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Coronavirus, Conte: “Lombardia poteva creare zone rosse”. Fontana: “Non c'è colpa"

Politica

Botta e risposta su mancata istituzione di area con restrizioni ad Alzano e Nembro. Il premier: "Regione poteva agire in autonomia". Calderoli: "Basta scaricabarile". Fontana: "Se ci fosse colpa è di entrambi". Conte poi precisa: "Non polemizzo con il governatore"

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Alta tensione fra il premier Giuseppe Conte, il senatore della Lega Roberto Calderoli e gli esponenti della giunta regionale lombarda, in particolare il govenratore Fontana, sulla mancata istituzione della zona rossa di Alzano Lombardo e Nembro per l'emergenza Coronavirus (AGGIORNAMENTI - SPECIALE - GRAFICHE CON I NUMERI DEI CONTAGI). Nei due comuni della provincia di Bergamo, le restrizioni non scattarono in anticipo al resto dell'intera regione e del Paese, così come accadde a Codogno, nonostante una raccomandazione dell'Istituto superiore di sanità, risalente al 2 marzo. "Se la Lombardia avesse voluto, avrebbe potuto fare di Alzano e Nembro Zona Rossa”, scrive Conte al quotidiano online Tpi.it, che ha pubblicato la nota dell'Iss in cui si raccomanda la chiusura. “Il Governo e il premier Conte che avevano la responsabilità di decidere non giochino a scaricabarile sulla Regione Lombardia”, replica Calderoli. "Non credo ci sia una colpa, ma se ci fosse è di entrambi", è la posizione del governatore Attilio Fontana  (LE FOTO SIMBOLO DELL'EMERGENZA - LA MAPPA DEI CONTAGI IN ITALIA). Conte prova a chiudere la polemica in serata: "Non polemizzo né scarico colpe su Fontana". Ma la Regione con un comunicato precisa: "Chiesta zona rossa il 3 marzo".

Conte: “Lombardia poteva creare zone rosse”

In giornata Conte ha spiegato che "non vi è argomento da parte della Regione Lombardia per muovere contestazioni al Governo nazionale o ad altre Autorità locali. Se la Regione Lombardia ritiene che la creazione di nuove zone rosse andasse disposta prima, con riguardo all'intero territorio regionale o a singoli comuni, avrebbe potuto tranquillamente creare "zone rosse", in piena autonomia. A conferma di questo assunto – continua Conte –  si rileva che la Regione Lombardia ha adottato – nel corso di queste settimane – varie ordinanze recanti misure ulteriormente restrittive, le ultime delle quali il 21, il 22 e il 23 marzo 2020″.

Calderoli: “Paghiamo errori governo”

Di tutt’altra idea Calderoli. che definisce la chiusura di Alzano e Nembro "una chiusura di competenza esclusiva statale” che  “probabilmente avrebbe salvato centinaia di vite nella Bergamasca”. ”Noi - sostiene Calderoli - abbiamo chiesto la zona rossa a inizio marzo, c'è una mia richiesta, ripresa da tutte le agenzie di stampa, del 7 marzo, ed è solo l'ultima di una mia serie di richieste a riguardo”.

Fontana: "Forse su Alzano si sarebbe potuto fare di più"

"Forse - ha ammesso Fontana al Tg4 - su Alzano si sarebbe potuto fare qualcosa di più rigoroso ma dopo che era stata istituita una zona rossa" in tutta la Lombardia "noi non avevamo neanche da un punto di vista giuridico modo di intervenire".

Gallera: “Toccava allo Stato, come a Codogno”

Già l’assessore lombardo al Welfare Giulio Gallera, prima dell’intervento di Conte si era espresso sulla zona rossa ad Alzano e Nembro: "Era lo Stato che doveva farla, come a Codogno. Solo loro avevano il potere" perché "nelle competenze istituzionali e costituzionali della Regione non rientra disporre delle forze dell'ordine e delle forze armate".

Conte: non polemizzo né scarico colpe su Fontana

In serata il premier Conte, durante la conferenza stampa dopo il Cdm, è tornato sulla vicenda dicendo che rispondere alle domande sulla mancata zona rossa ad Alzano e Nembro "non è stato fatto per polemica e non voglio ricercare le responsabilità di altri. Ho bisogno della collaborazione di tutti, governatori e sindaci. Mi è stato chiesto se il governatore della Lombardia poteva assumere ordinanze più restrittive e abbiamo risposto che non abbiamo impedito di farlo, lo hanno fatto altri governatori. Non voglio imputare o scaricare responsabilita'".

Lombardia: chiesto zona rossa il 3

Dopo le parole di Conte però è arrivato un comunicato della Regione Lombardia che ha precisato: "A fronte della mappatura della diffusione del contagio, Regione Lombardia il 3 marzo ha reiterato, fra le altre, la richiesta di istituire una zona rossa per Nembro e Alzano, attraverso il Comitato Tecnico Scientifico di supporto a Palazzo Chigi che condivideva tale valutazione, inoltrandola al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Ministro della Salute".