In un colloquio con la Stampa, il presidente del Consiglio afferma: "Ho una grande responsabilità nei confronti del Paese. Non posso permettermi di seguire i sentimenti dell'opinione pubblica”. Poi aggiunge: la curva del contagio va controllata "in tutti i modi”
"Tornassi indietro rifarei tutto uguale". A dirlo è il presidente del Consiglio Giuseppe Conte in un colloquio con la Stampa in cui parla della gestione dell’emergenza legata al coronavirus (GLI AGGIORNAMENTI - LO SPECIALE - “IO RESTO A CASA” - GRAFICHE). "Non sono pentito. Ho una grande responsabilità nei confronti del Paese. Non posso permettermi di seguire i sentimenti dell'opinione pubblica che pure comprendo nelle proprie emozioni”, ha ribadito. Critiche sono però arrivate anche da Matteo Renzi e Silvio Berlusconi: "Il nuovo dpcm calpesta i diritti costituzionali", ha detto il leader di Italia Viva. "Vedo ritardi e confusione", ha invece affermato il presidente di Forza Italia.
"Curva contagio va controllata in tutti i modi"
La curva del contagio va controllata "in tutti i modi”, ha poi sottolineato il premier. "Ecco perché - ha aggiunto - sono convintissimo che sia meglio procedere sulla base di un piano ben organizzato per minimizzare al massimo il rischio di una ricaduta che sarebbe fatale” (IL CALENDARIO DELLE RIAPERTURE - COME SARANNO I TRASPORTI - COSA CAMBIA PER LO SPORT - CHI SONO I "CONGIUNTI"? - I CODICI ATECO DELLE ATTIVITÀ CHE RIAPRONO).
La visita del premier in Lombardia
Si è conclusa poco prima delle 3 di notte la visita a Brescia di Conte, arrivato in prefettura due ore prima, dopo le tappe a Milano e Bergamo. "Grazie a tutti, tornerò presto" ha detto Conte prima di salire in auto e lasciare la prefettura. "Incontro positivo", ha commentato il sindaco Emilio Del Bono che ha chiesto al presidente del consiglio interventi economici speciali per Brescia (LE ULTIME NOTIZIE SULLA LOMBARDIA).
Data ultima modifica