavoro nero aumenta".

Provenzano: “Troveremo una soluzione”

Un invito al dialogo arriva dal ministro per il Sud Giuseppe Provenzano, che a Rai News 24 ha detto: "Non è il momento di piantare bandierine" poiché "è una norma che risponde non solo a un’esigenza di giustizia ma anche economica. Nel governo c'è un confronto su come trovare una soluzione tecnica e penso che la troveremo, è urgente". "Come Stato e come individui - ha aggiunto - dovremmo ricordarci di chi ha consentito che in pandemia il cibo arrivasse sulle nostre tavole". Infine, "non dobbiamo dimenticarci" di rispondere all'emergenza "che riguarda colf e badanti che si sono presi cura dei nostri anziani".

Salvini: “No a maxisanatoria di massa”

Dall’opposizione arriva invece l’attacco di Matteo Salvini: "Se c'è un ministro di un settore strategico come l'Agricoltura che minaccia le dimissioni sull'ipotesi di regolarizzazione di 600mila lavoratori irregolari, se c'è un contrasto nel governo su questo è gravissimo. Sarebbe un pessimo segnale per chi lavora e paga le tasse regolarmente", ha detto il leader della Lega a Skytg24 parlando di Teresa Bellanova. "Io poi ovviamente sono contrario a una maxisanatoria di massa. A un settore strategico come quello dell'agricoltura serve un intervento immediato a fondo perduto e non regolarizzazioni".

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