Coronavirus, Sala: "A Milano doppi turni per le scuole, limiti agli ingressi sui mezzi"

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Il sindaco di Milano sulle modalità della riapertura: "Bisogna lavorare sui tempi della città". E pensa a limitare l'accesso alla metro, che ridurrà "al 30% la capienza nelle ore di punta". Poi sui negozi: "Nessun problema a immaginare di averli aperti la sera"

Limiti alla capienza sui mezzi pubblici, doppio turno per le scuole e negozi aperti anche la sera. Il sindaco di Milano Giuseppe Sala illustra il piano a cui sta lavorando quando sarà possibile la riapertura nel capoluogo lombardo, in un’intervista al Corriere della Sera (CORONAVIRUS, GLI AGGIORNAMENTI - SPECIALE). “Non mi sfugge che fino a che non riapre Milano non ci sarà una vera riapertura del Paese”, spiega Sala. “Stiamo lavorando a un piano per la riapertura che presenteremo settimana prossima”. Secondo il sindaco “va bene riaprire, ma in sicurezza: dire alla gente con chiarezza se la mascherina le viene data o se se la deve comprare. E poi insistere sui test”.

“Serve lavorare sui tempi della città”

Sala pensa a una riorganizzazione dei “tempi della città” per riaprire in sicurezza, che coinvolga il trasporto pubblico, le scuole e i negozi. “Stiamo lavorando”, spiega, “a un sistema che controlla gli ingressi nelle stazioni del metrò e li blocca quando si supera un certo numero”, riducendo così al 30% la capienza nelle ore di punta. “Sul pavimento delle carrozze disegneremo dei cerchi per garantire la distanza”, aggiunge Sala.  E sulle scuole: “È necessario scaglionare ingressi e uscite, bisognerebbe pensare a doppi turni”, afferma il sindaco. Infine sui negozi: “Non possono avere gli stessi orari di adesso. Il Comune non avrebbe nessun problema a immaginare di avere i negozi aperti la sera” (LE ULTIME NOTIZIE SULLA LOMBARDIA -  LE GRAFICHE SULL'ITALIA).

Bar e ristoranti, “daremo delle agevolazioni”

Sala fa poi riferimento a bar e ristoranti: “Noi daremo delle agevolazioni”, afferma. “Se in estate bar e ristoranti possono riaprire e hanno la possibilità di mettere dei tavoli all’esterno non gli facciamo pagare la tassa d’occupazione del suolo pubblico”.

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